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Fedez annuncia il suo libro, “L’acqua è più profonda di come sembra da sopra”: ecco di cosa parla

Fedez presenta il memoir “L’acqua è più profonda di come sembra da sopra”, nato dopo Sanremo 2025 e il brano Battito sulla depressione, per raccontare errori e rinascita personale.

Dopo aver comunicato ai propri seguaci la decisione di allontanarsi progressivamente dai social network per concentrarsi esclusivamente sulla produzione musicale, Fedez ha annunciato ufficialmente l’uscita del suo primo memoir autobiografico attraverso un post pubblicato su Instagram. L’opera, intitolata “L’acqua è più profonda di come sembra da sopra”, verrà edita da Mondadori nella collana Vivavoce e sarà disponibile nelle librerie italiane a partire dal 21 ottobre 2025.

Il rapper milanese ha scelto una copertina evocativa per presentare il volume: un primo piano del suo volto scomposto in frammenti fotografici in bianco e nero, metafora visiva del percorso di ricomposizione interiore che caratterizza l’intera narrazione. Il titolo stesso rappresenta un invito esplicito ai lettori a superare le apparenze superficiali per addentrarsi nella complessità dell’esistenza umana, tema centrale dell’intero progetto editoriale.

La genesi del libro trova le sue radici nell’esperienza vissuta dall’artista durante la composizione di “Battito”, il brano presentato al Festival di Sanremo 2025 che affronta apertamente il tema della depressione e della salute mentale. Secondo quanto dichiarato dallo stesso Fedez, questo momento rappresenta il punto di svolta che lo ha spinto a intraprendere un processo di consapevolezza e autoanalisi senza precedenti nella sua carriera artistica. “È lì che ho scritto Battito. È stato il momento chiave”, ha spiegato nel post di presentazione, sottolineando come la scrittura del brano abbia costituito il catalizzatore per un lavoro più ampio di introspezione.

L’approccio narrativo adottato dal rapper rappresenta una novità assoluta nel suo percorso creativo. Per la prima volta, infatti, Fedez si cimenta nella prosa abbandonando completamente il vincolo della rima che ha caratterizzato la sua produzione musicale degli ultimi quindici anni. Questa scelta stilistica riflette la volontà dell’artista di costruire un racconto più diretto e immediato, capace di trasmettere senza filtri artistici la complessità delle emozioni e delle esperienze che hanno segnato la sua esistenza.

Nel messaggio di presentazione pubblicato sui social network, Fedez ha delineato con precisione chirurgica la filosofia che sottende all’intera operazione letteraria. “Galleggiare per anni sulla superficie delle cose. Correre, evitare, sorridere. Fuori va tutto bene. Dentro non lo sai”, recita l’incipit del post, descrivendo quella condizione esistenziale di apparente serenità che nasconde profondi turbamenti interiori. L’artista ha proseguito spiegando come la tendenza naturale dell’essere umano sia quella di evitare tutto ciò che costringe ad affrontare le proprie profondità emotive, “perché andare a fondo è annegare, è perdere il respiro”.

La metafora acquatica che permea l’intero progetto editoriale assume una valenza simbolica particolare nell’economia narrativa del memoir. Secondo quanto spiegato dall’autore, il fondo rappresenta quella dimensione esistenziale che prima o poi costringe ogni individuo a confrontarsi con le proprie responsabilità, emozioni e verità più scomode. “Ma è proprio vero che se non guardi il fondo, il fondo prima o poi ti tira a sé”, ha osservato Fedez, identificando in questa dinamica inevitabile il nucleo centrale della propria esperienza di crescita personale.

Il processo di scrittura del memoir ha rappresentato per l’artista un’esperienza di riorganizzazione esistenziale senza precedenti. “Attraverso la scrittura ho capito che gli errori che non affronti tornano sempre, finché non li cogli davvero”, ha dichiarato, sottolineando come l’atto stesso della narrazione autobiografica si sia trasformato in uno strumento terapeutico di elaborazione del vissuto. L’artista ha descritto questa fase come un momento di riordino del caos interiore, paragonando il processo creativo all’esperienza di “iniziare a respirare per la prima volta sott’acqua”.

Il contenuto del volume, stando alle anticipazioni fornite dall’autore, comprenderà gli errori, le cadute e le parti della sua esistenza che per anni ha preferito evitare o rimuovere dalla narrazione pubblica della propria vita. Questa scelta di trasparenza radicale rappresenta un cambio di paradigma significativo per un personaggio pubblico abituato a gestire con attenzione maniacale la propria immagine mediatica. “Ricostruire e dare senso a ciò che, da fuori, poteva sembrare solo disordine” diventa così l’obiettivo primario di un’operazione editoriale che promette di andare ben oltre la classica autobiografia celebrativa.

Particolarmente significativa risulta la riflessione conclusiva che Fedez ha condiviso nel post di presentazione del libro. “So che quello che farà discutere di più sarà la superficie. E forse per la prima volta nella mia vita è proprio la superficie a spaventarmi, e non il fondo”, ha scritto, rivelando una nuova consapevolezza rispetto alla propria posizione nel panorama mediatico italiano. Questa dichiarazione testimonia un’evoluzione del rapporto dell’artista con la propria celebrità, segnando il passaggio da una gestione difensiva dell’immagine pubblica a un approccio di spoiazione completa delle proprie fragilità e contraddizioni.

Il memoir di Fedez si inserisce nella collana Vivavoce di Mondadori, che negli ultimi anni ha ospitato alcune delle autobiografie più discusse del panorama editoriale italiano, da quelle di personaggi dello spettacolo a figure del mondo sportivo. Il volume, composto da 184 pagine, sarà disponibile al prezzo di copertina di 19 euro e risulta già prenotabile presso i principali canali di vendita libraria. La casa editrice ha scelto di inserire l’opera nella propria programmazione autunnale, puntando evidentemente sulla risonanza mediatica che il nome dell’autore garantisce in termini di visibilità e vendite.

Questa pubblicazione rappresenta il ritorno di Fedez nel mondo dell’editoria dopo il volume “FAQ – A domanda rispondo”, pubblicato sempre da Mondadori nel 2016 e nato da un progetto collaborativo con i propri fan attraverso una piattaforma digitale. A differenza di quella prima esperienza, caratterizzata da un approccio più sperimentale e interattivo, il nuovo memoir promette una narrazione più tradizionale e introspettiva, costruita attorno ai temi della crescita personale, del superamento dei traumi e della ricerca di un equilibrio esistenziale autentico.

L’annuncio del libro ha suscitato immediatamente reazioni contrastanti nel panorama mediatico e sui social network, confermando la capacità dell’artista di polarizzare l’attenzione pubblica anche attraverso progetti editoriali. Mentre alcuni osservatori hanno accolto con interesse l’evoluzione artistica di Fedez verso forme espressive più mature e riflessive, altri hanno manifestato scetticismo rispetto alla sincerità di un’operazione che potrebbe essere interpretata come un’ulteriore strategia di marketing personale. L’artista stesso sembra consapevole di questa dinamica, avendo anticipato nel proprio annuncio le possibili critiche che il progetto potrebbe suscitare.

Il timing dell’uscita del memoir, programmata per fine ottobre, appare strategicamente calibrato per massimizzare l’impatto commerciale dell’operazione. La pubblicazione avverrà infatti in concomitanza con il periodo di maggiore vivacità del mercato librario italiano, tradizionalmente concentrato nei mesi autunnali in preparazione delle festività natalizie. Inoltre, la distanza temporale di alcuni mesi rispetto alla partecipazione sanremese dell’artista consente di capitalizzare la visibilità ottenuta sul palco dell’Ariston senza apparire eccessivamente opportunistici.

L’operazione editoriale si inserisce in un momento particolarmente delicato della carriera di Fedez, caratterizzato da profondi cambiamenti nella sua vita privata e professionale. Dopo la separazione da Chiara Ferragni e le controversie che hanno accompagnato questo periodo, l’artista sembra aver scelto la strada della narrazione autobiografica come strumento di riposizionamento della propria immagine pubblica. Il memoir rappresenta quindi non soltanto un’evoluzione artistica, ma anche un tentativo di riappropriazione del controllo sulla propria narrazione mediatica, sottraendola alle speculazioni giornalistiche per affidarla direttamente alla propria voce autoriale. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!