Caso Rocco Siffredi, “Mi ha manipolata e poi stuprata, ho provato a fermarlo ma non ce l’ho fatta”: nuove accuse a Le Iene

Ex attrice ucraina Diana racconta a Le Iene presunti abusi subiti da Rocco Siffredi durante le riprese, aggiungendo nuovi elementi all’inchiesta giornalistica in corso.

L’inchiesta giornalistica condotta dal programma televisivo Le Iene continua a far emergere testimonianze inquietanti riguardanti Rocco Siffredi, con la trasmissione del 27 maggio che ha portato alla luce il racconto drammatico di Diana, ex attrice ucraina del settore cinematografico per adulti. La donna ha rilasciato alla giornalista Roberta Rei una testimonianza dettagliata di presunti abusi e violenze subiti durante le riprese, aggiungendo un nuovo tassello a un’inchiesta che da mesi sta scuotendo il mondo dell’intrattenimento per adulti e gettando ombre sulla figura del celebre produttore e regista abruzzese.

Diana, originaria della Russia, ha raccontato di essere arrivata in Ungheria all’età di ventun anni senza conoscere la lingua inglese e senza alcuna esperienza nel settore cinematografico per adulti. La giovane donna ha descritto un contesto di vulnerabilità estrema, spiegando di essere stata "spinta verso il mondo del porno perché finita in una setta" e di aver "subito un lavaggio del cervello". Secondo il suo racconto, molte ragazze ucraine e russe si trovano costrette ad accettare questi lavori per necessità economiche, senza avere alternative concrete a loro disposizione.

La testimonianza di Diana si inserisce in un quadro più ampio di accuse che hanno iniziato a emergere già dal mese di aprile, quando Le Iene avevano mandato in onda un primo servizio contenente denunce di diverse attrici nei confronti di Siffredi. Tra le accusatrici figuravano Gloria, che aveva denunciato presunti stupri e violenze, e Ophelia Dust, che aveva riferito di essere stata costretta a pratiche non consensuali. L’attore pornografico aveva respinto tutte le accuse, sostenendo di essere vittima di una "congiura" orchestrata contro di lui e definendo le testimonianze frutto di "invidia".

Il racconto specifico di Diana assume particolare rilevanza per la precisione con cui descrive i presunti eventi traumatici. La donna ha spiegato che inizialmente erano stati presi accordi chiari per evitare rapporti anali, limitando le scene a pratiche orali. Tuttavia, secondo la sua versione dei fatti, una volta arrivata sul set nella famosa "stanza dei trofei" caratterizzata da un divano bianco, Siffredi avrebbe immediatamente modificato i termini dell’accordo. Diana ha descritto un processo di manipolazione psicologica, con l’attore che avrebbe fatto leva sulla presunta fortuna di essere stata "scelta" da lui, creando un clima di pressione tale da rendere difficile il rifiuto.

Particolarmente drammatici sono i dettagli forniti dalla donna riguardo al presunto episodio di violenza. Diana ha raccontato di aver "gridato dal dolore" e di aver pianto durante l’episodio, descrivendo la situazione come "una delle cose più traumatiche" mai vissute sessualmente. La testimone ha riferito di aver tentato di fermare Siffredi, ma di non essere riuscita a opporsi fisicamente a causa della differenza di statura e forza. Secondo il suo racconto, l’esperienza l’ha portata a uno stato di dissociazione dal proprio corpo, facendola sentire "profondamente e tremendamente violentata".

Un aspetto significativo della testimonianza riguarda il concetto di consenso e la sua comprensione nel tempo. Diana ha spiegato di aver inizialmente creduto di aver dato il proprio consenso, ma di aver compreso solo "dopo anni di terapia" che non era stato così. Questa riflessione mette in luce le complessità psicologiche legate ai traumi e alle dinamiche di potere presenti nel settore, evidenziando come la manipolazione possa compromettere la capacità di dare un consenso realmente libero e informato.

La denuncia di Diana si colloca in un contesto più ampio di controversie che hanno coinvolto Siffredi negli ultimi mesi. Nel marzo 2024, il pornodivo era già stato denunciato dalla giornalista Alisa Toaff per presunte molestie sessuali, episodio che aveva portato all’apertura di un fascicolo presso la procura di Roma. In quel caso, Toaff aveva accusato Siffredi di averle inviato messaggi con contenuti sessualmente espliciti e insulti dopo un’intervista professionale, culminati con frasi volgari sulla sua vita privata.

L’inchiesta delle Iene ha evidenziato anche problematiche sistemiche nell’industria cinematografica per adulti, in particolare riguardo alla gestione del consenso e alle procedure di sicurezza durante le riprese. Diverse testimoni hanno segnalato l’assenza del "video di consenso" sulle pratiche sessuali previste per le scene, ormai considerato prassi standard nel settore. Inoltre, è emerso che spesso la registrazione del consenso avveniva prima della performance anziché dopo, in contrasto con le procedure raccomandate per le pratiche più estreme.

La figura di Rocco Siffredi, al secolo Rocco Antonio Tano, rappresenta da decenni un’icona del cinema per adulti internazionale. Nato a Ortona nel 1964, l’attore ha costruito un impero imprenditoriale nel settore, fondando la Rocco Siffredi Production e diventando uno dei nomi più riconoscibili dell’industria. La sua carriera, iniziata nel 1984, lo ha portato a vincere numerosi premi e a espandere la propria attività anche in ambiti mainstream, partecipando a programmi televisivi e campagne pubblicitarie che lo hanno reso una figura pop riconosciuta dal grande pubblico.

Nonostante le gravi accuse emerse dall’inchiesta giornalistica, Siffredi non ha ancora fornito repliche specifiche alle nuove testimonianze raccolte da Le Iene. L’attore, che in precedenza aveva respinto categoricamente le accuse definendole frutto di una "congiura", mantiene al momento il silenzio di fronte alle nuove rivelazioni. L’inchiesta prosegue e potrebbe portare all’emersione di ulteriori testimonianze, come suggerisce la chiusura del servizio televisivo con la dicitura "Continua", lasciando intendere che potrebbero esserci altri sviluppi nelle prossime puntate del programma di Italia 1.