Le Iene, pronte a cambiare rete: la mossa di Mediaset per uscire dalla crisi di ascolti

Mediaset valuta il trasferimento de Le Iene da Italia 1 a Canale 5 per rivoluzionare i palinsesti autunnali 2025, puntando sui solidi ascolti del 14% per rilanciare l’attualità in prima serata.
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Mediaset starebbe valutando una strategia di rivoluzione televisiva che potrebbe cambiare radicalmente l’assetto dei propri palinsesti per la stagione autunnale 2025, con al centro una mossa che farebbe clamore: il possibile trasferimento de Le Iene da Italia 1 a Canale 5. L’indiscrezione, lanciata da Italia Oggi, suggerisce che i vertici di Cologno Monzese stiano pianificando un restyling completo dell’offerta serale, con particolare attenzione sia all’access prime time che al prime time della rete ammiraglia del gruppo televisivo commerciale italiano.

Secondo quanto riportato dalle fonti di settore, l’azienda di Pier Silvio Berlusconi starebbe considerando modifiche sostanziali alla propria programmazione, spinta dalla necessità di contrastare una situazione di difficoltà che riguarda diversi format della rete. La proposta di spostamento de Le Iene nasce dalla constatazione che il programma di inchieste e attualità, condotto attualmente da Veronica Gentili e Max Angioni, mantiene performance solide con uno share costante del 14% su Italia 1, risultato che lo rende particolarmente appetibile per una rete che cerca di diversificare la propria offerta editoriale. Il dato diventa ancora più significativo se si considera che recenti rilevazioni degli ascolti televisivi hanno mostrato come Le Iene riescano a competere efficacemente anche con prodotti di punta della concorrenza, arrivando a sfiorare il sorpasso su programmi di Rai 1 con performance del 14,6% di share.

Il ragionamento alla base di questa possibile riorganizzazione si fonda sulla considerazione che Canale 5 risulta carente di programmi di attualità in prima serata da diversi anni, una lacuna che potrebbe essere colmata proprio dal trasferimento dello storico format ideato da Davide Parenti. L’operazione si inserisce in un contesto più ampio di revisione strategica che coinvolgerebbe anche altri programmi storici del gruppo, con particolare riferimento a Striscia la Notizia, per il quale si ipotizza una possibile pausa prolungata durante l’anno. Questa ipotesi trova conferma nelle dichiarazioni precedenti di Pier Silvio Berlusconi, che aveva già riconosciuto un momento di difficoltà per il tg satirico di Antonio Ricci, pur smentendo successivamente le voci più drastiche su una possibile chiusura definitiva.

Le Iene rappresentano un asset strategico per Mediaset non solo per i risultati di ascolto, ma anche per la capacità di mantenere alta l’attenzione del pubblico su temi di attualità e inchiesta giornalistica. Il programma, nato nel 1997 come versione italiana del format argentino Caiga quien caiga, ha saputo evolversi nel tempo passando da una dimensione inizialmente provocatoria a una sempre maggiore attenzione verso servizi di denuncia e inchieste approfondite. La conduzione attuale, affidata a Veronica Gentili e Max Angioni con la partecipazione di Eleazaro Rossi e Nathan Kiboba, ha dimostrato di saper mantenere l’identità del programma pur rinnovandone il linguaggio e l’approccio. Il format ha attraversato diverse fasi evolutive nella sua storia, inclusi cambiamenti di palinsesto che hanno visto il programma spostarsi dalla domenica sera al martedì, dimostrando una flessibilità che potrebbe facilitare un eventuale ulteriore trasferimento.

La forza del programma risiede anche nella qualità del lavoro degli inviati, le cosiddette “iene”, che realizzano autonomamente reportage e inchieste sotto la supervisione di Davide Parenti, coordinatore dell’intero progetto editoriale. Questa struttura produttiva ha permesso al programma di affrontare casi di rilevanza nazionale, come dimostrato dalle recenti puntate dedicate al caso Garlasco, che hanno saputo portare alla luce nuovi elementi e testimonianze inedite. La capacità di generare contenuti originali e di mantenere alta l’attenzione su temi di interesse pubblico rappresenta un valore aggiunto che Canale 5 potrebbe sfruttare per rilanciare la propria programmazione di prima serata.

Il possibile trasferimento de Le Iene solleva interrogativi significativi sull’identità futura di Italia 1, rete che da sempre ha fatto del programma uno dei suoi pilastri identitari, perfettamente in linea con il target giovane e dinamico che caratterizza il canale. La perdita di un format così riconoscibile potrebbe comportare una revisione completa della strategia editoriale della rete, che dovrebbe trovare alternative altrettanto efficaci per mantenere la propria specificità nel panorama televisivo italiano. D’altro canto, l’arrivo de Le Iene su Canale 5 potrebbe rappresentare la soluzione a problemi strutturali che affliggono la rete ammiraglia, alle prese con difficoltà in diversi segmenti della programmazione, dai reality show alle serie televisive.

La rete ammiraglia di Mediaset sta infatti attraversando un periodo complicato, con format storici come il Grande Fratello e L’Isola dei Famosi che non riescono più a garantire gli ascolti del passato, mentre anche le serie televisive faticano a ingranare. In questo contesto, l’inserimento di un programma di successo consolidato come Le Iene potrebbe rappresentare una boccata d’ossigeno, portando in prima serata un prodotto capace di generare dibattito pubblico e attenzione mediatica. La mossa si inserirebbe in una strategia più ampia di riposizionamento che mira a diversificare l’offerta di Canale 5, tradizionalmente orientata verso intrattenimento leggero e fiction, introducendo elementi di attualità e approfondimento giornalistico.

Nonostante la suggestione della proposta, è importante sottolineare che al momento si tratta esclusivamente di indiscrezioni non confermate da comunicazioni ufficiali da parte di Mediaset. L’azienda non ha rilasciato dichiarazioni che possano confermare o smentire definitivamente queste voci, mantenendo un riserbo che alimenta ulteriormente le speculazioni del settore. La cautela è comprensibile, considerando che si tratterebbe di una decisione strategica di grande portata, capace di influenzare significativamente gli equilibri della televisione commerciale italiana e le abitudini del pubblico televisivo.

L’evoluzione della situazione dipenderà probabilmente da diverse variabili, inclusa la valutazione delle performance attuali dei programmi coinvolti e l’analisi dei costi e benefici di un’operazione di tale complessità. Il precedente delle smentite riguardo alla chiusura di Striscia la Notizia dimostra come Mediaset sia attenta a mantenere un equilibrio tra innovazione e conservazione dei propri asset più preziosi. L’autunno televisivo 2025 si preannuncia quindi come un periodo di possibili sorprese e cambiamenti significativi, con Le Iene al centro di una partita strategica che potrebbe ridefinire il panorama dell’informazione televisiva commerciale italiana.