Si è spento nella giornata di mercoledì 20 agosto 2025, all’età di 88 anni, Frank Caprio, il magistrato americano di origini italiane che aveva conquistato milioni di persone in tutto il mondo attraverso la sua straordinaria umanità dimostrata nelle aule di tribunale. La scomparsa del giudice, avvenuta presso la sua città natale di Providence nel Rhode Island, è stata causata da un cancro al pancreas che lo affliggeva da diversi mesi e contro il quale aveva condotto una battaglia coraggiosa fino agli ultimi giorni di vita.
L’annuncio della morte è stato diffuso attraverso i canali social ufficiali del magistrato dalla sua famiglia, che ha voluto ricordare come Caprio sia mancato serenamente dopo una lunga e coraggiosa battaglia contro il cancro al pancreas. Nel messaggio, accompagnato da una fotografia sorridente del giudice e dal simbolo del lutto, i familiari hanno sottolineato come “sarà ricordato non solo come un giudice stimato, ma anche come un marito, padre, nonno, bisnonno e amico devoto”, evidenziando che “la sua eredità vive negli innumerevoli atti di gentilezza che ha ispirato”.
L’ultimo messaggio pubblico di Frank Caprio risale alle ore immediatamente precedenti la sua scomparsa, quando aveva pubblicato un video sui propri profili social direttamente dal letto dell’ospedale in cui si trovava ricoverato. In quelle immagini toccanti, il magistrato si era rivolto ai suoi milioni di seguaci con parole cariche di emozione: “Lo scorso anno vi ho chiesto di pregare per me ed è ovvio che lo abbiate fatto perché ho attraversato un periodo molto difficile. Purtroppo ho avuto una battuta d’arresto e sono tornato in ospedale. Oggi torno da voi a chiedervi di ricordarmi nelle vostre preghiere”, aveva dichiarato con la voce rotta dall’emozione, aggiungendo “credo nel potere della preghiera. Penso che l’Onnipotente ci protegga dall’alto, perciò ricordatevi di me per favore”.
La diagnosi di tumore al pancreas era stata resa nota dallo stesso Caprio nel dicembre del 2023, proprio il giorno del suo 87esimo compleanno, attraverso un video commovente pubblicato su Instagram in cui aveva chiesto ai suoi fan di sostenenerlo con le preghiere. Nel corso del 2024, il giudice aveva completato i cicli di radioterapia necessari, ma nelle ultime settimane aveva subito una ricaduta che lo aveva costretto al ricovero ospedaliero da cui non si è più ripreso.
Francesco Caprio, questo il suo nome all’anagrafe, era nato il 23 novembre 1936 nel quartiere di Federal Hill a Providence, area storicamente abitata dalla comunità italo-americana della città. Suo padre Antonio era un fruttivendolo emigrato da Teano, comune in provincia di Caserta, mentre sua madre Filomena Dello Iacono, pur essendo nata negli Stati Uniti, era figlia di emigranti italiani originari di Napoli. Secondo di tre fratelli, Frank aveva imparato fin da bambino il valore del sacrificio e del lavoro, contribuendo al sostentamento familiare svolgendo mansioni come lavapiatti e lustrascarpe mentre frequentava le scuole pubbliche di Providence.
Durante gli anni del liceo alla Central High School, Caprio si era distinto non solo negli studi ma anche nello sport, vincendo il titolo statale di wrestling nel 1953. Dopo aver conseguito la laurea al Providence College nel 1958, aveva iniziato la carriera di insegnante di storia ed educazione civica presso la Hope High School di Providence, frequentando contemporaneamente i corsi serali della facoltà di giurisprudenza alla Suffolk University School of Law di Boston. Questa doppia attività, che lo vedeva impegnato di giorno nell’insegnamento e la sera negli studi legali, testimoniava la sua determinazione nel perseguire i propri obiettivi nonostante le difficoltà economiche familiari.
Il percorso professionale di Frank Caprio nel mondo della giustizia era iniziato ufficialmente nel 1985, quando era stato nominato giudice municipale di Providence, carica che aveva mantenuto per quasi quarant’anni fino al pensionamento avvenuto nel 2023. Prima di intraprendere la carriera giudiziaria, aveva servito per sei anni nel consiglio comunale di Providence dal 1962 al 1968 e aveva partecipato come delegato a cinque convention nazionali del Partito Democratico. La sua esperienza politica comprendeva anche un tentativo non riuscito di elezione come procuratore generale del Rhode Island nel 1970 e il ruolo di direttore del Consiglio dei governatori per l’istruzione superiore del Rhode Island.
La notorietà internazionale di Frank Caprio era esplosa negli anni 2000 grazie al programma televisivo “Caught in Providence”, nato quasi per caso quando suo fratello minore, che lavorava presso l’emittente televisiva locale WLNE-TV, su suggerimento della moglie del giudice aveva iniziato a filmare alcuni dei processi da lui presieduti. Le riprese, inizialmente destinate alla televisione locale, avevano riscosso un successo inaspettato, portando il programma a essere trasmesso per oltre un ventennio sulle reti locali prima di approdare alla distribuzione nazionale nel 2018 attraverso la Dembar-Mercury di Lionsgate.
Il vero fenomeno mediatico si era scatenato attorno al 2015, quando i video delle udienze presiedute da Caprio erano finiti su YouTube e altre piattaforme social, diventando rapidamente virali. I numeri raggiunti dal contenuto erano impressionanti: oltre un miliardo e mezzo di visualizzazioni entro il 2019, con un pubblico stimato di circa 100 milioni di persone raggiunte in appena due anni. Il canale YouTube ufficiale di “Caught in Providence” aveva superato i 2,9 milioni di iscritti, mentre singoli video avevano raggiunto decine di milioni di visualizzazioni ciascuno.
Ciò che aveva reso Frank Caprio un fenomeno globale era il suo approccio completamente innovativo alla giustizia, caratterizzato da compassione, empatia e un profondo senso di umanità. A differenza della tradizionale severità associata alla figura del magistrato, Caprio aveva sviluppato uno stile unico che combinava rigore legale e comprensione umana, spesso dismissendo multe e sanzioni per persone in difficoltà economiche dopo aver ascoltato le loro storie personali. La sua frase ricorrente “Your case is dismissed” era diventata un marchio distintivo che aveva conquistato l’affetto di milioni di spettatori in tutto il mondo.
Durante le udienze televisive, Caprio aveva spesso invitato bambini a sedersi accanto a lui al banco dei giudici, aveva cancellato multe a persone anziane o in difficoltà, e aveva sempre cercato di comprendere le circostanze personali di ogni imputato prima di emettere una sentenza. Questo approccio aveva trovato origine in un episodio particolare del suo primo giorno come giudice, quando suo padre aveva assistito a un’udienza in cui Frank aveva mostrato severità verso una madre di quattro figli che non aveva pagato le multe per sosta vietata. Il padre lo aveva rimproverato dicendo: “Frank, aveva quattro figli. Ora supponi che non possa dar da mangiare ai bambini stasera se ha pagato quelle multe. Non è così che sei stato cresciuto”.
Quell’episodio aveva segnato profondamente la filosofia giudiziaria di Caprio, che in seguito aveva dichiarato: “Il mio primo giorno in tribunale ha stabilito il tono del mio giudizio per oltre 30 anni. Da allora ho sempre preso in considerazione la situazione personale di tutti”. Questa umanità aveva fatto sì che Caprio venisse soprannominato “America’s Nicest Judge” (Il giudice più gentile d’America) e “il giudice dal cuore grande”, etichette che riflettevano perfettamente il suo modo di amministrare la giustizia.
Il successo del programma aveva portato a riconoscimenti prestigiosi: “Caught in Providence” era stato candidato per tre anni consecutivi ai Daytime Emmy Awards (2021, 2022 e 2023), mentre lo stesso Caprio aveva ricevuto due nomination personali nel 2024. Il programma era prodotto esecutivamente dalla cantante Paula Abdul, residente a Providence, e aveva ottenuto un Producer’s Circle Award al Rhode Island International Film Festival. Nel 2023, l’aula di tribunale municipale in cui Caprio aveva operato per decenni era stata ufficialmente rinominata “The Chief Judge Frank Caprio Courtroom” in suo onore.
Oltre alla carriera giudiziaria e al successo mediatico, Frank Caprio si era sempre distinto per il suo impegno nel sociale e nella comunità. In memoria del padre aveva istituito diverse borse di studio, tra cui l’Antonio “Tup” Caprio Scholarship Fund presso la Suffolk University School of Law, destinata a studenti del Rhode Island impegnati nel migliorare l’accesso ai servizi legali nei quartieri poveri e urbani dello stato. Aveva inoltre creato borse di studio presso il Providence College, la Suffolk Law School e per i diplomati della Central High School, tutte dedicate alla memoria del genitore.
Caprio era stato attivamente coinvolto in numerose organizzazioni comunitarie, tra cui Boys Town of Italy e Rhode Island Food Bank, e aveva co-presieduto la Rhode Island Statue of Liberty Foundation, raccogliendo fondi per il restauro della Statua della Libertà e di Ellis Island. Era inoltre membro del President’s Council del Providence College e aveva servito nel Rhode Island Board of Regents for Elementary and Secondary Education, dimostrando un impegno costante verso l’educazione e il servizio pubblico.
Nella vita privata, Frank Caprio era stato sposato per quasi 60 anni con Joyce E. Caprio, la donna che era sempre rimasta al suo fianco lontano dai riflettori. La coppia aveva avuto cinque figli: Frank T. Caprio, David Caprio, Marissa Caprio Pesce, John Caprio e Paul Caprio, alcuni dei quali avevano seguito le orme paterne entrando in politica o gestendo lo studio legale di famiglia, la Caprio & Caprio Law Firm. Il giudice era inoltre nonno di sette nipoti e bisnonno di due pronipoti, ruoli che considerava tra i più importanti della sua vita.
Grande appassionato di baseball e tifosissimo dei Boston Red Sox, nel 2019 Caprio aveva realizzato un sogno personale lanciando il primo lancio cerimoniale al Fenway Park durante una partita contro i New York Yankees. Questo evento aveva rappresentato un momento simbolico nella sua vita, unendo la passione sportiva al riconoscimento pubblico del suo contributo alla società americana.
Nel 2025, pochi mesi prima della scomparsa, Frank Caprio aveva pubblicato la sua autobiografia intitolata “Compassion in the Court: Life-Changing Stories from America’s Nicest Judge”, un memoir che raccoglieva le storie più significative della sua carriera e i principi che avevano guidato la sua filosofia giudiziaria. Il libro rappresentava il testamento spirituale di un uomo che aveva saputo trasformare la fredda applicazione della legge in uno strumento di comprensione e misericordia umana, dimostrando che la giustizia può essere amministrata con il cuore oltre che con la mente.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!