La giornata odierna si apre con un quadro drammatico e complesso delineato da tutti i principali quotidiani: l’assalto finale a Gaza City è ormai in corso, con Israele che avanza strada per strada in quella che Papa Francesco ha definito una guerra mai iniziata dalla Nato, mentre l’Onu parla apertamente di un “genocidio” che scuote la coscienza internazionale. Le immagini di una popolazione palestinese in fuga disperata si mescolano alle accuse di comunità internazionale e a quelle dei rapiti la cui sorte è ormai incerta; Netanyahu respinge ogni accusa e porta avanti una dura campagna militare per liberare la città da Hamas. Questo scenario di guerra alimenta proteste, tensioni e divisioni anche nelle università italiane, dove le contrapposizioni politiche e culturali si accendono come mai prima, sfociando in episodi di violenza che coinvolgono docenti e studenti.
Sul piano internazionale, l’escalation al confine mediorientale coincide con la dura presa di posizione di leader arabi e islamici compatti contro Israele, mentre le istituzioni europee sono chiamate a rispondere all’emergenza con nuove sanzioni. Draghi lancia un richiama diretto all’Europa, denunciando come l’inazione possa mettere a rischio la sua competitività e sovranità in un contesto globale sempre più instabile e complesso. Il Fondo Monetario Internazionale certifica un’Italia resiliente ma ricorda che le riforme sono ormai necessarie per sostenere la stabilità finanziaria.
Nel contesto nazionale, il ricordo di Willy Duarte, ragazzo assassinato nel tentativo di sedare una rissa e divenuto simbolo della lotta all’odio, risuona come monito contro la violenza che torna prepotentemente anche nella politica e nella società. L’addio all’attore Robert Redford, scomparso all’età di 89 anni, rappresenta invece un momento di riflessione su una figura che ha accompagnato con il suo impegno e la sua arte decenni di storia americana.
Mentre si parla di giustizia e riforme in Italia, sottolineate anche dalle decisioni dei tribunali milanesi che hanno criticato indagini giudiziarie giudicate “svilenti”, il racconto della giornata si chiude con un’attenzione dedicata alla politica interna, tra primarie, divisioni e strategie che si intrecciano con le vicende internazionali, in un tempo in cui la tensione non accenna a diminuire e il mondo sembra sospeso tra guerra e speranza.