Le più recenti proiezioni dei modelli numerici a lungo termine, in particolare quelle elaborate dal modello ECMWF ad alta risoluzione, iniziano a suggerire la possibile instaurazione di una fase marcatamente invernale sull’Italia tra l’8 e il 10 gennaio 2026, con il rischio di nevicate molto abbondanti su diverse aree del Paese.
Le mappe di accumulo nevoso mostrano infatti un segnale piuttosto deciso, seppur ancora preliminare, che vede le Alpi come le principali protagoniste, con accumuli potenzialmente superiori ai 100 cm sui settori di confine, specie tra Alto Adige, Alpi Retiche, Dolomiti e Alpi Carniche, mentre valori compresi tra 50 e 90 cm potrebbero interessare anche le Alpi occidentali e centrali. Particolarmente rilevante appare anche il coinvolgimento dell’Appennino, dove la modellistica ipotizza nevicate diffuse e persistenti: sull’Appennino settentrionale e centrale non sono esclusi accumuli compresi tra 40 e 80 cm, con locali picchi superiori sui rilievi più elevati tra Toscana, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo e Molise; attenzione anche all’Appennino meridionale, dove, in caso di conferma dello scenario, potrebbero cadere 30–60 cm di neve sulle aree montuose di Campania, Basilicata e Calabria, con possibili sconfinamenti fino alle alte colline interne.
Il quadro sinottico alla base di questa evoluzione vedrebbe una discesa di aria fredda di origine artico-continentale verso il Mediterraneo centrale, in interazione con sistemi depressionari attivi, una combinazione spesso favorevole a precipitazioni intense e durature, soprattutto lungo i versanti esposti ai flussi umidi.
Tuttavia, è doveroso ribadire con la massima onestà professionale che si tratta di una previsione a lungo periodo, collocata ben oltre la soglia di piena affidabilità: l’assetto delle masse d’aria, la posizione dei minimi di pressione e la distribuzione delle precipitazioni sono elementi che potranno subire variazioni anche significative nei prossimi aggiornamenti modellistici.
Di conseguenza, questi dati vanno interpretati esclusivamente come una tendenza e non come una previsione definitiva; solo con l’avvicinarsi dell’evento e con una maggiore convergenza tra i modelli si potrà parlare di scenari più attendibili e dettagliati. Le prossime ore e i prossimi giorni saranno quindi determinanti per capire se questo potenziale episodio di neve eccezionale verrà confermato, ridimensionato o completamente rivisto, invitando fin da ora alla massima cautela e a seguire costantemente gli aggiornamenti ufficiali.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
