Dopo giorni di temperature torride che hanno caratterizzato il territorio nazionale, l’Italia si prepara ad affrontare un drastico cambio di scenario meteorologico con l’arrivo di una goccia fredda che porterà un temporaneo ma intenso break all’ondata di calore africano. La situazione meteorologica attuale vede l’anticiclone nord-africano dominare ancora la scena con temperature massime che raggiungono diffusamente i 35-36 gradi, con punte superiori ai 40°C nelle zone interne di Sardegna, Sicilia e Puglia.
La prima ondata di calore significativa del 2025 ha colpito l’Italia con un debutto anticipato a giugno, portando temperature ben oltre i 37°C e confermando una tendenza di riscaldamento accelerato che vede la temperatura media italiana nei primi 15 giorni di giugno aumentata di circa 1,3°C nell’ultimo decennio. Il Ministero della Salute ha emesso il bollino rosso per ben 11 città italiane, tra cui Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Perugia, Rieti, Roma e Torino, dove la combinazione tra alte temperature e umidità determina condizioni climatiche particolarmente opprimenti.
Secondo le rilevazioni meteorologiche, domenica 15 giugno ha visto temperature massime comprese tra i 29°C e i 36°C su quasi tutto il territorio nazionale, con il Centro-Sud e le Isole maggiori particolarmente colpite da valori termici che rendono il clima difficile da sopportare sia di giorno che nelle ore notturne. L’elevata umidità amplifica la sensazione di disagio aumentando il rischio di colpi di calore, mentre nelle grandi città il fenomeno delle notti tropicali si intensifica nelle aree con scarsa circolazione dei venti.
Il termine “goccia fredda” identifica un fenomeno meteorologico comune, soprattutto in estate, caratterizzato da una sacca di aria fredda di qualche centinaio di chilometri che si stacca in quota da un’area a bassa pressione più vasta, in questo caso dal vortice ciclonico che staziona sul Nord Atlantico, creando una specie di piccola bolla all’interno di una zona più calda. Tra domenica sera 15 giugno e lunedì 16 giugno, correnti di aria fresca si isoleranno formando questa particolare configurazione atmosferica destinata a muoversi da Nord a Sud, condizionando il tempo per gran parte della settimana.

La formazione di questa goccia fredda rappresenta il preludio a un temporaneo break della fase stabile ed estremamente calda, causato da una ondulazione del flusso atlantico sull’Europa centrale la cui perturbazione associata, dirigendosi verso l’Europa orientale, lambisce anche l’Italia costringendo il campo anticiclonico a ritirarsi leggermente verso ovest. I primi segnali di questa parentesi più turbolenta si manifestano già domenica con alcuni temporali nel settore alpino, prealpino e lungo la dorsale appenninica centro-settentrionale.
La giornata di lunedì 16 giugno si presenta come la più critica per le regioni settentrionali, con condizioni meteo particolarmente instabili su gran parte del Nord Italia. Le regioni maggiormente a rischio sono Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, dove l’arrivo della goccia fredda potrebbe dare origine a fenomeni anche molto intensi, come nubifragi e grandinate. La Protezione Civile dell’Emilia Romagna ha già emanato l’allerta 067/2025 valida dalle 12:00 del 15 giugno fino alle 00:00 del 17 giugno, prevedendo temporali anche di forte intensità soprattutto sulle aree centro-orientali.

In Veneto, il Centro funzionale decentrato della Protezione Civile ha emesso un avviso di criticità idrogeologica gialla per temporali su tutto il territorio regionale, valido dalle ore 15 di domenica alla mezzanotte di martedì 17 giugno. Sono previste almeno due fasi di tempo spiccatamente instabile con rovesci e temporali sparsi e irregolari caratterizzati da fenomeni anche di forte intensità, inclusi forti rovesci, raffiche di vento e grandinate. La configurazione atmosferica sarà tuttavia molto incerta, con l’instabilità che si presenterà a macchia di leopardo senza un chiaro asse di movimento.
Tra martedì 17 e mercoledì 18 giugno, il fronte instabile si estenderà verso le regioni del Centro e del Sud Italia, dove si potranno verificare temporali localmente molto violenti, in particolare sulle zone appenniniche dove la configurazione orografica favorisce lo sviluppo di forti celle temporalesche. In Toscana, una modesta goccia fredda in quota, approfittando di un temporaneo cedimento dell’alta pressione, attraverserà la regione portando una breve fase di instabilità soprattutto nelle zone interne.

I temporali potranno propagarsi fino alle pianure di Toscana, Lazio e Campania, con particolare attenzione anche su Sicilia e Calabria. Le ore più instabili saranno quelle pomeridiane, quando il delta termico raggiunge i valori massimi favorendo lo sviluppo dei cosiddetti temporali di calore o termoconvettivi, tipici delle giornate calde e soleggiate che si manifestano nel tardo pomeriggio o in serata. Questi fenomeni sono preannunciati da imponenti nubi torreggianti dalla base piatta e dal forte sviluppo verticale, i cumulonembi, che necessitano di aria calda e umida al suolo e aria fredda in quota.
Dopo ondate di caldo così intense come quella appena trascorsa, l’atmosfera accumula una notevole quantità di energia che diventa il carburante ideale per lo sviluppo di fenomeni meteo estremi. Queste particolari configurazioni nel pieno di un’ondata di caldo africano sono note per la loro violenza e per la capacità di generare violenti nuclei temporaleschi con raffiche di vento superiori ai 100 km/h e, in alcuni casi, anche tornado. I fenomeni di Local Severe Weather includono temporali violenti, grandine con chicchi di diametro maggiore o uguale a 2 cm, tornado e colpi di vento con velocità istantanea superiore a 90 km/h.
L’aspetto più preoccupante riguarda l’intensità di questi eventi atmosferici, con la possibile formazione di vere e proprie supercelle temporalesche, sistemi particolarmente violenti e organizzati caratterizzati da un mesociclone, ovvero una zona di rotazione all’interno del temporale. Queste formazioni sono note per la loro capacità di generare fenomeni estremi come grandinate intense, forti raffiche di vento e, in casi particolari, anche tornado. Con venti che possono raggiungere facilmente i 100-150 km/h, i tornado rappresentano una minaccia notevole capace di esercitare una pressione immensa su strutture verticali.
Gli effetti al suolo previsti includono un possibile innesco di frane superficiali e colate rapide sui settori montani, pedemontani e collinari delle zone in allerta, insieme a un innalzamento dei livelli della rete idrografica secondaria e rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque piovane con possibili allagamenti di locali interrati e sottopassi. Lo scenario sarà caratterizzato da fenomeni intensi e in rapida evoluzione, rendendo difficile prevedere con precisione dove si manifesteranno i fenomeni più intensi.
La situazione rimarrà difficile da inquadrare con precisione a causa della natura disomogenea dell’instabilità, poiché in presenza di una goccia fredda manca un flusso dominante e quindi una chiara evoluzione dei temporali, che si sposteranno in modo molto disorganizzato. Tuttavia, nonostante l’intensità dei fenomeni attesi, il peggioramento sarà solo temporaneo, con un lieve calo termico non eccessivo ma sufficiente a riportare le temperature su valori più gradevoli e accettabili.
Questa tregua dal caldo non è destinata a durare a lungo, poiché nel corso della settimana, in particolare da giovedì, le temperature torneranno a salire riportando condizioni più stabili. L’effetto principale della goccia fredda sarà un calo delle temperature che torneranno su valori più in linea con le medie stagionali, specialmente nella giornata di martedì, prima che l’anticiclone africano riprenda il controllo della situazione meteorologica nazionale. Il fenomeno rappresenta quindi un’interruzione temporanea ma significativa dell’ondata di calore che ha caratterizzato i primi giorni di giugno 2025, offrendo un respiro dalle temperature eccezionali prima del ritorno a condizioni estive più tipiche del periodo.