Scarica l'App NewsRoom.
Non perderti le ULTIME notizie e le ALLERTA METEO in tempo reale.

Scarica GRATIS

Emma Mazzenga, la velocista da record di 92 anni: “Ecco il mio segreto”

Emma Mazzenga, 92 anni: corre i 200 metri in 51 secondi e sfida l’età. La scienza la studia, ma lei dice: “Il segreto? Alzarsi dal divano e vivere con passione.”

A 92 anni Emma Mazzenga corre ancora. E non solo per modo di dire: lo fa davvero, in pista, con cronometro e medaglie. L’atleta padovana è diventata un caso internazionale, non solo per i risultati sportivi — 115 titoli italiani, 31 europei, 11 mondiali e quattro record del mondo — ma per la sorprendente condizione fisica che la rende, secondo gli scienziati, “una ventenne sotto la pelle di una novantenne”.

L’ultimo dei suoi primati è arrivato nel gennaio 2024, quando ha percorso i 200 metri in 51,47 secondi, migliorando il suo stesso record e confermando di essere un fenomeno unico nel panorama dell’atletica mondiale. La sua eccezionalità ha attirato l’attenzione della comunità scientifica, anche oltreoceano: l’Università di Pavia e la Marquette University di Milwaukee hanno avviato un programma congiunto per studiare come l’età influisca su muscoli, nervi e mitocondri. I primi risultati parlano chiaro: Mazzenga ha un’ossigenazione muscolare paragonabile a quella di una ventenne, un apparato cardio-respiratorio simile a quello di una cinquantenne e una struttura muscolare che corrisponde a quella di una persona di circa settant’anni.

Non si tratta solo di genetica: è la costanza che fa la differenza. Dietro ogni corsa c’è uno stile di vita rigoroso e attivo. “Alzarsi dal divano”, dice lei stessa, è la vera chiave dell’elisir di lunga vita. Mai un giorno intero in casa, nemmeno durante la pandemia: se non poteva uscire, correva in corridoio. La sua giornata inizia alle cinque del mattino, con allenamenti regolari e un’alimentazione semplice ma ferrea: panino al prosciutto a colazione, 40 grammi di pasta o riso a pranzo con verdure, formaggio e verdura la sera. E due mezzi bicchieri di vino rosso al giorno, uno a pranzo e uno a cena.

Dopo una vita da insegnante di scienze nei licei e una giovinezza da biologa all’Università di Padova, ha ripreso a praticare atletica a 53 anni, dando una seconda vita al suo corpo e alla sua passione. Ora gli scienziati la osservano per capire come sia possibile rallentare l’invecchiamento fisiologico, ma per lei la risposta è già chiara: serve volontà, curiosità e soprattutto movimento. A settembre sarà di nuovo in pista, per i 100 e 200 metri a Catania, e poi si tornerà in laboratorio, per nuovi test.

Ma Emma ha già vinto: perché in un mondo che tende a confinare la vecchiaia nell’inattività, lei continua a correre. Letteralmente.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!