La giornata odierna si apre all’insegna di un’Italia attraversata da tensioni e mobilitazioni senza precedenti. Due milioni di persone si sono riversate in cento piazze per manifestare la propria solidarietà verso Gaza, una marea umana che si snoda per mille chilometri, mostrando la forza di un sentimento diffuso ma anche dividendo l’opinione pubblica tra chi parla di legittima protesta e chi, a partire da Salvini e altri esponenti politici, denuncia una vera e propria “guerra politica” orchestrata da alcune forze sindacali. Lo sciopero generale ha paralizzato gran parte del Paese, con blocchi stradali, disordini e scontri contenuti solo con difficoltà dalle forze dell’ordine. Nel mezzo della protesta, la Flotilla si conferma come catalizzatore di passioni: per alcuni è simbolo di solidarietà, per altri fonte di tensioni e polemiche.
Sul fronte internazionale, si registra un inatteso passo verso la pace: Hamas apre al piano di Trump, dichiarandosi pronto a liberare gli ostaggi e a cedere il controllo della Striscia di Gaza, un segnale che scuote le diplomazie e porta nuove speranze in un quadro altrimenti drammatico. Le tensioni si riflettono anche sul piano interno, con accuse reciproche, polemiche politiche e una crescente sensazione di spaccatura nel tessuto sociale e politico italiano. Tra le notizie di economia e politica, spicca la manovra con importanti investimenti, come i 12 miliardi destinati alla Difesa e le misure a sostegno delle famiglie numerose, mentre si guarda con attenzione all’impatto che le proteste stanno avendo sul funzionamento quotidiano del Paese.
In parallelo, la cultura non si ferma e rilancia uno sguardo a Gaza attraverso la storia millenaria custodita dai suoi siti archeologici, testimonianza di una ricchezza che le bombe non possono cancellare. L’Italia sembra dunque divisa tra l’urgenza di un dibattito acceso e la ricerca di una pacificazione, in un contesto internazionale sempre più complesso che chiama a nuovi equilibri e responsabilità condivise.