Scarica l'App NewsRoom.
Non perderti le ULTIME notizie e le ALLERTA METEO in tempo reale.

Scarica GRATIS

Meteo, Inverno con Neve in pianura? Le prime proiezioni tra Niña e Vortice Polare

L’inverno potrebbe seguire il trend mite degli ultimi anni, ma una sorpresa natalizia fredda e nevosa non è esclusa: tutto dipenderà da Niña.

Con l’estate che volge al termine e le prime brezze settembrine che iniziano a farsi sentire, milioni di italiani si pongono la solita domanda: quest’inverno nevicherà in pianura? Un interrogativo che ricorre ogni anno, spesso già sotto l’ombrellone di Ferragosto, e che trova risposta soltanto nelle prime proiezioni stagionali, ancora incerte ma degne di attenzione. L’analisi dei modelli a lungo termine per l’inverno 2025-2026 non lascia spazio a certezze, ma offre alcuni elementi interessanti da considerare.

Il primo fattore di rilievo è lo sviluppo della Niña, il raffreddamento anomalo delle acque del Pacifico equatoriale, che può influenzare su larga scala la circolazione atmosferica, compresa la posizione e l’oscillazione della corrente a getto. Questo “fiume d’aria” in quota, che scorre a circa 10 km di altezza alle medie latitudini, è uno dei principali responsabili delle dinamiche meteorologiche in Europa e nel bacino del Mediterraneo. Tuttavia, va sottolineato che la Niña, da sola, non garantisce inverni rigidi nel nostro continente: la variabilità interannuale resta molto alta.

Se ci attenessimo unicamente ai modelli stagionali – come il GFS o l’ECMWF – il quadro generale lascerebbe presagire un inverno mite, in linea con la tendenza osservata negli ultimi dieci anni. Stagioni caratterizzate da pochi episodi freddi e ancora meno eventi nevosi a bassa quota. Il dato climatologico è chiaro: l’inverno italiano è sempre più influenzato da figure anticicloniche persistenti, in grado di inibire l’arrivo di aria fredda e umida da nord o da ovest.

Tuttavia, le possibilità di uno scenario differente non sono da escludere. Una NAO (North Atlantic Oscillation) negativa, ad esempio, favorirebbe un rallentamento della corrente a getto e una maggiore ondulazione, consentendo alle masse d’aria polare di scendere verso l’Europa centro-meridionale. Un vortice polare debole o l’eventuale comparsa di un riscaldamento stratosferico improvviso (SSW) potrebbero, a loro volta, aumentare le probabilità di irruzioni fredde verso il Mediterraneo.

Per quanto riguarda la neve in pianura, specie al Nord, è sufficiente un incastro favorevole tra una tramontana secca e decisa (che abbassi le temperature per almeno 24-36 ore) e l’arrivo successivo di una perturbazione ben strutturata: una configurazione nota come “nevicata da addolcimento”, che non è impossibile anche in annate mediamente miti. È quanto accaduto, ad esempio, a Parigi lo scorso novembre, dove una dinamica simile ha consentito una nevicata sorprendente.

Analizzando nel dettaglio le simulazioni GFS aggiornate sino a Natale, emerge un novembre piuttosto dinamico, con fasi di maltempo attorno alla metà del mese. In seguito, si profilerebbe un temporaneo rafforzamento dell’anticiclone russo, come già osservato in recenti annate, ma destinato a cedere sotto la spinta delle correnti atlantiche tra l’Immacolata e il Natale. Questo porterebbe a un periodo più mite e piovoso, con il freddo relegato a est.

A cavallo tra la seconda e la terza decade di dicembre si intravede un primo raffreddamento stagionale significativo, sebbene privo – al momento – di reali conseguenze nevose. Dal 10 al 21 dicembre, infatti, l’anticiclone tornerebbe protagonista, determinando condizioni di stabilità atmosferica, inversioni termiche e nebbie persistenti in Pianura Padana.

Infine, la possibile “sorpresa natalizia”: secondo alcune proiezioni, l’anticiclone potrebbe migrare verso latitudini più settentrionali, aprendo la strada a un affondo freddo lungo le regioni adriatiche e il Sud Italia. Un evento che, se confermato, porterebbe neve a quote molto basse, venti sostenuti e un generale calo termico, sebbene ancora lontano dal coinvolgere le grandi pianure del Nord in modo diffuso.

Le tendenze attuali non escludono episodi freddi o nevosi, ma confermano un quadro ancora incerto, dove la probabilità di nevicate in pianura resta modesta e legata a congiunture meteorologiche precise. Proiezioni che, per loro natura, vanno interpretate con cautela e aggiornate con costanza nei prossimi mesi.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!