L’;instabilità atmosferica che sta interessando l’;Italia raggiungerà il suo apice nelle prossime ore, con un peggioramento delle condizioni meteo previsto a partire dal pomeriggio di giovedì 13 marzo 2025. Il Dipartimento della Protezione Civile ha confermato lo stato di allerta gialla per rischio idrogeologico e temporali in sei regioni, concentrandosi particolarmente sul versante tirrenico e sulle aree appenniniche.
La fase più critica si manifesterà tra la serata del 13 e la giornata di venerdì 14 marzo, quando un vortice ciclonico di origine atlantica provocherà precipitazioni intense con accumuli fino a 150 mm in 24 ore sulle zone costiere della Liguria e della Toscana settentrionale. Le raffiche di vento raggiungeranno picchi di 80 km/h lungo i litorali del medio Adriatico, con mareggiate attese sulle coste esposte a sud-ovest.
Gli effetti più devastanti si concentreranno sull’;arco alpino orientale e sull’;Appennino tosco-emiliano, dove i modelli previsionali indicano nevicate abbondanti sopra i 1.300 metri di quota. La combinazione tra piogge persistenti e lo scioglimento nivale potrebbe innescare fenomeni di piena improvvisa nei bacini idrografici secondari, particolarmente critici nell’;alta valle del Tevere e nel bacino dell’Arno.
Sul fronte delle temperature, si registrerà un duale comportamento termico: mentre al Nord e al Centro le massime scenderanno di 5-7°C rispetto alle medie stagionali, il Meridione vivrà un’;anticipazione estiva con picchi di 28°C in Sicilia e Calabria ionica. Questo gradiente termico alimenterà la formazione di celle temporalesche autorigeneranti tra Lazio e Campania, con possibile attivazione di fenomeni grandinigeni nel tardo pomeriggio.
Le autorità locali hanno predisposto interventi straordinari nelle province di Massa-Carrara, La Spezia e Grosseto, dove il livello di criticità idrogeologica è stato elevato a arancione per il rischio di esondazioni fluviali. Particolare attenzione viene richiesta per la viabilità nell’;entroterra ligure e nelle valli del Metauro e del Foglia, dove i recenti dissesti idrogeologici hanno già compromesso la stabilità dei versanti.
