Il sogno di una vita scandita dai ritmi lenti della natura, immersi in un paesaggio che sembra dipinto da un maestro rinascimentale, non è mai stato così concretamente accessibile come oggi, grazie a una iniziativa che sta ridefinendo le politiche di ripopolamento dei piccoli centri italiani. Mentre molte amministrazioni locali hanno tentato la strada delle case a un euro, spesso costringendo i nuovi proprietari a onerosi e complessi lavori di ristrutturazione su ruderi fatiscenti, un piccolo borgo medievale nel cuore della Toscana ha scelto una strategia diametralmente opposta e decisamente più immediata: offrire denaro contante, fino a 20mila euro a fondo perduto, a chiunque decida di acquistare un immobile e stabilirvi la propria residenza. Il protagonista di questa piccola rivoluzione è Radicondoli, un gioiello di pietra incastonato tra le Colline Metallifere senesi, che con il progetto WivoaRadicondoli 3.0 ha lanciato una sfida aperta allo spopolamento, mettendo sul piatto risorse economiche ingenti derivanti, non a caso, dalla ricchezza naturale del suo sottosuolo: la geotermia.
La proposta, che rimarrà valida fino alla fine del 2025, rappresenta un unicum nel panorama nazionale per l’entità del contributo e per la chiarezza delle regole, disegnate per attrarre non semplici investitori immobiliari in cerca di case vacanza, ma veri e propri nuovi cittadini pronti a integrarsi nel tessuto sociale. Il bando per l’acquisto della prima casa è il fulcro di questo sistema di welfare municipale e prevede un contributo a fondo perduto che può coprire fino al 50% della spesa sostenuta per l’acquisto dell’immobile, con un tetto massimo fissato appunto a 20.000 euro. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Guarguaglini ha strutturato l’incentivo in modo da premiare in particolar modo le giovani coppie e le famiglie, modulando l’importo in base all’età e alla situazione economica del richiedente: i nuclei con un Isee inferiore ai 24mila euro e i cittadini al di sotto dei 40 anni possono aspirare alla cifra massima, mentre per chi ha redditi più elevati o un’età superiore, il contributo scende ma rimane comunque significativo, attestandosi su una base minima di 7.000 euro, una somma che in un mercato immobiliare dai prezzi contenuti come quello di un borgo dell’entroterra può fare la differenza nel budget familiare.
Le regole per accedere a questo tesoretto sono stringenti ma eque, pensate per garantire che l’investimento pubblico generi un reale ritorno in termini di vitalità demografica per il paese. Chi beneficia del contributo per l’acquisto deve impegnarsi formalmente a trasferire la propria residenza a Radicondoli entro sei mesi dal rogito e, soprattutto, a mantenerla ininterrottamente per almeno dieci anni. Questa clausola decennale è la garanzia che il borgo non si trasformi in un villaggio turistico dormitorio, ma torni a essere una comunità pulsante, dove le luci delle finestre restano accese anche d’inverno e dove i servizi essenziali, dalle scuole ai negozi di vicinato, possono sopravvivere grazie alla presenza stabile di abitanti. Non si tratta quindi di un’operazione di marketing territoriale effimera, ma di un patto di cittadinanza a lungo termine che lega il nuovo arrivato al territorio, chiedendo fedeltà in cambio di un sostegno economico robusto che abbatte drasticamente la barriera d’ingresso per l’acquisto della prima casa.
Ma la strategia di Radicondoli non si limita alla sola compravendita immobiliare, dimostrando una visione d’insieme che prende in considerazione anche chi, per scelta o per necessità, preferisce non impegnarsi subito nell’acquisto ma vuole comunque testare la vita nel borgo. Per questa categoria di potenziali residenti è stato attivato un bando parallelo dedicato agli affitti, che prevede un rimborso pari al 50% del canone di locazione mensile, fino a un massimo di 200 euro al mese, per una durata di ventiquattro mesi. In questo caso l’obbligo di mantenimento della residenza è ridotto a quattro anni, un periodo comunque sufficiente per radicarsi e decidere se trasformare l’esperienza in una scelta di vita definitiva. A questo si aggiunge un ulteriore aiuto per i costi spesso onerosi delle fideiussioni bancarie richieste dai proprietari di casa, con il Comune che si fa carico dell’80% della spesa necessaria per ottenere la garanzia, eliminando un altro frequente ostacolo burocratico ed economico all’accesso alla casa.
Ciò che rende il modello Radicondoli particolarmente interessante e sostenibile nel tempo è la fonte di questi finanziamenti: il Comune utilizza sapientemente le royalty derivanti dallo sfruttamento dell’energia geotermica, una risorsa pulita e rinnovabile che abbonda nel sottosuolo di questa area della Toscana. Questo “tesoro caldo” non finanzia solo i bonus per la casa, ma alimenta un intero ecosistema di incentivi che rende la vita in paese economicamente vantaggiosa sotto molteplici aspetti. I residenti possono infatti godere di un abbattimento dei costi di riscaldamento grazie al teleriscaldamento geotermico, che garantisce un risparmio stimato intorno al 50% rispetto ai combustibili fossili tradizionali, un vantaggio non da poco in tempi di crisi energetica. Inoltre, il pacchetto “WivoaRadicondoli” include contributi per i pendolari che devono spostarsi per lavoro, borse di studio per gli studenti, rimborsi per l’acquisto dei libri scolastici e persino incentivi per l’apertura di nuove attività commerciali e artigianali, creando un circolo virtuoso che mira a generare lavoro oltre che residenzialità.
Il paesaggio che accoglie i nuovi residenti è quello tipico e inconfondibile della campagna toscana più autentica, lontano dalle rotte del turismo di massa che affollano le città d’arte. Radicondoli sorge su un colle che domina la Valdelsa e le colline metallifere, offrendo panorami che spaziano fino al mare nelle giornate limpide, circondato da boschi rigogliosi e riserve naturali come quella di Cornate e Fosini. Il borgo conserva intatta la sua struttura medievale, con la possente Collegiata dei Santi Simone e Giuda, i vicoli lastricati e i palazzi in pietra che raccontano secoli di storia, ma è tutt’altro che un paese museo fermo nel passato. Grazie anche alla connessione internet veloce e alla fibra ottica, il comune si candida a diventare un rifugio ideale per i nomadi digitali e per chi può lavorare da remoto, offrendo quella qualità della vita fatta di aria pulita, silenzio e rapporti umani autentici che è diventata merce rara nelle grandi aree urbane. I risultati di questa politica coraggiosa sono già tangibili: negli ultimi anni il trend demografico ha mostrato segni di inversione, con l’arrivo di nuove famiglie, anche straniere, e l’apertura di decine di nuove partite Iva che hanno rivitalizzato il tessuto economico locale.
Per partecipare al bando, che scade il 31 dicembre 2025, è necessario essere cittadini italiani, comunitari o extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo, e non aver beneficiato di altri contributi pubblici per l’acquisto della prima casa. La procedura è interamente gestita attraverso il portale del comune, con una trasparenza amministrativa che ha l’obiettivo di rendere l’iter burocratico il meno farraginoso possibile. In un’Italia che vede le aree interne svuotarsi progressivamente a favore delle metropoli, Radicondoli si pone come un laboratorio a cielo aperto di contro-tendenza, dimostrando che con le giuste politiche di sostegno e sfruttando intelligentemente le risorse del territorio, è possibile rendere la vita in provincia non una scelta di ripiego, ma una opzione privilegiata e sostenibile per il futuro. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
