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Africa, i Paesi dell’Unione Africana chiedono di cambiare le mappe del mondo, ecco perché

L’Unione Africana sostiene la campagna per sostituire la proiezione di Mercatore con Equal Earth, correggendo la distorsione che rimpicciolisce l’Africa da secoli.

L’Unione Africana ha lanciato ufficialmente una battaglia cartografica che potrebbe ridisegnare la percezione del continente agli occhi del mondo intero. Lo scorso 14 agosto, l’organizzazione che riunisce cinquantacinque Stati africani ha formalizzato il proprio sostegno alla campagna “Correct The Map”, un’iniziativa promossa dalle organizzazioni Africa No Filter e Speak Up Africa che mira a sostituire definitivamente la secolare proiezione di Mercatore con rappresentazioni cartografiche che restituiscano al continente africano le sue reali dimensioni geografiche.

La questione non riguarda soltanto una mera correzione tecnica delle mappe geografiche, ma tocca aspetti profondamente radicati nella percezione globale dell’Africa e nelle sue implicazioni geopolitiche. Selma Malika Haddadi, vicepresidente della Commissione dell’Unione Africana, ha sottolineato come questa iniziativa rappresenti molto più di una semplice questione cartografica: “Può sembrare solo una mappa, ma in realtà non lo è. Questa proiezione ha dato l’illusione che l’Africa sia marginale”, ha dichiarato alla Reuters, evidenziando come la distorsione geografica abbia contribuito a creare una percezione riduttiva del continente nella coscienza collettiva mondiale.

La proiezione di Mercatore, creata dal cartografo fiammingo Gerardus Mercator nel 1569 e successivamente perfezionata nel 1599, rappresenta un esempio paradigmatico di come le scelte tecniche possano avere conseguenze culturali e politiche durature nel tempo. Originariamente concepita per facilitare la navigazione marittima dell’epoca, questa rappresentazione cartografica presenta un difetto strutturale fondamentale che ingrandisce progressivamente le regioni terrestri all’aumentare della latitudine, provocando una distorsione significativa delle proporzioni reali tra i diversi continenti.

Il meccanismo di distorsione della proiezione mercatoriana produce effetti particolarmente evidenti quando si confrontano le dimensioni apparenti dell’Africa con quelle di altri territori. Sulla mappa di Mercatore, il continente africano appare soltanto leggermente più esteso della Groenlandia, mentre nella realtà l’Africa presenta una superficie di oltre trenta milioni di chilometri quadrati, risultando quattordici volte più grande del territorio artico. Analogamente, l’Europa viene rappresentata come più estesa del Sud America, quando quest’ultimo continente è in realtà circa due volte più grande del Vecchio Continente. L’Africa, con i suoi 30.309.495 chilometri quadrati, supera infatti significativamente sia l’Europa, che si estende per 10.530.000 chilometri quadrati, sia gli Stati Uniti d’America, la cui superficie raggiunge i 9.867.000 chilometri quadrati.

Le implicazioni di questa distorsione cartografica si estendono ben oltre l’ambito puramente geografico, influenzando profondamente l’educazione, la formazione dell’immaginario collettivo e, conseguentemente, le politiche internazionali. Moky Makura, direttore esecutivo di Africa No Filter, ha definito questa situazione come “la campagna di disinformazione più longeva al mondo”, sottolineando come la rappresentazione ridotta dell’Africa abbia contribuito a perpetuare stereotipi e percezioni errate che influenzano ancora oggi i rapporti geopolitici ed economici del continente con il resto del mondo.

La campagna per la correzione delle mappe si inserisce in un contesto più ampio di rivendicazione dell’identità africana e di ricerca di una maggiore rappresentanza sulla scena internazionale. Fara Ndiaye, co-fondatrice di Speak Up Africa, ha evidenziato come l’uso prolungato della mappa di Mercatore abbia influenzato negativamente l’identità e l’orgoglio degli africani, particolarmente nelle giovani generazioni che hanno formato la propria percezione geografica del mondo attraverso questa rappresentazione distorta fin dai primi anni di scuola.

La soluzione proposta dall’Unione Africana prevede l’adozione della proiezione Equal Earth, una innovativa rappresentazione cartografica sviluppata nel 2018 da un team di ricercatori composto da Bojan Šavrič dell’Esri, Tom Patterson del National Park Service statunitense e Bernhard Jenny della Monash University. Questa proiezione pseudocilindrica equivalente è stata specificamente progettata per mantenere le proporzioni reali delle aree terrestri, garantendo una rappresentazione più accurata delle dimensioni relative dei continenti pur conservando un aspetto visivo gradevole che richiama la sfericità del pianeta.

La proiezione Equal Earth rappresenta un’evoluzione significativa rispetto ai precedenti tentativi di correzione cartografica, come la proiezione di Gall-Peters, sviluppata negli anni Settanta dallo storico e cartografo tedesco Arno Peters. Quest’ultima, pur mantenendo le proporzioni corrette delle aree terrestri, presentava distorsioni nella forma dei continenti che ne limitavano l’accettazione generale. La nuova proiezione cerca di superare questi limiti combinando accuratezza nelle dimensioni e attrattiva estetica, elementi considerati essenziali per una sua adozione su larga scala.

I primi segnali di apertura verso il cambiamento cartografico si stanno già manifestando a livello internazionale. La Banca Mondiale ha annunciato di utilizzare già le proiezioni Equal Earth e Winkel-Tripel per le proprie mappe statiche e di star gradualmente eliminando la proiezione di Mercatore dalle mappe web. Analogamente, istituzioni come il Goddard Institute for Space Studies della NASA hanno adottato la proiezione Equal Earth per evitare le grossolane distorsioni dimensionali tipiche della rappresentazione mercatoriana.

Tuttavia, la transizione verso nuove proiezioni cartografiche incontra ancora resistenze significative, particolarmente nel settore tecnologico e nell’educazione. Google Maps, il servizio di mappe più utilizzato al mondo, ha sostituito la proiezione di Mercatore con una visualizzazione tridimensionale del globo nella versione desktop nel 2018, ma continua a utilizzare Mercatore come impostazione predefinita nelle applicazioni mobili, che rappresentano la modalità di accesso più diffusa per milioni di utenti quotidiani.

La persistenza della proiezione di Mercatore nelle scuole e nelle applicazioni digitali rappresenta uno degli ostacoli principali alla diffusione di una percezione più accurata delle dimensioni continentali. Il sistema educativo mondiale, dalle elementari alle università, continua a basarsi prevalentemente su questa rappresentazione cartografica, perpetuando così una visione distorta della geografia mondiale nelle nuove generazioni. La campagna “Correct The Map” mira proprio a modificare questo scenario, promuovendo l’adozione della proiezione Equal Earth come standard principale in tutte le classi africane e auspicando che diventi il riferimento anche per le istituzioni globali con sede nel continente.

L’iniziativa dell’Unione Africana si colloca inoltre nel contesto più ampio delle rivendicazioni africane per una maggiore rappresentanza negli organismi internazionali e per il riconoscimento del ruolo crescente del continente nell’economia e nella politica globale. Con una popolazione superiore al miliardo e trecento milioni di abitanti e una crescita economica sostenuta in diversi settori, l’Africa rivendica una rappresentazione cartografica che rispecchi la sua effettiva importanza geopolitica e demografica.

Le organizzazioni promotrici della campagna sottolineano come la correzione delle mappe rappresenti un elemento simbolico ma fondamentale per modificare narrazioni stereotipate sull’Africa che influenzano ancora oggi le relazioni internazionali, gli investimenti e la percezione delle potenzialità del continente. La questione cartografica si intreccia così con tematiche più ampie relative alla decolonizzazione culturale e alla necessità di superare eredità coloniali che continuano a condizionare la rappresentazione dell’Africa nel panorama internazionale.

Il sostegno dell’Unione Africana alla campagna “Correct The Map” rappresenta pertanto un passo significativo verso il riconoscimento delle reali dimensioni geografiche e dell’importanza strategica del continente africano, con l’obiettivo dichiarato di “restituire all’Africa il suo giusto posto sulla scena globale”, come evidenziato dalla stessa vicepresidente Haddadi. La sfida ora consiste nel tradurre questo sostegno istituzionale in un cambiamento concreto che coinvolga governi, organizzazioni internazionali e sistemi educativi a livello mondiale.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!