A meno di un mese dal 45º anniversario del devastante terremoto del 1980, l’Irpinia torna a fare i conti con la paura. Una scossa di magnitudo 4.0 è stata registrata sabato sera con epicentro nel territorio di Montefredane, piccolo comune in provincia di Avellino, località Bosco Magliano. L’evento sismico, secondo i dati diffusi dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), si è verificato a una profondità di 14 chilometri ed è stato avvertito chiaramente anche nelle province limitrofe di Napoli, Salerno e Benevento. Il sisma è giunto a poche ore di distanza da quello di venerdì scorso, che aveva già destato allarme nella zona, e ha preceduto altre due scosse minori, di magnitudo 2.0 e 2.4.
Nonostante la forza percepita della scossa e la grande preoccupazione tra i residenti, la Protezione civile regionale ha confermato che al momento non si registrano danni a edifici né feriti. “La situazione è sotto controllo”, ha dichiarato Italo Giulivo, capo della Protezione civile della Campania. Una rassicurazione condivisa anche dal comandante dei Vigili del fuoco di Avellino, Mario Bellizzi, mentre decine di squadre hanno effettuato sopralluoghi in tutta l’area epicentrale.
Tuttavia, il timore resta alto. Ad Avellino e in diversi centri irpini, centinaia di persone sono scese in strada subito dopo il sisma, in preda al panico, e molte hanno trascorso la notte all’aperto o in auto. Il sindaco di Montefredane, Ciro Aquino, ha parlato di una comunità “scossa e impaurita”, spiegando che da venerdì la terra non ha smesso di tremare. “Fortunatamente non abbiamo avuto danni o crolli – ha detto – ma il clima resta di forte tensione”.
Anche a Mercogliano, altro comune avellinese, il timore del ripetersi di scosse più violente ha spinto decine di cittadini a lasciare le abitazioni. Il sindaco Vittorio D’Alessio ha disposto l’allestimento di un centro di accoglienza presso la sede locale delle Misericordie per offrire un rifugio temporaneo a chi non se la sente di tornare a casa.
Il territorio dell’Irpinia è storicamente tra i più sismici d’Italia e ogni movimento tellurico, soprattutto a ridosso dell’anniversario del disastro del 1980, riapre ferite profonde nella memoria collettiva. L’allerta rimane alta: l’Ingv e la Protezione civile continuano a monitorare l’evolversi della situazione, mentre le autorità invitano la popolazione a mantenere la calma e a seguire scrupolosamente le indicazioni ufficiali. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
