L’Europa occidentale ha vissuto negli ultimi giorni di maggio 2025 un episodio meteorologico di portata eccezionale, con temperature che hanno stabilito nuovi primati storici su vasta scala geografica. La Francia ha registrato il fenomeno più straordinario della stagione, con oltre centocinquanta record mensili superati nella sola giornata del trentuno maggio, un bilancio che testimonia l’intensità senza precedenti dell’ondata di calore che ha investito il continente. Le temperature registrate hanno raggiunto valori tipicamente estivi, con alcune località che hanno visto la colonnina di mercurio salire fino a trentasette gradi centigradi nelle Lande, mentre numerose stazioni meteorologiche hanno infranto primati che resistevano da decenni.
La configurazione meteorologica responsabile di questo evento straordinario è riconducibile alla persistenza di un robusto anticiclone africano che ha dominato la Penisola Iberica e gran parte dell’Europa occidentale durante l’ultima fase del mese. Questo sistema di alta pressione ha trasportato masse d’aria particolarmente calde dal Nord Africa, favorendo un aumento delle temperature nettamente superiore alle medie stagionali e determinando condizioni di stabilità atmosferica prolungata. Il flusso di aria sahariana ha interessato principalmente Spagna, Portogallo e la parte sud-occidentale della Francia, dove si sono registrati i valori termici più elevati dell’intero episodio.
In Francia, l’episodio ha assunto dimensioni storiche con la caduta simultanea di un numero impressionante di record di temperatura. Tolosa-Francazal ha stabilito un nuovo primato assoluto per il mese di maggio con 34,7°C, superando il precedente record di 33,9°C che risaliva al ventinove maggio millenovecentoquarantatré. La città di Pau ha registrato 34,6°C, battendo di mezzo grado il record del trenta maggio millenovecentonovantasei, mentre Niort ha toccato i 33,7°C, superando di un grado e tre decimi il precedente primato del ventisei maggio duemiladiciassette. L’elenco dei record infranti si estende a numerose altre località, con Brive-Laroche che ha raggiunto 33,6°C, Bergerac 33,5°C e Angoulême 33,2°C.

Anche altre regioni francesi hanno vissuto temperature eccezionali per il periodo, con Saint-Girons che ha toccato i 32,9°C e Le Mans i 32,7°C, mentre Tours e Avord hanno entrambe registrato 32,2°C. Particolarmente significativo è stato il fatto che molte di queste stazioni meteorologiche non avevano mai registrato temperature così elevate prima del mese di giugno nelle loro serie storiche, rendendo questo episodio unico per la sua precocità stagionale. La massa d’aria calda ha determinato inoltre notti tropicali in diverse zone del paese, con temperature minime che non sono scese sotto i venti gradi centigradi, un fenomeno poco frequente per la fine di maggio.
La Spagna ha vissuto la prima vera ondata di calore dell’anno, con valori termici che hanno raggiunto picchi straordinari in diverse regioni del paese. El Granado, nella provincia di Huelva, ha stabilito il record assoluto dell’episodio con 41,6°C, un valore che rappresenta un’anomalia termica significativa per il periodo. In Andalusia, Siviglia ha toccato i 41°C contro una media trentennale che ne prevede soltanto 28 o al massimo 30°C, determinando uno scarto di oltre dieci gradi centigradi rispetto alle normali condizioni stagionali. Almeria, città mediterranea di mare, ha registrato 35°C contro i 25°C gradi previsti dalla media climatologica, mentre in altre località dell’interno come Estremadura si sono verificati picchi vicini ai quaranta gradi.
Il Portogallo ha registrato temperature eccezionali con valori che hanno sfiorato la soglia dei 40°C. La località di Amareleja, nel sud del paese, ha toccato 39,7°C, eguagliando il record nazionale per il mese di maggio e determinando uno scarto di dieci gradi centigradi rispetto alle medie del periodo. Altre zone dell’Alentejo hanno registrato valori analoghi, con temperature che hanno raggiunto quasi i 40°C in diverse stazioni di monitoraggio. La situazione è stata aggravata dalle condizioni di siccità che interessano alcune aree del paese, aumentando il rischio di incendi e portando il governo a dichiarare lo stato di emergenza in alcune zone.
Questo episodio si inserisce in un contesto climatico più ampio che vede l’Europa come il continente che si riscalda più rapidamente al mondo. Secondo i dati del servizio Copernicus, l’Europa ha già raggiunto un aumento di temperatura di due virgola quattro gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, mentre la media globale si attesta a circa un grado e tre decimi. Il continente europeo sta sperimentando un’accelerazione del riscaldamento climatico che è doppia rispetto alla media mondiale, con conseguenze evidenti sulla frequenza e intensità degli eventi meteorologici estremi. L’anno duemilaventiquattro è stato riconosciuto come il più caldo mai registrato a livello globale, e le previsioni per il quinquennio duemilaventicinque-duemilaventinove indicano una probabilità dell’ottanta per cento che almeno un anno stabilisca un nuovo record di temperatura.
Gli scienziati dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale hanno evidenziato come eventi di questa portata non rappresentino più anomalie isolate, ma costituiscano manifestazioni sempre più frequenti di un sistema climatico in rapida evoluzione. Le temperature globali sono destinate a infrangere nuovi record nei prossimi cinque anni, con il pianeta che si avvicina pericolosamente ai limiti stabiliti dall’Accordo di Parigi. La probabilità che uno dei prossimi cinque anni superi la soglia critica di un grado e mezzo di riscaldamento rispetto ai livelli preindustriali è stimata all’ottantasei per cento, mentre la probabilità che la media del quinquennio superi questa soglia è al settanta per cento.
Le conseguenze di questo trend climatico si manifestano attraverso ondate di calore sempre più intense e prolungate, che mettono sotto pressione le infrastrutture, i sistemi sanitari e le risorse idriche. Richard Betts del Climate Impacts Team del Met Office ha spiegato che ci si deve aspettare un incremento delle morti legate al caldo, stress termico più diffuso e un maggior rischio di incendi catastrofici. Le ondate di calore estreme, aggravate da un’atmosfera più secca, rappresentano una sfida crescente per le città europee, che devono adattare le proprie infrastrutture e i sistemi di emergenza a condizioni meteorologiche sempre più estreme.
L’episodio di fine maggio duemilaventicinque conferma dunque una tendenza ormai consolidata che vede l’Europa occidentale interessata da eventi meteorologici di intensità crescente. La simultanea caduta di oltre centocinquanta record in Francia, accompagnata dai picchi termici registrati in Spagna e Portogallo, rappresenta un segnale inequivocabile del cambiamento climatico in atto. Questi valori, così estremi per la stagione primaverile, sottolineano l’urgenza di strategie di adattamento e mitigazione per fronteggiare un futuro in cui il riscaldamento globale e i suoi impatti saranno sempre più evidenti e significativi per la società europea.