Nelle prime ore del 13 giugno 2025, Israele ha lanciato l’operazione militare più significativa degli ultimi decenni contro l’Iran, denominata “Rising Lion”, colpendo simultaneamente obiettivi nucleari, militari e strategici in otto città iraniane
L’annuncio ufficiale è arrivato alle 2:15 del mattino italiano dal ministro della Difesa israeliano Israel Katz, che ha dichiarato “uno stato di emergenza speciale su tutto il territorio dello Stato di Israele” in seguito a quello che ha definito un “attacco preventivo” contro la Repubblica Islamica . L’operazione ha preso di mira il cuore del programma nucleare iraniano, con particolare focus sull’impianto di arricchimento dell’uranio di Natanz, considerato il fulcro delle ambizioni atomiche di Teheran .
Un attacco su vasta scala senza precedenti
Secondo fonti dell’Israel Defense Forces, l’operazione si è articolata in cinque ondate successive di attacchi aerei, coinvolgendo oltre 200 velivoli israeliani che hanno sganciato più di 330 munizioni su circa 100 obiettivi strategici . Le città iraniane colpite includono Teheran, Natanz, Tabriz, Esfahan, Arak, Kermanshah, Ilam e Ahvaz, in quello che rappresenta il più grande attacco militare contro l’Iran dalla guerra Iran-Iraq degli anni Ottanta .
L’operazione ha coinvolto non solo l’aviazione militare israeliana, ma anche unità speciali del Mossad che hanno condotto missioni di sabotaggio coordinate contro i sistemi di difesa aerea e le infrastrutture missilistiche iraniane . Gli obiettivi primari hanno incluso l’impianto nucleare di Natanz, infrastrutture militari strategiche nei pressi della capitale iraniana, centri di ricerca nucleare e postazioni radar avanzate .
Le dichiarazioni di Netanyahu: “Una questione di sopravvivenza”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha giustificato l’attacco in un discorso televisivo trasmesso mentre le operazioni erano ancora in corso, affermando che “l’Iran possiede materiale sufficiente per costruire almeno 15 bombe nucleari” e che il regime di Teheran si trovava a pochi mesi, se non settimane, dal completamento di un’arma nucleare . “Questa operazione continuerà per tutti i giorni necessari a rimuovere questa minaccia”, ha dichiarato Netanyahu, definendo il programma nucleare iraniano “un pericolo chiaro e presente per la sopravvivenza stessa di Israele” .
Netanyahu ha specificato che l’attacco ha colpito “il cuore del programma di arricchimento nucleare dell’Iran”, con particolare riferimento all’impianto principale di Natanz, e ha avvertito che Israele è pronto ad “andare avanti per giorni fin quando non sarà necessario” . Una fonte della sicurezza israeliana ha dichiarato ai media locali che “non abbiamo lanciato un’operazione, ma una guerra contro l’Iran: potrebbe durare settimane” .
Vittime di alto profilo e conseguenze strategiche
L’operazione Rising Lion ha causato la morte di figure chiave del regime iraniano, rappresentando un colpo devastante alla struttura militare e scientifica della Repubblica Islamica. Tra le vittime più significative figurano il comandante delle Guardie Rivoluzionarie Hossein Salami e il capo di Stato maggiore delle forze armate Mohammad Bagheri, entrambi considerati pilastri del sistema di difesa iraniano .
Particolarmente significativa è l’eliminazione di diversi scienziati nucleari di primo piano, tra cui Fereydoon Abbasi e Mohammad Mehdi Tehranchi, figure centrali nello sviluppo del programma atomico iraniano . Fonti iraniane confermano inoltre che Ali Shamkhani, consigliere di alto livello della Guida Suprema Ali Khamenei, è rimasto gravemente ferito negli attacchi .
Secondo i media iraniani, almeno cinque persone sono morte e altre cinquanta sono rimaste ferite nei raid, con vittime civili tra cui donne e bambini colpiti in edifici residenziali di Teheran . Il bilancio potrebbe tuttavia essere significativamente più elevato, considerando che molte delle strutture colpite ospitavano personale militare e scientifico di alto livello.
La risposta iraniana: minacce di “dura punizione”
La reazione di Teheran non si è fatta attendere. La Guida Suprema iraniana Ali Khamenei ha promesso che “il regime sionista si è procurato un destino amaro e doloroso e lo subirà sicuramente”, ribadendo che Israele “subirà una dura punizione” per quello che ha definito un atto di aggressione senza precedenti .
Il ministero della Difesa iraniano ha condannato duramente l’attacco in una dichiarazione ufficiale, definendolo “un atto brutale, completamente contrario a tutte le leggi internazionali” e promettendo che “la potente mano delle Forze Armate della Repubblica Islamica dell’Iran è pronta a infliggere una punizione severa ed esemplare” . L’Iran ha immediatamente chiuso il proprio spazio aereo nazionale e mobilitato le truppe in risposta agli attacchi .
Secondo fonti dell’IDF, l’Iran ha già lanciato oltre 100 droni verso Israele in risposta all’attacco, impegnando l’esercito israeliano in intense operazioni di intercettazione . Il portavoce delle forze armate israeliane ha confermato che “l’esercito sta lavorando per intercettarli”, mentre l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv è stato chiuso e alla popolazione è stato chiesto di rimanere vicino ai rifugi .
La posizione degli Stati Uniti: sostegno indiretto ma distacco ufficiale
Gli Stati Uniti hanno adottato una posizione apparentemente contraddittoria riguardo all’operazione Rising Lion. Il Segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato ufficialmente che “Israele ha intrapreso un’azione unilaterale contro l’Iran” e che Washington “non è coinvolta in nessun modo” negli attacchi . “Non siamo coinvolti in attacchi contro l’Iran e la nostra massima priorità è proteggere le forze americane nella regione”, ha precisato Rubio.
Tuttavia, secondo il Wall Street Journal, il presidente Donald Trump era stato informato dei piani israeliani durante una telefonata con Netanyahu avvenuta lunedì scorso, e poche ore dopo quella conversazione gli Stati Uniti hanno iniziato a evacuare personale diplomatico e militare da alcune aree del Medio Oriente . L’amministrazione Trump ha convocato immediatamente una riunione di gabinetto d’emergenza per valutare la situazione .
Nonostante il distacco ufficiale, diversi leader repubblicani hanno espresso sostegno all’operazione israeliana. Lo speaker della Camera Mike Johnson ha dichiarato su X che “Israele ha tutto il diritto di difendersi”, mentre il leader della maggioranza al Senato John Thune è andato oltre, affermando che “il programma nucleare iraniano è una minaccia inaccettabile” .
Reazioni internazionali e impatto sui mercati
La comunità internazionale ha reagito con preoccupazione all’escalation militare. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres ha espresso timori per i raid israeliani sui siti nucleari” e ha condannato “qualsiasi escalation in Medio Oriente”, invitando entrambe le parti alla massima moderazione . Anche il Sultano dell’Oman, che aveva tentato di mediare tra le parti, ha censurato i bombardamenti israeliani considerandoli “un atto scellerato” .
L’Arabia Saudita ha espresso una ferma condanna dell’azione israeliana, definendola “una palese aggressione” contro un paese fratello e una violazione della sovranità nazionale iraniana . Altri paesi del Golfo hanno seguito una linea simile, esprimendo preoccupazione per l’escalation regionale.
L’impatto sui mercati finanziari è stato immediato e significativo. I prezzi del petrolio sono schizzati alle stelle nelle contrattazioni asiatiche, con il Brent che è balzato dell’8,5% a 75,15 dollari al barile e il WTI crude futures aumentato dell‧8,4% a 73,68 dollari al barile, raggiungendo i livelli più alti dall’inizio di febbraio . L’impennata è stata guidata dai timori di interruzioni nell’approvvigionamento globale di greggio e dall’aumento del premio di rischio geopolitico.
Il ruolo dell’AIEA e le preoccupazioni nucleari
L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) sta monitorando “attentamente la situazione profondamente preoccupante” riguardante l’impianto di arricchimento dell’uranio di Natanz . Il direttore dell’AIEA Rafael Grossi ha confermato che l’agenzia è in contatto con le autorità iraniane per valutare l’entità dei danni, precisando tuttavia che al momento “nessun aumento dei livelli di radiazioni è stato osservato” nel sito nucleare .
L’attacco israeliano arriva in un momento particolarmente delicato per il programma nucleare iraniano. Giovedì, per la prima volta in 20 anni, il Consiglio dei Governatori dell’AIEA aveva approvato una risoluzione secondo cui l’Iran non collabora adeguatamente con i suoi ispettori . In risposta, l’Iran aveva immediatamente annunciato la creazione di un terzo sito di arricchimento nel paese e la sostituzione di alcune centrifughe con modelli più avanzati .
Secondo l’intelligence israeliana, l’Iran attualmente arricchisce uranio al 60% di purezza, molto vicino al livello necessario per uso militare, e ha accelerato significativamente i suoi progressi nucleari installando centrifughe più avanzate . Gli analisti avvertono che queste attività superano di gran lunga qualsiasi plausibile scopo civile, alimentando i timori che Teheran stia effettivamente perseguendo lo sviluppo di armi nucleari.
Perspettive future e rischi di escalation
L’operazione Rising Lion rappresenta un punto di svolta nelle relazioni israelo-iraniane, trasformando quella che fino ad oggi era stata una “guerra segreta” a bassa intensità in un conflitto aperto e diretto . L’attacco di Israele segna la fine di decenni di confronto indiretto attraverso proxy regionali, aprendo la strada a uno scenario completamente nuovo in Medio Oriente.
Le conseguenze dell’operazione potrebbero estendersi ben oltre i confini dei due paesi coinvolti. Il rischio di un allargamento del conflitto che coinvolga altri attori regionali, dalle numerose basi americane disseminate nel Medio Oriente ai paesi del Golfo, rappresenta una preoccupazione costante per la comunità internazionale . La mobilitazione di diversi assetti navali occidentali nel Mediterraneo orientale indica che i governi occidentali si stanno preparando a tutti gli scenari possibili.
L’Italia, attraverso il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha convocato una riunione d’emergenza alla Farnesina per valutare la situazione insieme agli ambasciatori dei paesi interessati dalle operazioni militari israeliane . Anche altri paesi europei stanno monitorando attentamente l’evolversi della situazione, temendo che l’escalation possa avere ripercussioni significative sulla stabilità energetica e geopolitica globale.
L’operazione Rising Lion segna quindi l’inizio di una nuova fase nelle tensioni mediorientali, le cui conseguenze a lungo termine sulla stabilità regionale e sugli equilibri geopolitici mondiali sono ancora tutte da valutare. La risposta iraniana e la reazione della comunità internazionale nei prossimi giorni determineranno se il mondo si troverà di fronte a un conflitto limitato nel tempo o all’inizio di una guerra su vasta scala che potrebbe ridisegnare completamente gli equilibri in Medio Oriente.