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Terrore sul volo San Francisco Roma, aereo perde oltre 6000 metri di quota

Il volo United Airlines UA507 da San Francisco a Roma ha dovuto effettuare un atterraggio d’emergenza in Islanda dopo aver perso oltre 4600 metri di quota sull’Atlantico per un problema tecnico non ancora chiarito.

Momenti di terrore si sono vissuti a bordo del volo United Airlines UA507 partito da San Francisco e diretto a Roma Fiumicino, quando l’aeromobile ha improvvisamente perso oltre 6000 metri di quota mentre sorvolava l’Oceano Atlantico, costringendo l’equipaggio a dichiarare l’emergenza e a effettuare un atterraggio non programmato in Islanda.

L’episodio, avvenuto il 21 giugno 2025, ha coinvolto un Boeing 777-200ER con registrazione N76010, un velivolo di 26 anni di servizio che aveva iniziato la sua carriera commerciale con Continental Airlines nel maggio 1999 prima di essere incorporato nella flotta United Airlines nell’ottobre 2010. A bordo si trovavano 275 passeggeri e 14 membri dell’equipaggio, tutti rimasti illesi nonostante l’emergenza che ha caratterizzato le fasi centrali del volo transatlantico.

Il volo era decollato dall’aeroporto internazionale di San Francisco alle 17:03 ora locale del sabato, con un leggero ritardo rispetto all’orario previsto delle 16:35, dirigendosi verso l’Europa secondo la rotta programmata. Durante le prime ore di volo, l’aeromobile aveva raggiunto regolarmente la quota di crociera, salendo progressivamente fino a 38.000 piedi di altitudine senza manifestare alcuna anomalia.

La situazione critica si è manifestata dopo circa otto ore di volo, intorno alle 6:00 UTC, quando l’equipaggio ha rilevato un’anomalia tecnica che ha causato una discesa imprevista dell’aeromobile. Il Boeing 777 ha iniziato a perdere quota rapidamente, precipitando da una normale altitudine di crociera di circa 11.000 metri fino a 6.400 metri in pochi minuti, una diminuzione che ha superato i 4.600 metri di dislivello.

La perdita di quota così repentina ha immediatamente attivato le procedure di emergenza a bordo, con i piloti che hanno seguito rigorosamente i protocolli di sicurezza internazionali. Il comandante ha inviato attraverso il transponder dell’aereo il codice squawk 7700, il segnale riconosciuto a livello mondiale che indica una situazione critica richiedente assistenza immediata da parte dei controllori del traffico aereo. Questo codice viene utilizzato esclusivamente in casi di emergenza grave, come problemi meccanici significativi, incendi a bordo o emergenze mediche, garantendo all’aeromobile priorità assoluta per le operazioni di soccorso.

I controllori di volo dell’area atlantica, ricevuto il segnale di distress, hanno rapidamente identificato l’aeroporto internazionale di Keflavík, in Islanda, come la destinazione più vicina e appropriata per un atterraggio di emergenza. Lo scalo islandese, situato sulla costa sud-occidentale dell’isola, rappresenta un punto di riferimento strategico per i voli transatlantici grazie alle sue piste di notevole lunghezza e alle infrastrutture tecniche in grado di gestire aeromobili di grandi dimensioni come il Boeing 777.

A bordo dell’aeromobile, i passeggeri hanno vissuto momenti di comprensibile panico durante la discesa improvvisa, accompagnata dall’attivazione delle luci di emergenza e dagli annunci dell’equipaggio che invitavano a mantenere la calma. Secondo le testimonianze raccolte, le maschere d’ossigeno non sono state rilasciate, suggerendo che il problema non fosse correlato alla pressurizzazione della cabina ma piuttosto a un guasto meccanico che aveva compromesso il controllo dell’altitudine dell’aeromobile.

L’equipaggio di cabina, formato per gestire situazioni di emergenza, ha lavorato per tranquillizzare i viaggiatori mentre i piloti si concentravano sulla gestione tecnica del velivolo e sulla comunicazione costante con i controllori di volo. La professionalità dimostrata dal personale di bordo ha contribuito significativamente a evitare un’escalation della situazione, mantenendo l’ordine durante le fasi critiche dell’emergenza.

Alle 8:00 ora locale islandese del 22 giugno, il Boeing 777 ha toccato terra sulla pista 01 dell’aeroporto di Keflavík, completando con successo un atterraggio d’emergenza senza ulteriori incidenti. L’aeromobile è stato immediatamente guidato verso una piazzola remota dell’aeroporto, dove i servizi di emergenza, inclusi vigili del fuoco e personale medico, erano già predisposti in attesa.

Fortunamente, non è stato necessario procedere all’evacuazione d’emergenza tramite gli scivoli, e i passeggeri sono stati fatti scendere in modo ordinato attraverso le procedure standard. Nessun ferito è stato riportato, sebbene molti viaggiatori fossero visibilmente scossi dall’esperienza vissuta durante le ore di volo.

United Airlines ha immediatamente organizzato l’assistenza per tutti i passeggeri coinvolti, fornendo sistemazioni alberghiere, pasti e organizzando trasferimenti alternativi per coloro che dovevano proseguire verso Roma o altre destinazioni europee. Il volo UA507 è stato ufficialmente cancellato, mentre l’aeromobile è rimasto presso lo scalo islandese per essere sottoposto a ispezioni tecniche approfondite da parte dei tecnici specializzati.

Le autorità aeronautiche competenti e United Airlines non hanno ancora reso pubblica la causa esatta del problema tecnico che ha determinato l’emergenza del volo UA507. Le prime ipotesi degli investigatori puntano verso un possibile malfunzionamento dei sistemi di controllo del volo o dei motori, che potrebbe aver causato la perdita improvvisa di quota. Tuttavia, nessuna conferma ufficiale è stata ancora rilasciata dalle autorità competenti, mentre le indagini tecniche proseguono per determinare con precisione le dinamiche dell’incidente.

L’età del velivolo coinvolto, 26 anni di servizio operativo, ha inevitabilmente sollevato interrogativi sulla manutenzione delle flotte più datate nel settore dell’aviazione commerciale. Sebbene i Boeing 777 siano riconosciuti per la loro affidabilità operativa e vengano sottoposti a controlli rigorosi e sistematici, un aeromobile di questa anzianità richiede interventi di manutenzione più frequenti e complessi rispetto ai velivoli di nuova generazione.

Gli investigatori stanno attualmente esaminando la documentazione completa della storia manutentiva del velivolo, i registri dettagliati dei voli precedenti e i dati registrati dalla scatola nera per determinare quali fattori abbiano contribuito a provocare l’anomalia tecnica. Particolare attenzione viene rivolta alla gestione dell’emergenza da parte dell’equipaggio, anche se le procedure seguite dai piloti e dal personale di cabina appaiono essere state impeccabili secondo i primi riscontri.

L’episodio del volo UA507 si inserisce in un contesto più ampio di preoccupazioni sulla sicurezza del trasporto aereo, particolarmente per quanto riguarda i velivoli Boeing che negli ultimi anni hanno registrato diversi incidenti tecnici di rilievo. La perdita di quota imprevista durante un volo transatlantico rappresenta un evento relativamente raro ma potenzialmente pericoloso, che può derivare da diversi fattori tecnici, meteorologici o operativi.

In una dichiarazione ufficiale rilasciata dopo l’incidente, United Airlines ha espresso il proprio impegno prioritario per la sicurezza dei passeggeri, assicurando che verranno adottate tutte le misure necessarie per prevenire il ripetersi di situazioni analoghe. La compagnia ha inoltre confermato che l’assistenza immediata ai passeggeri coinvolti è stata la priorità assoluta, con predisposizione di supporto medico e organizzazione tempestiva di voli sostitutivi per completare i viaggi interrotti.

Questo incidente sottolinea l’importanza cruciale di una preparazione rigorosa nella gestione delle emergenze durante i voli internazionali di lungo raggio. Le compagnie aeree sono tenute per legge a rispettare standard elevati di sicurezza operativa e a formare costantemente il personale per affrontare efficacemente ogni tipo di imprevisto che possa manifestarsi durante le operazioni di volo. I sistemi avanzati di monitoraggio e controllo, unitamente a una comunicazione efficace e continua con i centri di controllo del traffico aereo, rappresentano elementi fondamentali per garantire la sicurezza e minimizzare i rischi operativi.

La rotta San Francisco-Roma Fiumicino è operata quotidianamente dalla United Airlines e rappresenta uno dei collegamenti più frequentati e strategici per il traffico passeggeri tra la costa occidentale degli Stati Uniti e l’Italia. Il volo di linea è particolarmente popolare durante il periodo estivo, con una durata programmata di circa 12 ore che lo rende uno dei collegamenti transatlantici più lunghi della compagnia americana.

L’aeromobile coinvolto nell’emergenza ha dovuto rimanere a terra presso l’aeroporto di Keflavík per diversi giorni dopo l’atterraggio, causando la cancellazione di voli programmati successivi. Il volo di ritorno UA508 da Roma a San Francisco del 22 giugno è stato cancellato, così come diverse riprogrammazioni previste per il rientro dell’aeromobile negli Stati Uniti. Solo dopo giorni di verifiche tecniche approfondite, il Boeing 777 è riuscito a ripartire dall’Islanda, confermando la serietà del problema tecnico riscontrato.

Il caso del volo United Airlines UA507 rappresenta un esempio significativo di come procedure di emergenza consolidate e ben addestrate possano fare la differenza cruciale nel proteggere vite umane durante situazioni critiche ad alta quota. Gli aggiornamenti ufficiali delle autorità competenti e i risultati definitivi delle indagini tecniche saranno fondamentali per comprendere completamente le dinamiche dell’evento e per implementare ulteriori misure di rafforzamento della sicurezza nel trasporto aereo internazionale.

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