Scarica l'App NewsRoom.
Non perderti le ULTIME notizie e le ALLERTA METEO in tempo reale.

Scarica GRATIS

Amazon, accordo con il Fisco italiano: pagherà 723 milioni

Amazon chiude il contenzioso fiscale con l’Italia pagando 723 milioni: un’intesa storica che rafforza la lotta all’elusione e porta nelle casse dello Stato un gettito record.

Amazon chiude uno dei più rilevanti contenziosi fiscali in Italia con un’intesa dal peso economico e simbolico considerevole. Il colosso americano dell’e-commerce ha raggiunto un accordo con l’Agenzia delle Entrate per regolare la propria posizione tributaria versando un totale di 723 milioni di euro. L’intesa rappresenta l’epilogo di un’indagine complessa avviata dalla Procura di Milano, in coordinamento con la Guardia di Finanza e l’amministrazione finanziaria, che ha coinvolto le principali controllate italiane del gruppo.

Nel dettaglio, l’accordo prevede un pagamento di 511 milioni di euro direttamente da parte di Amazon EU Sarl, la società lussemburghese che fino a pochi anni fa concentrava la maggior parte dei ricavi europei del gruppo. A questa somma si aggiungono ulteriori 212 milioni di euro versati nei giorni scorsi da Amazon Logistica e Amazon Italia Transport, le due società operative italiane. La somma complessiva, pari a 723 milioni, sarà corrisposta anche tramite piani rateali, secondo quanto appreso da fonti vicine al dossier.

Il procedimento trae origine da un’analisi approfondita sui flussi di reddito e sui meccanismi di allocazione dei profitti all’interno del gruppo Amazon. Gli inquirenti milanesi, in stretta sinergia con la Guardia di Finanza, hanno ricostruito operazioni ritenute elusive, in particolare il trasferimento dei ricavi generati in Italia verso giurisdizioni a fiscalità agevolata. Un’attenzione particolare è stata rivolta alla struttura societaria del gruppo, che fino al 2021 centralizzava gran parte del fatturato europeo in Lussemburgo, grazie ad Amazon EU Sarl. Solo recentemente, anche sulla scia della pressione normativa internazionale, Amazon ha avviato una riorganizzazione della sua presenza fiscale nei diversi Paesi dell’UE.

Non è la prima volta che Amazon si confronta con le autorità fiscali europee. L’accordo con l’Italia si inserisce in un contesto più ampio di crescenti controlli da parte delle amministrazioni tributarie nazionali e delle istituzioni comunitarie sulle pratiche fiscali dei giganti del digitale. Un trend rafforzato anche dall’adozione, a livello OCSE, di nuovi standard per contrastare l’erosione della base imponibile e il trasferimento dei profitti (BEPS).

Dal canto suo, Amazon ha sottolineato in più occasioni di agire nel rispetto delle normative fiscali dei Paesi in cui opera, pur accettando, come in questo caso, di chiudere le controversie attraverso strumenti di definizione agevolata. Una mossa che consente al gruppo di evitare lunghi e incerti contenziosi giudiziari, e allo Stato italiano di incassare risorse importanti in tempi certi.

L’accordo segna una tappa significativa nel percorso di rafforzamento della lotta all’elusione fiscale internazionale da parte dell’Italia. Un risultato che evidenzia l’efficacia della collaborazione tra magistratura, Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, e che rafforza l’obiettivo di garantire una maggiore equità nel sistema tributario, anche nei confronti delle multinazionali digitali. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!