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Meteo, Gelo estremo negli Stati Uniti: il vortice polare spinge l’inverno al limite

Un’anomala discesa del vortice polare porta gelo estremo e nevicate record su Midwest e Nordest USA, ma entro Natale atteso un rialzo termico diffuso, specie al Centro-Est.

Gli Stati Uniti stanno affrontando una delle fasi più severe di questo avvio d’inverno meteorologico. Un nucleo particolarmente attivo del vortice polare, dislocato in modo anomalo verso il Canada centrale, ha innescato una serie di discese artiche che stanno colpendo con forza le regioni centrali e orientali del Paese. Le irruzioni di aria polare, scese fin sulle Grandi Pianure, il Midwest, la Valle dell’Ohio e tutto il Nordest, stanno determinando anomalie termiche comprese tra –6 e –11 °C rispetto alle medie climatiche del periodo. Queste anomalie risultano ancora più impattanti sul piano fisiologico per effetto del wind chill, che in diverse località dell’Alto Midwest e dell’area dei Grandi Laghi precipita sotto lo zero Fahrenheit (–18 °C), generando condizioni di rischio per l’incolumità fisica in caso di esposizione prolungata.

I valori minimi più estremi si registrano in Dakota, Minnesota e Iowa settentrionale, dove si combinano tre fattori favorevoli al raffreddamento radiativo notturno: spessore nevoso al suolo molto elevato, cielo sereno e ventilazione quasi assente. In queste aree, le temperature hanno già raggiunto punte di –29 °C, con possibilità concreta di ulteriori record nei prossimi giorni, specie nelle conche e nei fondovalle meno esposti al rimescolamento dell’aria. Le stazioni meteorologiche dell’Upper Midwest stanno archiviando una serie crescente di record giornalieri di temperatura minima, a testimonianza dell’eccezionalità dell’evento.

Parallelamente al gelo, la dinamica atmosferica è alimentata da una persistente saccatura ciclonica che favorisce il transito di rapide perturbazioni originate dal Canada occidentale, note come Alberta Clippers. Questi sistemi generano nevicate prevalentemente deboli ma molto compatte e con alto rapporto di densità, interessando le Montagne Rocciose settentrionali, le pianure centro-settentrionali, il Midwest e i settori interni del Nordest. Le precipitazioni, talvolta concentrate in bande convettive, riducono drasticamente la visibilità per effetto del blowing snow, complicando la viabilità stradale e causando ritardi e cancellazioni nei collegamenti aerei regionali.

Più a sud, l’interazione tra l’aria fredda in discesa e masse d’aria umida subtropicale dà origine a scenari misti, con piogge, neve bagnata e fenomeni di gelicidio (freezing rain), soprattutto nelle regioni collinari centrali degli Stati Uniti e nel Medio Atlantico. Tali condizioni, pur meno estreme, comportano un rischio elevato di incidenti stradali e disagi diffusi per la circolazione.

Il Sud-Est statunitense rimane marginalmente protetto grazie a un flusso più temperato, ma registra comunque valori inferiori alla media climatologica, con conseguente aumento della domanda energetica per il riscaldamento, sebbene non si profilino scenari di gelo critico.

Secondo le più recenti elaborazioni numeriche, il pattern atmosferico dovrebbe subire un’evoluzione significativa nel corso della seconda metà di dicembre. I modelli ensemble indicano un progressivo indebolimento del blocco artico e una tendenza a un flusso più zonale, con correnti sud-occidentali che potrebbero favorire un rialzo termico su buona parte degli Stati Uniti centrali e orientali. La proiezione è compatibile con un Natale termicamente più mite della media su molte aree del Paese, specialmente quelle orientali, salvo eventuali ma brevi ritorni di aria fredda di natura retrograda o polare-marittima.

Allo stesso tempo, l’Ovest statunitense — finora dominato da una robusta dorsale anticiclonica — potrebbe registrare un graduale rientro verso condizioni termiche più consone al periodo, se non localmente inferiori alla norma, in funzione dell’indebolimento dell’anticiclone pacifico.

Con l’atmosfera ancora in forte dinamismo, la tendenza per il prosieguo dell’inverno resta legata alla stabilità del vortice polare e all’eventuale comparsa di onde planetarie in grado di modificarne la struttura. Al momento, tuttavia, lo scenario dominante sembra quello di un inverno a due velocità, con irruzioni artiche concentrate nella prima parte di stagione e un’attenuazione progressiva nella seconda. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!