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Meteo, Heat Dome sull’Europa: temperature record fino a 45°C tra Spagna, Portogallo e Francia

L’Europa affronta la più severa ondata di calore del 2025 con una Heat Dome che porterà temperature fino a 45°C in Spagna e Portogallo, 43°C in Francia e 40°C in Germania e Balcani.

L’Europa si trova nel pieno di una delle più severe emergenze termiche della stagione estiva 2025, con una vasta e persistente cupola di calore in quota che sta consolidando il proprio dominio sul continente. La cosiddetta Heat Dome, fenomeno meteorologico caratterizzato da una struttura di alta pressione stazionaria che intrappola l’aria calda nei bassi strati dell’atmosfera, sta spingendo le temperature verso valori estremi e alimentando condizioni di siccità sempre più preoccupanti in ampie zone del territorio europeo.

Questa nuova escalation termica, già in corso di intensificazione nel weekend del 28-29 giugno, si annuncia come la più severa della stagione per diversi Paesi dell’Europa occidentale e centrale. Il fenomeno, che ha già caratterizzato le scorse settimane con temperature eccezionalmente elevate, raggiunge ora il suo apice con valori termici che potrebbero infrangere record storici e mettere a dura prova la resistenza delle popolazioni europee.

Francia, Spagna e Portogallo si trovano al centro di questa ondata di calore senza precedenti, con previsioni che indicano picchi di 43°C in Francia e addirittura fino a 45°C nella Penisola Iberica, specialmente tra domenica 29 e martedì 30 giugno. L’agenzia meteorologica spagnola AEMET ha confermato che si tratta della prima ondata di calore ufficiale dell’estate 2025, con un anticiclone proveniente dall’interno del continente africano che tenderà a intensificarsi fino a coprire completamente la penisola iberica.

Le aree più colpite saranno il sud della Penisola, in particolare il quadrante sud-occidentale, e le depressioni del nord-est, dove le temperature supereranno spesso i 38°C, con picchi di 40-42°C nelle valli del Guadiana, dell’Ebro e del Guadalquivir. I giorni più critici dell’ondata di calore saranno domenica 29 e lunedì 30, quando valori superiori ai 40°C si estenderanno anche alla valle del Tago, con la probabilità di superare i 42°C nelle zone interne del Guadalquivir. Nelle zone interne di Andalusia, Estremadura, Castiglia-La Mancia, Aragona e Murcia sono previste temperature che sfioreranno i 44°C.

Già nelle scorse settimane, la Spagna ha vissuto episodi di caldo eccezionale, con la stazione meteorologica di Fuentes de Andalucía che ha registrato 43°C il 19 giugno 2025, uno dei valori più alti mai registrati in Europa nel corso dell’anno. Anche il Portogallo ha fatto registrare temperature da record con valori intorno ai 41°C, un dato significativo considerando l’influenza atlantica tipica del Paese.

Non sarà solo l’Europa sud-occidentale a soffrire per questa ondata di calore estremo. Anche l’Europa centrale vedrà un netto aumento delle temperature tra metà settimana e l’inizio di luglio, con valori che sfioreranno i 40°C in Germania e in molte zone dei Balcani. I paesi dei Balcani stanno già affrontando temperature di 40°C, una condizione non comune per il mese di giugno. In Serbia, le autorità hanno diramato allerte per le temperature estreme, con Belgrado che ha toccato i 38°C e previsioni di 39°C per i giorni successivi.

Anche la Francia ha dovuto confrontarsi con la prima ondata di calore dell’estate 2025, in particolare nelle località del Sud e del Centro-Ovest, dove le temperature hanno superato i 35°C, con picchi di 37°C registrati ad Avignon, Nîmes-Courbessac, Le Luc-Cannet des Maures, Carpentras e Mont-de-Marsan. Si tratta di valori eccezionali per il mese di giugno in queste zone del territorio francese.

La formazione di una Heat Dome rappresenta uno dei fenomeni meteorologici più insidiosi per il territorio europeo. Si tratta di un cupolone atmosferico che intrappola l’aria calda nei bassi strati, comprimendola verso il suolo attraverso un meccanismo chiamato subsidenza. Questo processo genera un riscaldamento per compressione, trasformando le aree temperate in veri e propri forni con condizioni simili a quelle desertiche.

La presenza di un heat dome è identificabile attraverso due indicatori principali: alte pressioni persistenti accompagnate da geopotenziali elevati in quota e temperature a 850 hPa molto al di sopra della norma. Quando questi elementi si combinano, il risultato è una bolla d’aria incandescente che può alzare i termometri anche di 10°C sopra la media in Italia, e fino a 15°C in aree come la Francia o la Germania.

Secondo le proiezioni stagionali di ECMWF e NOAA, l’estate 2025 rischia di essere dominata da ripetuti episodi di heat dome, specialmente nell’area mediterranea e continentale centrale. Il rischio riguarda soprattutto l’Europa centrale e il bacino del Mediterraneo, regioni che potrebbero vivere ondate di calore ravvicinate, intense e persistenti.

Secondo l’analisi del meteorologo Betti, giugno 2025 “se la gioca ad armi pari con il caldissimo giugno 2003”. Il mese ha perso quasi del tutto le caratteristiche primaverili e di mitezza, diventando un mese estivo in piena regola, con anomalie positive predominanti e ondate di calore sempre più frequenti, intense e durature.

Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato per l’Europa, con temperature record nelle regioni centro-orientali e sudorientali. Il 60% dell’Europa ha vissuto più giorni della media con almeno “forte stress da caldo”, ovvero con una temperatura percepita oltre i 38°C. La temperatura media europea è aumentata di 2,4°C rispetto ai livelli preindustriali, mentre quella della superficie del Mar Mediterraneo è salita di 1,3°C dagli anni Ottanta, più del doppio rispetto alla media globale delle acque oceaniche.

La persistente Heat Dome sta aggravando significativamente le condizioni di siccità in molte parti d’Europa, aumentando il rischio di incendi boschivi. Dall’inizio dell’anno, condizioni meteorologiche più calde dell’usuale e precipitazioni inferiori alla media hanno portato a un diffuso abbassamento della portata dei fiumi e a marcate condizioni di siccità.

L’Europa centrale, orientale e sud-orientale, così come la regione del Mediterraneo orientale, stanno vivendo un’espansione delle condizioni di siccità. Tra gennaio e marzo 2025, la maggior parte dell’Europa ha registrato condizioni più calde della media, con le Alpi, l’Europa orientale e la Scandinavia settentrionale che hanno avuto temperature medie di oltre 3°C superiori alla norma.

I vigili del fuoco in tutta la regione stanno ricevendo allarmi per un aumento degli incendi boschivi, mentre l’ondata di calore continua a intensificarsi. In Croazia, diverse abitazioni sono state avvolte dalle fiamme e i residenti sono stati costretti a evacuare durante il fine settimana. Dalla capitale Zagabria a nord fino alla Dalmazia a sud, diverse regioni saranno al massimo livello di allerta per il rischio di incendi e problemi di salute dovuti al caldo.

Le ondate di calore rappresentano una minaccia seria per la salute pubblica, particolarmente per le categorie più vulnerabili. Secondo i dati europei, il 95% degli incidenti mortali associati agli eventi meteorologici estremi registrati in Europa tra il 1980 e il 2023 era legato a ondate di calore. Per il 2022 è stato stimato che tra 60.000 e 70.000 persone in Europa sono morte a causa del calore.

Uno degli aspetti più critici è l’innalzamento dei punti di rugiada, con valori oltre i 28°C in pieno pomeriggio. Questo parametro meteorologico è fondamentale per comprendere la percezione del caldo: valori superiori ai 24-26°C rendono inefficace il naturale processo di raffreddamento corporeo attraverso la sudorazione, aumentando il rischio di disidratazione, stress termico e colpi di calore potenzialmente fatali.

Le categorie più a rischio includono anziani, bambini, donne in gravidanza e persone con malattie croniche, in particolare quelle cardiovascolari, respiratorie o renali. L’Istituto nazionale di sanità pubblica del Kosovo ha elaborato raccomandazioni specifiche per proteggere i cittadini dal caldo, invitandoli a evitare di uscire e di svolgere attività faticose nelle ore più calde della giornata.

Le proiezioni meteorologiche per luglio 2025 non lasciano spazio a ottimismo. Il modello europeo ECMWF prevede che l’anomalia termica continuerà a crescere nella prima parte di luglio, con uno scarto positivo di 2-3°C rispetto alle medie stagionali. Si prefigura un’unica lunga fiammata africana, con rare interruzioni, che potrebbe addirittura superare i valori già eccezionali raggiunti a giugno.

Secondo ECMWF, l’Italia si trova esattamente al centro di un asse caldo continentale che parte dal deserto algerino e si estende verso la Francia centro-orientale, coinvolgendo la Penisola Iberica, il Bacino del Mediterraneo e l’Europa Centrale. L’aumento anomalo delle temperature sarà particolarmente marcato nelle zone interne del Nord Italia, nelle valli umbre e toscane, ma anche nelle città dell’entroterra sardo e siciliano, dove la colonnina potrebbe avvicinarsi ai 45°C.

Le speranze di refrigerio per l’Europa centro-meridionale sono scarse almeno fino ai primi di luglio, a causa di un persistente anticiclone subtropicale di matrice desertica che sta dominando il continente. L’anticiclone potrà concedere, tra il 30 giugno e i primi di luglio, dell’instabilità sulle Alpi e nelle zone interne del centro-sud, con temporali locali anche forti, ma che non rimescoleranno l’aria e non porteranno un sollievo termico significativo.

Questo scenario conferma la gravità della situazione climatica europea e la necessità di adottare misure immediate di adattamento e protezione per far fronte a quella che si annuncia come una delle estati più critiche della storia europea recente.

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