Un recente studio condotto dalla Stanford University e pubblicato sulla rivista scientifica PNAS Nexus ha sollevato un allarme sanitario di dimensioni nazionali negli Stati Uniti, con implicazioni rilevanti anche per l’Europa e l’Italia. La ricerca, coordinata dal professor Robert B. Jackson del dipartimento di Earth System Science e dal ricercatore Yannai Kashtan, oggi affiliato alla PSE Healthy Energy, ha dimostrato che le cucine a gas e propano rilasciano livelli di biossido di azoto che superano ampiamente le soglie di sicurezza stabilite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, trasformando gli ambienti domestici in vere e proprie camere di esposizione a inquinanti pericolosi.
Lo studio rappresenta la prima valutazione nazionale che integra simultaneamente l’esposizione al biossido di azoto proveniente da fonti interne ed esterne, creando mappe dettagliate per codice postale che mostrano dove l’inquinamento domestico supera i limiti di sicurezza a lungo termine. I risultati hanno rivelato che per le famiglie dotate di fornelli a gas o propano, il valore medio totale di esposizione residenziale al biossido di azoto raggiunge circa dieci parti per miliardo in volume, quasi il doppio rispetto alla soglia di sicurezza di cinque parti per miliardo indicata dall’OMS.
La ricerca ha analizzato oltre centotrentatremila abitazioni residenziali negli Stati Uniti, combinando misurazioni dirette delle emissioni in più di cento case situate in oltre quindici città, modelli di qualità dell’aria indoor, dati satellitari sulla qualità dell’aria esterna e sondaggi sul comportamento delle famiglie. I ricercatori hanno scoperto che le cucine a gas sono responsabili mediamente di un quarto dell’esposizione totale al biossido di azoto per chi le utilizza, mentre le fonti esterne contribuiscono per i restanti tre quarti.
Per le famiglie che rientrano nel novantacinquesimo percentile di utilizzo dei fornelli a gas, il che corrisponde all’uso di più bruciatori e del forno per diverse ore al giorno, i fornelli rappresentano oltre la metà dell’esposizione totale al biossido di azoto. Secondo le stime dello studio, circa ventidue milioni di americani, la cui esposizione all’inquinamento esterno sarebbe al di sotto delle linee guida dell’OMS, superano tali limiti proprio a causa dell’uso delle cucine a gas.
Il biossido di azoto è un inquinante particolarmente insidioso che si forma durante la combustione ad alta temperatura. Questo gas irritante può infiammare le vie respiratorie e causare o aggravare una serie di patologie respiratorie. L’esposizione a lungo termine al biossido di azoto è stata associata all’aumento dell’incidenza e all’aggravamento dell’asma pediatrico, all’insorgenza e mortalità per broncopneumopatia cronica ostruttiva, nonché a casi di cancro ai polmoni, parto prematuro e diabete mellito.
Jackson ha dichiarato che molte persone danno per scontato che l’aria respirata in casa sia sana, ma la ricerca dimostra il contrario: chi utilizza una cucina a gas respira spesso in casa la stessa quantità di biossido di azoto che respirerebbe da tutte le fonti esterne messe insieme. Kashtan ha sottolineato l’importanza di reindirizzare l’attenzione verso ciò che accade all’interno delle abitazioni, specialmente considerando che le famiglie trascorrono sempre più tempo al chiuso.
Lo studio ha rilevato che le cucine a gas causano superamenti delle linee guida orarie dell’OMS in media da sette a quindici giorni all’anno, mentre le fonti esterne raramente creano tali picchi. Durante l’uso del forno, le concentrazioni di biossido di azoto nelle camere da letto hanno superato il limite orario dell’Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti e quello dell’OMS entro venticinque minuti in metà delle abitazioni testate. In due casi, i livelli di biossido di azoto nelle camere da letto sono rimasti al di sopra delle linee guida sanitarie per due o tre ore dopo che il forno era stato spento.
I bambini, gli anziani e le persone con patologie respiratorie o cardiovascolari rappresentano i gruppi più vulnerabili agli effetti del biossido di azoto. I bambini sono particolarmente suscettibili perché hanno polmoni e sistemi immunitari più deboli e frequenza respiratoria più elevata. L’esposizione a breve termine al biossido di azoto è stata collegata a un aumento dei sintomi dell’asma nei bambini, a un maggiore rischio di giorni di scuola persi a causa dell’asma e a un incremento del respiro sibilante. Le stime precedenti degli stessi autori indicano che l’esposizione al biossido di azoto dalle cucine a gas potrebbe essere responsabile di circa cinquantamila casi attuali di asma pediatrico negli Stati Uniti, numero che sale a duecentomila casi considerando tutti gli inquinanti emessi e l’esposizione a breve termine.
Lo studio ha inoltre evidenziato significative disparità socioeconomiche e razziali nell’esposizione. Le persone che vivono in abitazioni più piccole respirano maggiori quantità di inquinanti e hanno esposizioni più elevate. Le famiglie con reddito inferiore a diecimila dollari all’anno sono esposte a livelli di biossido di azoto dalle cucine a gas più del doppio rispetto alle famiglie con reddito superiore a centocinquantamila dollari all’anno. Per le popolazioni afroamericane, ispaniche e native americane negli Stati Uniti, l’esposizione al biossido di azoto supera la soglia dell’OMS semplicemente usando una cucina a gas, senza nemmeno considerare i contributi dall’aria esterna.
Oltre al biossido di azoto, le cucine a gas emettono altri inquinanti pericolosi, tra cui benzene, un noto cancerogeno legato alla leucemia e ad altri tumori del sangue. Una precedente ricerca dello stesso gruppo di Stanford, pubblicata nel duemilatretrenta, ha rilevato che i livelli di benzene possono raggiungere valori superiori a quelli riscontrati nel fumo passivo di tabacco e l’inquinante può diffondersi in tutta l’abitazione, comprese le camere da letto. Le cucine a gas emettono anche monossido di carbonio, formaldeide e particolato fine.
Le cappe aspiranti, sebbene utili, spesso risultano inefficaci nell’eliminare completamente l’esposizione al biossido di azoto. I ricercatori hanno scoperto che le cappe aspiranti sono utilizzate soltanto dal quindici al trentanove per cento delle volte durante la cottura e molte cappe disponibili nelle abitazioni sono progettate principalmente per rimuovere gli odori, piuttosto che gli inquinanti gassosi. Anche le cappe ad alta efficienza, che catturano oltre il settantacinque per cento delle emissioni di cottura, riducono significativamente ma non eliminano l’esposizione al benzene. L’efficienza di cattura delle cappe varia ampiamente, dal quindici al novantotto per cento, e un prezzo più elevato non garantisce necessariamente prestazioni migliori.
La soluzione più efficace per ridurre l’inquinamento indoor da cottura consiste nel passare dalle cucine a gas a quelle elettriche. Le cucine elettriche, sia a resistenza che a induzione, non producono alcuna emissione di biossido di azoto durante la cottura perché generano calore attraverso resistenza elettrica anziché combustione. Secondo le simulazioni dello studio, sostituire i fornelli a gas con quelli elettrici ridurrebbe l’esposizione al biossido di azoto di oltre un quarto in media nazionale e di circa la metà per gli utilizzatori più assidui.
In California, dove circa il settanta per cento delle famiglie cucina con gas naturale, la percentuale più alta a livello nazionale, il contributo delle cucine a gas rappresenta il ventitré per cento dell’esposizione media totale al biossido di azoto per i residenti. In città con aria relativamente pulita come San Francisco, le cucine a gas in spazi ridotti contribuiscono fino a un terzo dell’esposizione totale. Molte grandi città californiane, tra cui Los Angeles, si stanno orientando verso l’eliminazione graduale delle cucine a gas negli edifici di nuova costruzione.
Il contesto europeo presenta una situazione altrettanto preoccupante. Uno studio commissionato dall’organizzazione CLASP e condotto dall’Organizzazione Olandese per la Ricerca Scientifica Applicata ha rilevato che nelle case europee le cucine a gas causano violazioni regolari dei limiti di inquinamento atmosferico. I livelli di biossido di azoto nelle abitazioni con cucine a gas sono risultati quasi il doppio in cucine, soggiorni e camere da letto rispetto alle case che cucinano con fornelli elettrici. Lo studio ha dimostrato che la cottura a gas in una cucina tipica senza ventilazione meccanica causa inquinamento indoor da biossido di azoto che supera le linee guida sulla qualità dell’aria dell’OMS e gli standard europei sull’inquinamento atmosferico esterno più volte ogni settimana durante tutto l’anno.
In Italia, la situazione è particolarmente critica. Il Paese è tra quelli europei più colpiti dall’inquinamento da fornelli a gas, con circa dodicimilasettecento morti premature stimate ogni anno. Secondo una ricerca CLASP condotta in Italia, il settantadue per cento delle case con cucine a gas supera il valore giornaliero di biossido di azoto stabilito dall’OMS. Quasi tutte le case esaminate, sia con cucina a gas che elettrica, hanno superato il valore guida giornaliero dell’OMS per le polveri sottili durante la cottura.
Le istituzioni europee sono sollecitate dalle organizzazioni della società civile, tra cui l’European Public Health Alliance, a eliminare gradualmente i fornelli a gas attraverso limiti alle emissioni e incentivi finanziari per passare a fornelli più puliti. L’Unione Europea prevede di proporre nuove norme per i fornelli a gas entro la fine del duemilatrecinque e sta valutando restrizioni per l’inquinamento, compreso quello da biossido di azoto. CLASP ha chiesto una nuova etichetta energetica per confrontare l’efficienza dei piani cottura a gas ed elettrici e per evidenziare i livelli di inquinamento.
Sul fronte degli incentivi, in Italia è stato introdotto il Bonus Elettrodomestici, attivo dal diciotto novembre duemilacinque, che prevede uno sconto del trenta per cento sul prezzo d’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, fino a cento euro per nucleo familiare, che sale a duecento euro per le famiglie con ISEE inferiore a venticinquemila euro. Il contributo è destinato alle famiglie che sostituiscono vecchi apparecchi con modelli più efficienti, favorendo il risparmio energetico e la diffusione di tecnologie sostenibili.
Gli esperti raccomandano diverse strategie per ridurre l’esposizione agli inquinanti delle cucine a gas. Oltre alla sostituzione con cucine elettriche, è fondamentale migliorare la ventilazione, utilizzando cappe di aspirazione che espellono l’aria all’esterno durante la cottura e per almeno dieci minuti dopo aver finito. Aprire una finestra vicina durante la cottura può aiutare, sebbene possa essere problematico in inverno o in estate. È importante assicurarsi che la cappa sfoghi all’aria aperta e non ricircoli semplicemente l’aria in cucina.
Jackson ha sottolineato che è tempo di reindirizzare l’attenzione verso ciò che accade all’interno delle abitazioni, specialmente considerando che le famiglie trascorrono sempre più tempo al chiuso. Lo studio fornisce mappe a livello di codice postale dell’esposizione che potrebbero aiutare a identificare le regioni da dare priorità per interventi sulla qualità dell’aria interna ed esterna, in particolare nelle comunità a basso reddito.
L’American Public Health Association ha classificato le cucine a gas come una preoccupazione per la salute pubblica e l’American Medical Association avverte che cucinare con gas aumenta il rischio di asma infantile. Gli esperti medici stanno iniziando a prendere posizioni contro la cottura con gas, con il biossido di azoto che rappresenta la preoccupazione più grande perché può scatenare malattie respiratorie come l’asma.
La questione delle cucine a gas si inserisce nel più ampio quadro della transizione energetica e dell’elettrificazione degli edifici. L’efficienza energetica e l’elettrificazione dovrebbero procedere di pari passo, non ostacolarsi a vicenda. Passare dalla cottura a gas a quella elettrica durante la ristrutturazione di un edificio migliorerebbe significativamente la qualità dell’aria indoor nelle abitazioni. Più un edificio è efficiente e ben coibentato, maggiore è l’inquinamento indoor provocato dalla cucina a gas se la ventilazione è inadeguata.
Lo studio della Stanford University rappresenta un punto di svolta nella comprensione dei rischi sanitari associati alle cucine a gas e fornisce dati concreti per orientare le politiche pubbliche e le scelte individuali. I ricercatori sottolineano che, mentre la maggior parte dell’esposizione al biossido di azoto proviene ancora principalmente da fonti esterne come traffico, impianti di riscaldamento e centrali termoelettriche, per circa ventidue milioni di americani la sola cottura a gas è sufficiente a superare i limiti dell’OMS. La transizione verso cucine elettriche rappresenta una soluzione immediata e concreta per ridurre l’esposizione agli inquinanti domestici e proteggere la salute delle famiglie, in particolare dei gruppi più vulnerabili come bambini, anziani e persone con patologie respiratorie. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
