Meteo, Notti Tropicali in arrivo: Ecco da Quando e le Aree Più Colpite dal caldo torrido

L’anticiclone africano porterà temperature notturne superiori ai 20°C in gran parte del Paese, con picchi di 22-24°C nei grandi centri urbani. Il fenomeno, in costante aumento negli ultimi decenni, determina significativi impatti sul benessere e la salute.

La prima significativa ondata di calore dell’estate 2025 sta per investire l’Italia, portando con sé non solo temperature diurne ben oltre la media stagionale, ma anche la diffusione delle cosiddette notti tropicali su gran parte della penisola. Il fenomeno, caratterizzato da temperature che non scendono mai al di sotto dei 20°C durante le ore notturne, interesserà progressivamente il territorio nazionale a partire da mercoledì 11 giugno, quando oltre la metà del Paese verrà coinvolta in questa anomalia termica che in passato risultava eccezionale e oggi diventa sempre più frequente.

L’anticiclone africano, temporaneamente indebolito nei giorni scorsi, tornerà infatti a rafforzarsi provenendo da ovest verso la nostra penisola, determinando una nuova intensificazione del caldo che questa volta coinvolgerà pienamente tutto il territorio nazionale, senza più alcuna distinzione tra Nord e Sud. L’aria calda affluirà in modo deciso, creando condizioni di stasi atmosferica con assenza di ventilazione, accumulo di calore nei bassi strati e conseguente innalzamento delle temperature minime notturne ben oltre la soglia dei 20 gradi centigradi.

Le notti tropicali rappresentano un indicatore climatico scientificamente definito e monitorato a livello internazionale dal progetto CLIVAR nell’ambito dell’Organizzazione meteorologica mondiale. Non si tratta di una semplice percezione soggettiva di caldo notturno, ma di un parametro oggettivo che permette di quantificare l’intensità e la frequenza di questi eventi estremi. La serie storica delle anomalie medie annuali del numero di notti tropicali in Italia indica che il 2023, con un incremento di circa 14 notti rispetto al valore medio calcolato nel trentennio di riferimento 1991-2020, si è collocato al terzo posto fra gli anni più caldi dell’intera serie.

I dati raccolti negli ultimi decenni evidenziano un trend preoccupante: se consideriamo ad esempio la città di Ravenna, la scorsa estate meteorologica ha registrato ben 63 notti tropicali, avvicinandosi pericolosamente al record assoluto di 65 stabilito nella torrida estate del 2003. Un confronto con il passato rende ancora più evidente questa trasformazione: negli anni ’70 e nei primi anni ’80 il numero era notevolmente inferiore, con appena 7 notti tropicali nel 1981, 14 nel 1984 e 16 nel 1989. Nei trenta anni compresi tra il 1971 e il 2000, la media è stata di 25 notti, mentre nel periodo dal 2001 al 2024 il valore è quasi raddoppiato, raggiungendo quota 45.

Per quanto riguarda l’imminente ondata di calore, le prime avvisaglie si sono già manifestate in diverse località italiane, con alcune zone del Sud che hanno già sperimentato notti tropicali all’inizio di giugno. La provincia di Ravenna, ad esempio, ha registrato temperature minime di 20,8 gradi a Ravenna città e 22,1 gradi a Faenza nella notte tra l’1 e il 2 giugno, mentre altre città della Pianura Padana hanno rilevato valori significativi: Milano Linate 21 gradi, Genova Sestri 22 gradi, Bologna Borgo Panigale e Venezia Lido ferme sui 20 gradi.

La situazione è destinata ad aggravarsi significativamente da mercoledì 11 giugno, quando l’anticiclone africano raggiungerà la massima intensità. Le città più esposte saranno Milano, Firenze, Torino e Genova, dove le temperature notturne difficilmente scenderanno sotto i 22-24 gradi, specialmente nei grandi centri urbani dove l’effetto isola di calore accentuerà ulteriormente la sensazione di afa. L’ondata di calore raggiungerà il suo culmine tra il 9 e il 13 giugno, con temperature diurne che potrebbero sfiorare i 40 gradi nelle zone interne del Sud e nelle aree più calde di Sardegna e Sicilia.

Le notti tropicali sono causate da una combinazione di fattori che interagiscono tra loro, amplificandone gli effetti. Il riscaldamento globale rappresenta la causa primaria dell’aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di calore, determinando un progressivo innalzamento delle temperature medie e minime. A questo si aggiunge l’intensificarsi delle ondate di caldo africano che interessano con sempre maggiore frequenza il Mediterraneo centrale, trasportando masse d’aria di origine sahariana verso l’Italia.

L’urbanizzazione rappresenta un altro fattore cruciale: le città tendono infatti a trattenere più calore rispetto alle aree rurali circostanti, a causa della presenza di asfalto, cemento ed edifici che assorbono il calore durante il giorno e lo rilasciano lentamente durante la notte. Non è un caso che l’aumento del numero di notti tropicali negli ultimi decenni si sia registrato in maniera più marcata nelle aree urbane rispetto alle zone di aperta campagna. A questi fattori si aggiunge il progressivo riscaldamento dei mari italiani, che contribuisce significativamente a mantenere elevate le temperature anche durante le ore notturne, specialmente lungo le aree costiere.

Le notti tropicali rappresentano un problema non solo di comfort, ma anche di salute pubblica. Temperature notturne elevate interferiscono con la qualità del sonno, causando insonnia e un riposo non ristoratore, con conseguenze negative sulla produttività e sul benessere generale. Il fenomeno risulta particolarmente problematico per le categorie più vulnerabili della popolazione, come anziani, bambini e persone con patologie croniche preesistenti.

L’impatto negativo si estende anche ai consumi energetici e alle abitudini quotidiane: l’uso prolungato di condizionatori e ventilatori determina un significativo aumento della domanda energetica, con conseguenti picchi di consumo elettrico. A questo si aggiunge il rischio di disidratazione, particolarmente elevato durante le ondate di calore prolungate in cui anche le ore notturne non offrono il necessario refrigerio.

Il Ministero della Salute ha attivato per l’estate 2025 il Sistema nazionale di previsione e allarme per le ondate di calore, monitorando 27 città italiane tra cui Ancona, Bari, Bologna, Milano, Roma, Napoli e Palermo. Il sistema ha l’obiettivo di prevedere, sorvegliare e prevenire gli effetti delle ondate di calore sulla salute della popolazione, con particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili.