Dopo una parentesi natalizia segnata da precipitazioni diffuse e persistenti su buona parte della Penisola ed in particolare tra Liguria, Toscana, Emilia-Romagna e alto versante tirrenico; il maltempo sembra infine destinato a mollare la presa. L’azione delle correnti atlantiche, che hanno pilotato una lunga fase perturbata tra il 23 e il 26 dicembre, verrà soppiantata già da venerdì sera da un promontorio di alta pressione di matrice sub-tropicale, in espansione dal Nord Africa verso l’intero bacino del Mediterraneo centrale.
Tra sabato 28 e lunedì 30 dicembre si consoliderà dunque una fase stabile e ben soleggiata su tutto il territorio nazionale, dalle Alpi alla Sicilia, con cieli perlopiù sereni o poco nuvolosi e condizioni favorevoli alle attività all’aperto. Tuttavia, questa nuova configurazione atmosferica porterà con sé un deciso incremento termico, soprattutto in quota: lo zero termico si collocherà localmente oltre i 3200 metri sulle Alpi centro-occidentali, con isoterme positive fino a 0°C a 3000 metri. Questo potrebbe tradursi in una temporanea instabilità del manto nevoso, in particolare lungo i pendii esposti a sud, con aumento del rischio valanghe, anche spontanee, in quota.
Si tratterà, però, di una parentesi mite e stabile solo temporanea. Tra la sera di San Silvestro e i primi giorni del 2026 è atteso un cambiamento significativo delle condizioni meteo, per effetto dell’ingresso di masse d’aria fredda nord-orientali. La traiettoria di queste correnti è ancora in fase di analisi e dipenderà in larga parte dalla resistenza dell’anticiclone delle Azzorre sull’Atlantico settentrionale, una figura barica chiave nel determinare l’orientamento del getto polare.
Stando alle attuali proiezioni modellistiche, il calo termico si concretizzerà proprio a ridosso del Capodanno, con un’irruzione più incisiva sul versante adriatico e al Sud, dove le temperature potrebbero scendere anche di 8-10°C rispetto ai valori del weekend. Contestualmente, è previsto lo sviluppo di un piccolo vortice di bassa pressione tra il Mar Tirreno e il Mar Ionio, responsabile di un peggioramento rapido ma circoscritto.
Il modello europeo (ECMWF) prevede piogge più consistenti tra la bassa Calabria e lo Stretto di Messina, con accumuli stimati tra 20 e 25 mm entro il 31 dicembre sera. Sul resto del territorio nazionale si assisterà ad un aumento della copertura nuvolosa, soprattutto al Centro e sulle regioni settentrionali, ma con fenomeni scarsi o al più deboli pioviggini sparse tra Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia settentrionale, Basilicata interna e Sardegna occidentale.
Il modello GFS (americano), invece, individua un rischio piogge più moderato sulla Calabria tirrenica (accumuli tra 10 e 20 mm), ma con precipitazioni sparse, per quanto di debole entità, anche su Campania, Toscana meridionale, Lazio, Marche centro-meridionali e Sardegna, in particolare nel settore sud-occidentale.
Si tratterebbe comunque di fenomeni brevi e discontinui, inseriti nel contesto di un peggioramento più ampio che dovrebbe prendere corpo tra Capodanno e il 2 gennaio, con possibile coinvolgimento anche delle regioni del medio versante adriatico.
In sintesi, il fine anno sarà caratterizzato da una transizione netta: dopo tre giorni di bel tempo diffuso e temperature superiori alla media, il Capodanno porterà un ritorno del freddo e un possibile passaggio instabile, che merita un costante monitoraggio per valutare eventuali aggiornamenti.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
