Un curioso incidente orbitale ha trasformato una normale operazione di sorveglianza in un caso mediatico di risonanza internazionale: un satellite Starlink di SpaceX è finito casualmente nell’inquadratura di una foto scattata da un satellite commerciale americano, rivelando — forse più di quanto previsto — una base militare segreta cinese nel deserto del Xinjiang. L’immagine, pubblicata dalla società statunitense BlackSky, specializzata in osservazione terrestre, mostra un’infrastruttura militare di notevole estensione. A colpire però è l’interferenza visiva del satellite Starlink: un oggetto riflettente, dalla forma allungata, che attraversa diagonalmente lo scatto, generando un effetto dirompente e inaspettato.
Oltre all’aneddoto visivo, l’episodio rivela due dinamiche fondamentali che stanno ridefinendo il panorama geopolitico e tecnologico dello spazio. Da un lato, la crescente congestione dell’orbita terrestre bassa (LEO), dove ormai operano oltre 5.000 satelliti della costellazione Starlink, con piani per arrivare a decine di migliaia nei prossimi anni. Dall’altro, la potenza delle tecnologie commerciali, capaci non solo di offrire servizi civili come internet globale, ma anche di raccogliere immagini ad altissima risoluzione su aree sensibili, una volta dominio esclusivo delle intelligence governative.
La foto, pensata per rimanere riservata, ha sollevato interrogativi su più livelli: dalla gestione del traffico spaziale al ruolo delle aziende private nell’arena della sicurezza internazionale. In un’epoca in cui lo spazio è sempre più interconnesso, la sovrapposizione tra interessi civili e militari non è più solo teorica. L’incidente mostra come anche una “fotobomba” orbitale possa diventare un caso di studio sulle vulnerabilità — e le potenzialità — del nuovo ecosistema spaziale.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
