Italia 1 trasmette questa sera, martedì 10 giugno 2025, una puntata speciale de Le Iene presentano Inside interamente dedicata alla figura di Davide Barzan, il criminalista divenuto volto noto della televisione italiana attraverso la sua partecipazione a numerosi programmi di cronaca nera e true crime.
L’episodio, intitolato Barzageddon: una storia italiana, rappresenta il culmine di un’inchiesta giornalistica condotta dagli inviati Gaston Zama e Marco Occhipinti, che hanno raccolto materiale esclusivo mai trasmesso prima, testimonianze inedite e interviste a persone che sostengono di aver avuto contatti diretti con Barzan e di essere state da lui truffate. La programmazione speciale va in onda alle 21.20 su Italia 1 e rappresenta una delle inchieste televisive più clamorose della stagione, ponendo interrogativi fondamentali sulla costruzione dell’autorevolezza mediatica nel panorama del true crime italiano.
Davide Barzan, originario della Calabria e attualmente residente a Riccione, si è affermato negli ultimi anni come presenza fissa nei salotti televisivi dedicati alla cronaca nera, partecipando regolarmente a trasmissioni di primo piano come Chi l’ha visto?, Quarto Grado e Mattino 5, sia su Rai che su Mediaset. La sua notorietà è cresciuta significativamente in relazione al caso dell’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa a Rimini con 29 coltellate nella notte tra il 3 e il 4 ottobre 2023, dove opera come consulente della difesa di Manuela Bianchi, nuora della vittima, e del fratello di lei, Loris Bianchi.
La crescente visibilità mediatica ha permesso a Barzan di trasformare la propria immagine pubblica in un vero e proprio business, attraverso la creazione del sito bardav.shop, dove commercializza merchandising personalizzato che include magliette, zaini, costumi da bagno, tazze e persino decorazioni natalizie riportanti il suo volto e le sue frasi più celebri divenute virali sui social network. Secondo quanto dichiarato dallo stesso Barzan, il fatturato di questa attività commerciale si aggirerebbe sui 300.000 euro, cifra che testimonia l’efficacia della strategia di personal branding adottata.
Tuttavia, l’inchiesta de Le Iene ha portato alla luce un passato costellato di vicende controverse che gettano ombre significative sulla figura pubblica costruita negli anni. Secondo quanto emerso dalle ricerche condotte da Gaston Zama, il background di Barzan include una condanna definitiva per truffa ai danni di una filiale bancaria, oltre a una serie di accuse relative a calunnie rivolte ai suoi amici, molte delle quali cadute in prescrizione. Particolare rilevanza assume la denuncia presentata da un 57enne originario di Foggia che accusa Barzan di averlo truffato per circa 150.000 euro, spacciandosi per avvocato pur non possedendo i titoli necessari per esercitare la professione legale.
Le testimonianze raccolte dalla trasmissione televisiva dipingono un quadro inquietante del periodo trascorso da Barzan a Cosenza, dove avrebbe inventato numerose menzogne per ottenere denaro e favori, tra cui una presunta vincita al SuperEnalotto da 47 milioni di euro mai verificatasi e l’interesse fittizio per l’acquisto del Cosenza Calcio. Questi episodi includevano l’emissione di assegni a vuoto, la promessa di aprire una palestra dalla quale si sarebbe fatto consegnare oltre 45.000 euro, l’offerta di posti di lavoro in banca dietro compenso e l’opportunità di ricoprire ruoli dirigenziali nella squadra di calcio locale che sosteneva di voler acquisire.
Particolare attenzione viene rivolta dalla trasmissione alla questione dell’esercizio abusivo della professione forense, dato che Barzan non risulta iscritto all’albo degli avvocati, pur presentandosi regolarmente come esperto legale nei programmi televisivi e operando come consulente in procedimenti giudiziari. L’Ordine degli Avvocati di Rimini ha infatti presentato un esposto-denuncia contro Barzan, ipotizzando i reati di esercizio abusivo della professione forense e usurpazione del titolo di avvocato. La difesa di Barzan, rappresentata dall’avvocato Marlon Lepera, respinge queste accuse sostenendo che il suo assistito non ha mai compiuto atti tipici della professione forense, limitandosi a svolgere il ruolo di consulente criminalista con regolare nomina.
Uno degli aspetti più delicati dell’inchiesta riguarda la ricostruzione di una vicenda nella quale Barzan avrebbe mostrato un video privato che lo vedrebbe coinvolto in un rapporto sessuale con una giornalista. Due testimoni sostengono di aver visto il filmato che sarebbe stato loro mostrato dallo stesso Barzan, un elemento mai emerso prima che potrebbe avere implicazioni significative non solo sulla sua credibilità personale, ma anche sui rapporti professionali intrattenuti nel corso della sua carriera mediatica. Barzan ha categoricamente negato l’esistenza di tale materiale, definendo le accuse come “ennesimo episodio di diffamazione aggravata” nei suoi confronti e annunciando azioni legali contro la trasmissione televisiva.
La puntata speciale promette di fornire una nuova prospettiva anche sul caso dell’omicidio di Pierina Paganelli, attraverso l’analisi dei rapporti che legano il consulente di parte alla sua assistita Manuela Bianchi, principale testimone di accusa nei confronti di Louis Dassilva, unico sospettato per l’omicidio della pensionata riminese. Il contenuto finora mai rivelato potrebbe cambiare la possibile chiave di lettura del delitto, sollevando interrogativi sulla professionalità e sull’etica dei rapporti tra consulenti e assistiti in casi di rilevanza mediatica nazionale.
Il caso di Davide Barzan solleva questioni più ampie sul sistema mediatico italiano e sui meccanismi di selezione degli esperti chiamati a commentare vicende giudiziarie in corso nei programmi televisivi di maggiore ascolto. La deputata del Movimento 5 Stelle Dolores Bevilacqua ha depositato un’interrogazione parlamentare chiedendo conto alla Rai del perché un soggetto pregiudicato venga presentato come esperto legale all’interno di trasmissioni del servizio pubblico, sollevando interrogativi fondamentali sui criteri di selezione degli ospiti e sulla responsabilità editoriale delle reti televisive.
Barzan ha già preannunciato azioni legali contro Le Iene per tutelare la propria reputazione professionale, respingendo tutte le accuse mosse nei suoi confronti e definendo gli attacchi mediatici come strumentali al tentativo di screditare l’inchiesta sul delitto di Pierina Paganelli. Nonostante le controversie, continua a mantenere una significativa popolarità sui social network e tra il pubblico televisivo, che gli dimostra sostegno attraverso l’acquisto del merchandising e la partecipazione ai suoi profili online. La serata del 10 giugno rappresenta quindi un momento cruciale per la comprensione di un fenomeno che trascende la singola figura di Barzan, interrogando il pubblico sui meccanismi di costruzione della celebrità nell’era della “società dell’attenzione” e sui confini sempre più labili tra tragedia e business nel panorama dell’intrattenimento televisivo contemporaneo.