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Meteo, Neve in arrivo domenica con accumuli fino a 50 cm e quota neve in calo: ecco dove

Domenica 2 novembre una perturbazione atlantica porterà neve abbondante sulle Alpi centro-orientali con accumuli fino a 50 cm sopra i 2000 metri e quota neve in calo fino a 1500-1600 metri.

Una perturbazione di origine atlantica si prepara ad investire l’arco alpino italiano nella serata di domenica 2 novembre, portando con sé le prime nevicate significative della stagione autunnale sulle Alpi centro-orientali. Il sistema perturbato, alimentato da correnti umide e instabili provenienti dal Nord Atlantico, determinerà un marcato peggioramento delle condizioni meteorologiche con precipitazioni diffuse e intense, accompagnate da un sensibile calo termico in quota.

Le nevicate interesseranno in modo particolare i settori alpini compresi tra l’Alta Valtellina, le Dolomiti, le valli del Brennero e la Valle Aurina, dove il fenomeno si manifesterà con maggiore intensità nel corso delle ore serali e notturne. Il limite iniziale delle precipitazioni nevose si collocherà attorno ai 2000-2100 metri, complice la presenza di masse d’aria ancora relativamente mite alle quote medio-alte. Tuttavia, l’ingresso progressivo di aria più fredda in quota, proveniente dalle latitudini settentrionali europee, favorirà un rapido abbassamento della quota neve nel corso della serata e della notte tra domenica e lunedì.

Secondi i principali modelli meteorologici globali, tra cui ECMWF e GFS, la quota neve scenderà gradualmente fino a stabilizzarsi attorno ai 1600-1700 metri nelle zone più esposte ai flussi perturbati, in particolare sui versanti settentrionali e orientali dell’arco alpino. Non si esclude che, durante i rovesci più intensi e nei fondovalle più chiusi e meno ventilati, dove si formano naturalmente sacche d’aria fredda, i fiocchi possano spingersi temporaneamente anche fino a quote inferiori, attorno ai 1200-1300 metri, seppur con accumuli modesti e di breve durata.

Gli accumuli più consistenti sono attesi sopra i 2000 metri di quota, dove si potrebbero registrare depositi compresi tra i 30 e i 50 centimetri di neve fresca nelle 12-18 ore successive all’ingresso della massa d’aria più fredda. Questi valori risultano particolarmente significativi per il periodo e rappresentano il primo vero contributo utile per i comprensori sciistici situati alle quote superiori, molti dei quali si preparano ad aprire la stagione invernale nelle prossime settimane. Le località maggiormente interessate da questo episodio nivometrico saranno i comprensori di Madesimo, Livigno, il Passo dello Stelvio, il Tonale e l’area di St. Moritz sul versante elvetico.

Sulle Dolomiti altoatesine, le nevicate risulteranno particolarmente abbondanti sull’Alpe di Siusi, in Val Gardena, al Pordoi, al Sella e nelle vallate di confine come la Valle Aurina e la Val Ridanna. I versanti meridionali delle Alpi saranno invece interessati da temperature più miti, con il limite delle nevicate che si innalzerà sensibilmente, raggiungendo localmente i 2200-2300 metri, soprattutto nelle Alpi lombarde meridionali e in quelle venete più esposte al richiamo mite prefrontale. Questo fenomeno è legato alla configurazione sinottica, caratterizzata da un flusso sud-occidentale che mantiene correnti più temperate sui versanti esposti a meridione.

Le regioni maggiormente coinvolte da questo peggioramento saranno quelle del Nord Italia e dell’arco alpino centro-orientale, dove le precipitazioni risulteranno più insistenti e durature. In particolare, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Liguria e alta Toscana vedranno piogge diffuse e localmente intense, con accumuli pluviometrici che potrebbero raggiungere valori significativi, superiori ai 70-90 millimetri in 24 ore nelle aree più esposte, come le Prealpi lombarde, le Dolomiti e l’Appennino tosco-emiliano.

Il transito del fronte perturbato sarà accompagnato da venti moderati o forti dai quadranti sud-occidentali in quota sulle Alpi, mentre nel pomeriggio di domenica si assisterà a una rapida rotazione dei venti da nord-ovest, con condizioni di Foehn nelle valli alpine nordoccidentali, che tenderanno a estendersi verso le pianure adiacenti. Questo cambio di circolazione segnerà la fase conclusiva del passaggio perturbato, con ampie schiarite dal pomeriggio di domenica, soprattutto sui settori occidentali, e un progressivo miglioramento delle condizioni meteorologiche anche sulle Alpi centro-orientali nella giornata di lunedì.

Il fenomeno rappresenta il primo vero respiro invernale della stagione alle medie e alte quote alpine, dopo settimane caratterizzate da un clima autunnale mite e a tratti piovoso. La causa di questo peggioramento è da ricercare in una saccatura in discesa dal Nord Atlantico, che spingerà aria fredda verso l’Europa centrale e l’arco alpino. L’incontro tra questa massa d’aria e le correnti più miti e umide preesistenti in quota darà origine a un’intensa fase di instabilità, con precipitazioni diffuse e nevose a partire dai rilievi di media quota. Il flusso sud-occidentale, umido e persistente, contribuirà a mantenere attivi i rovesci per molte ore, specialmente lungo i versanti esposti alle correnti atlantiche.

Questo episodio nevoso avrà implicazioni importanti per la preparazione delle piste in vista dell’avvio della stagione sciistica, specie nei comprensori situati oltre i 2000 metri. Diverse stazioni sciistiche delle Alpi orientali hanno già programmato l’apertura degli impianti tra fine novembre e inizio dicembre, e questo primo significativo apporto di neve naturale contribuirà a creare una base solida per l’innevamento, integrando il lavoro degli impianti di innevamento programmato. Località come Plan de Corones, il comprensorio sciistico 3 Cime Dolomiti, l’Alta Badia, la Val Gardena e l’Alpe di Siusi si preparano infatti ad accogliere i primi sciatori nelle prossime settimane.

L’evoluzione sinottica successiva resta ancora soggetta a incertezza, ma le proiezioni dei principali centri di calcolo meteorologici indicano una possibile stabilizzazione del tempo tra lunedì 3 e mercoledì 5 novembre, grazie all’affermazione di un promontorio anticiclonico sull’Europa occidentale e centrale. Questo comporterebbe condizioni prevalentemente stabili o solo debolmente variabili, con cieli in gran parte sereni o poco nuvolosi e temperature superiori alle medie stagionali, specie al Centro-Sud e sui rilievi alpini. Solo il Nord potrebbe assistere a qualche debole episodio piovoso o a locali annuvolamenti dovuti a infiltrazioni umide di origine atlantica, oltre alla formazione di nebbie e foschie d’irraggiamento lungo il Catino Padano durante le ore serali e notturne.

Per quanto riguarda le temperature, si assisterà a un generale calo termico al Nord Italia, con valori massimi che oscilleranno tra i 14 e i 15 gradi nelle zone occidentali e i 18-20 gradi nelle aree orientali. Le minime, invece, risulteranno superiori alle medie climatiche del periodo, complice l’afflusso di aria umida e la persistente nuvolosità. Al Centro-Sud e sulle Isole Maggiori, il clima risulterà più mite, con temperature generalmente sopra le medie del periodo, sostenute dai continui richiami caldi da Sud di aria sub-tropicale africana, che produrranno rialzi termici anche significativi, seguiti da rapide diminuzioni delle temperature.

Gli appassionati di montagna e gli operatori turistici delle località alpine attendono con interesse questo primo evento nivometrico significativo della stagione, che segna l’inizio del periodo invernale e apre le porte a una stagione che, secondo le proiezioni stagionali, potrebbe rivelarsi più dinamica e fredda rispetto agli ultimi anni. Le previsioni a lungo termine suggeriscono infatti un novembre caratterizzato da temperature in calo e dall’arrivo di più frequenti perturbazioni, soprattutto nel Centro-Nord, con possibilità di nevicate anche a quote relativamente basse sulle Alpi nella seconda parte del mese. Un segnale, questo, che l’autunno comincerà a mostrare un volto più rigido e tipicamente novembrino, con l’avanzata progressiva dell’inverno verso le vallate alpine.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!