L’ultima perturbazione atlantica ha mantenuto le promesse, portando con sé una decisa svolta invernale sull’arco alpino piemontese e lungo i rilievi dell’Appennino ligure, regalando un paesaggio imbiancato e scenari suggestivi tra il pomeriggio del 3 dicembre e l’alba del 4. L’ingresso di correnti umide e fredde ha innescato precipitazioni diffuse, con nevicate che si sono rivelate significative in particolare sui settori montuosi meridionali del Piemonte, specialmente nel Cuneese. Le Alpi Marittime, in particolare, sono risultate tra le più interessate, con accumuli importanti che rappresentano un segnale incoraggiante per l’avvio della stagione sciistica, anche in vista del ponte dell’Immacolata.
La neve ha fatto la sua comparsa inizialmente a quote medio-alte, con un limite che si è progressivamente abbassato nel corso delle ore, toccando localmente i 900 metri nei settori meridionali, mentre sul resto della regione si è mantenuto tra i 1000 e i 1200 metri. Anche i crinali al confine tra Piemonte e Liguria, come le Alpi Liguri e l’Appennino ligure, sono stati interessati da nevicate, sebbene con fenomeni più deboli e discontinui, generalmente oltre i 1200 metri. Qui, l’imbiancata è stata più simbolica che strutturale, ma ha comunque contribuito a restituire un’atmosfera invernale al paesaggio.
Nelle prime ore del 4 dicembre, le precipitazioni si sono attenuate fino a esaurirsi, lasciando spazio a un graduale miglioramento delle condizioni meteo. Ampie schiarite hanno iniziato ad aprirsi a partire dal Piemonte occidentale, accompagnate da venti moderati o localmente forti, in particolare lungo i crinali alpini settentrionali, dove si è registrata una rotazione delle correnti dai quadranti settentrionali. Il miglioramento, però, sarà solo temporaneo: le previsioni indicano un innalzamento progressivo dello zero termico, che salirà fino a 1500-1600 metri già nelle prossime ore e supererà i 2500 metri tra venerdì e lunedì. Un’evoluzione che potrebbe compromettere la tenuta del manto nevoso fresco e ostacolare l’avvio dell’innevamento artificiale, in molti casi ancora necessario per garantire l’apertura completa degli impianti.
Nonostante l’intensità delle nevicate in quota, non si segnalano disagi particolari per i centri abitati né situazioni critiche per la viabilità montana, mentre i comprensori sciistici iniziano a beneficiare del primo, vero contributo naturale. Resta ora da valutare quanto il rialzo termico previsto nei prossimi giorni potrà influenzare la durata e la qualità del manto nevoso, in un avvio di stagione che alterna entusiasmi invernali a preoccupazioni legate alla tenuta climatica. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
