L’Italia si prepara ad affrontare la prima vera ondata di calore dell’estate 2025, con il ritorno dei temuti bollini rossi che segnalano condizioni meteorologiche estreme in grado di rappresentare un serio pericolo per la salute pubblica. Il sistema di monitoraggio del Ministero della Salute ha confermato che venerdì 13 giugno saranno tre le città italiane a raggiungere il livello massimo di allerta climatica: Bolzano, Campobasso e Perugia, mentre l’escalation delle temperature coinvolgerà progressivamente un numero crescente di centri urbani nelle prossime quarantotto ore.
Il bollettino quotidiano elaborato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio nell’ambito del Sistema operativo nazionale di previsione e prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, coordinato dal Ministero della Salute, monitora costantemente la situazione climatica in ventisette città italiane, segnalando attraverso un sistema di codici colorati le “condizioni climatiche che possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione”. La pubblicazione dei bollettini, attiva ogni anno dal 26 maggio al 20 settembre, viene aggiornata dal lunedì al venerdì alle ore undici e rappresenta uno strumento fondamentale per la prevenzione degli effetti negativi delle ondate di calore.
Nella giornata odierna, mercoledì 11 giugno, il sistema di allerta ha registrato i primi tre bollini arancioni dell’anno, tutti concentrati nelle medesime città che venerdì raggiungeranno il livello rosso: Bolzano, Campobasso e Perugia. Il bollino arancione, corrispondente al livello 2 di criticità, indica “condizioni meteorologiche che possono rappresentare un rischio per la salute, in particolare nei sottogruppi di popolazione più suscettibili”, costituendo un chiaro segnale di preallarme per l’intensificazione delle condizioni climatiche avverse.
L’evoluzione prevista per giovedì 12 giugno mostra un significativo peggioramento della situazione, con il numero delle città in allerta arancione che raddoppierà passando da tre a sei unità. Alle tre località già interessate si aggiungeranno infatti Frosinone, Rieti e Roma, segnalando l’espansione geografica del fenomeno verso il centro della penisola. Questa progressione rappresenta il preludio dell’ondata di calore più intensa, destinata a raggiungere il suo apice nel weekend del 13-15 giugno.
Venerdì 13 giugno segnerà il momento più critico di questa prima significativa ondata di calore del 2025, con otto città che presenteranno il bollino arancione: Bologna, Brescia, Firenze, Frosinone, Latina, Rieti, Roma e Torino. Contemporaneamente, Bolzano, Campobasso e Perugia passeranno al livello massimo di allerta, rappresentato dal bollino rosso, indicativo di “ondata di calore” con “condizioni ad elevato rischio che persistono per tre o più giorni consecutivi”.
Il sistema di classificazione adottato dal Ministero della Salute si articola su quattro livelli di criticità, identificati attraverso altrettanti codici colore. Il livello 0, contrassegnato dal verde, corrisponde a condizioni meteorologiche che non comportano rischi per la salute della popolazione. Il livello 1, in giallo, rappresenta una fase di pre-allerta caratterizzata da “condizioni meteorologiche che possono precedere il verificarsi di un’ondata di calore”. Il livello 2, in arancione, segnala “temperature elevate e condizioni meteorologiche che possono avere effetti negativi sulla salute della popolazione, in particolare nei sottogruppi di popolazione suscettibili”. Infine, il livello 3, in rosso, indica una vera e propria “ondata di calore” con “condizioni ad elevato rischio”.
Le previsioni meteorologiche confermano l’arrivo di una massa d’aria di origine subtropicale, alimentata dal rafforzamento e dall’espansione dell’anticiclone africano, denominato dagli esperti “Scipione”, che dalle zone desertiche di Marocco e Algeria si estenderà verso l’Europa e il Mediterraneo, inglobando l’intero territorio nazionale. Questo “blocco atmosferico” determinerà condizioni di stabilità meteorologica caratterizzate da cielo sereno e temperature significativamente superiori alle medie stagionali.
L’intensità del fenomeno si manifesterà attraverso valori termici eccezionali per il periodo, con punte previste fino a 38 gradi centigradi nelle città del centro Italia come Firenze e Bologna, 37 gradi a Roma, 36 gradi a Milano, mentre nel meridione e sulle isole maggiori si potrebbero raggiungere i 40-42 gradi centigradi. Particolarmente significativo risulta il fatto che le temperature medie italiane nei primi quindici giorni di giugno abbiano registrato un incremento di circa 1,3 gradi centigradi nell’ultimo decennio, con il mese in corso che sta già facendo registrare valori di 6-8 gradi superiori alla media stagionale.
Le autorità sanitarie sottolineano come le ondate di calore rappresentino condizioni meteorologiche estreme caratterizzate da temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a forte umidità, intensa radiazione solare e scarsa ventilazione, elementi che possono avere un impatto significativo sulla salute umana. Il sistema di monitoraggio nazionale interessa complessivamente ventisette città italiane: Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona e Viterbo.
Le categorie di popolazione maggiormente esposte ai rischi derivanti dalle ondate di calore comprendono gli anziani, i bambini, le donne in gravidanza, i malati cronici affetti da patologie cardiovascolari, polmonari, diabete e disturbi neurologici, nonché le persone non autosufficienti e coloro che assumono farmaci quotidianamente. Particolare attenzione deve essere rivolta agli over 65, per i quali la disidratazione rappresenta il rischio principale, considerando che questa fascia di età tende a percepire meno intensamente lo stimolo della sete.
Gli effetti negativi del caldo estremo sulla salute si manifestano attraverso una gamma di disturbi che spaziano da quelli più lievi, come crampi muscolari ed edemi, a quelli più gravi quali colpi di calore, disidratazione severa e congestione. L’esposizione prolungata a temperature elevate può inoltre determinare un aggravamento delle condizioni di salute preesistenti, rappresentando un fattore di rischio aggiuntivo per i soggetti vulnerabili.
Il fenomeno di giugno 2025 si inserisce in un contesto climatico più ampio che vede il bacino del Mediterraneo configurarsi come un hotspot del cambiamento climatico, con temperature in aumento del venti per cento più rapidamente rispetto alla media globale. Le previsioni a lungo termine suggeriscono che questa potrebbe essere solo la prima di una serie di ondate di calore destinate a caratterizzare l’estate italiana, con gli ultimi aggiornamenti del centro meteorologico europeo che prospettano un’estate particolarmente rovente con temperature diffusamente superiori alle medie climatiche per i mesi di luglio e agosto.