La New York degli schermi luminosi e del traffico pedonale incessante di Times Square si prepara ad accogliere un nuovo richiamo internazionale: la replica del Central Perk, la caffetteria resa celebre dalla sitcom Friends, occuperà la scenografica vetrina curva dell’edificio al 701 di Seventh Avenue, angolo con la 47ª Strada, trasformando un lotto finora inerte in un polo di attrazione per fan, turisti e curiosi di ogni provenienza. Il progetto, annunciato con enfasi dai media statunitensi, prevede l’apertura di un pop-up store che coniugherà mescita di caffè, vendita di merchandising e ricostruzione, quanto più filologica possibile, delle atmosfere familiari agli spettatori della serie, puntando su un potere iconografico che ha attraversato i decenni e continua a muovere flussi economici cospicui.
Sostenuta da Warner Bros. Discovery Global Experiences in partnership con la multinazionale del real estate Cushman & Wakefield, l’iniziativa mira a creare un’esperienza immersiva che superi la canonica logica del pop-up effimero, offrendo al pubblico non solo spazi instagrammabili, ma anche un vero banco caffetteria, posti a sedere e un percorso di vendita al dettaglio costruito intorno a tazze, magliette e miscele a tema. L’operazione, al tempo stesso, si configura come strategia di valorizzazione immobiliare: rivitalizzare un angolo complesso, penalizzato da una planimetria irregolare e dall’ombra di numerosi chioschi stradali, significa restituire appetibilità a oltre 4.500 metri quadrati di superfici commerciali che attendono da anni un locatario stabile.
L’edificio, di proprietà di GreenBarn Investment Group e Newbond Holdings, è passato attraverso una serie di vicissitudini che hanno visto la chiusura dell’NFL Experience nel 2018 e il conseguente abbandono dei livelli superiori e del seminterrato, con ripercussioni sulla redditività e sulle prospettive di vendita. La scelta di appoggiarsi al brand Friends, universalmente riconoscibile e intergenerazionale, risponde a un’esigenza precisa: dimostrare agli operatori che un luogo complesso può produrre traffico costante se collegato a un contenuto culturale di forte richiamo, creando un micro-ecosistema in grado di generare interesse anche per gli spazi al piano superiore destinati a progetti di più lungo periodo.
Se l’operazione immobiliare appare convincente sotto il profilo della temporanea rigenerazione urbana, altrettanto centrale è la leva emotiva su cui si fonda il progetto: l’appeal nostalgico degli anni Novanta funziona come driver commerciale in un’epoca dominata dai fenomeni di revival, e la promessa di scattare una foto sul divano arancione originale — o quantomeno su una copia fedele — diventa calamita per un flusso turistico globale che considera New York la “città di Friends” nonostante le riprese si siano svolte perlopiù a Los Angeles. Così la fiction televisiva alimenta la realtà commerciale, in un cortocircuito narrativo che ripropone, su scala metropolitana, la logica dei theme park applicata al retail.
All’interno del locale i visitatori troveranno un menù concepito dallo chef Tom Colicchio, volto di Top Chef e vincitore del James Beard Award, che ha reinterpretato bevande e piatti ispirandosi alle preferenze dei sei protagonisti della serie, dalle varianti di cappuccino alla Mocha-latte Rachel, fino a sandwich e dessert che strizzano l’occhio agli episodi più iconici. L’operazione gastronomica, oltre a guadagnare credibilità grazie al nome dello chef, mira a spostare il baricentro dell’esperienza dal mero scatto fotografico a un consumo reale, prolungando la permanenza dei clienti e accrescendo lo scontrino medio.
Accanto alla proposta food & beverage, lo store dedicherà ampio spazio a una linea di prodotti esclusivi: le sei miscele di caffè firmate Central Perk Coffee Co., battezzate con citazioni diventate meme — dal How You Doin’? al We Were on a “Coffee” Break — si affiancheranno a tazze, felpe e poster in edizione limitata pensati per sostenere la redditività del progetto anche oltre i confini fisici del locale. La reverberazione sui social, alimentata da un merchandising riconoscibile, costituisce parte integrante di un modello economico che assimila la caffetteria a un’estensione esperienziale del brand.
Il pop-up di Times Square arriva dopo diverse tappe sperimentali: dal set ricostruito all’interno dei Warner Bros. Studios di Burbank alle attivazioni temporanee in città come Londra, Parigi e Chicago, fino alla prima sede permanente inaugurata a Boston nel 2023, format che ha evidenziato la capacità del marchio di sostenere flussi costanti di pubblico anche lontano dai tour cinematografici. L’approdo nella città che, nell’immaginario collettivo, coincide con lo skyline delle puntate televisive, rappresenta dunque un ritorno alle origini e una consacrazione del modello di business.
Peter van Roden, vicepresidente esecutivo di Warner Bros. Discovery Global Experiences, ha definito l’iniziativa «un’esperienza nel cuore di Manhattan che permetterà ai fan di tutto il mondo di entrare in uno spazio insieme nostalgico e rinnovato». Il commento sintetizza lo spirito di un progetto che intreccia marketing territoriale, celebrazione pop e speculazione retail, dimostrando come la serialità televisiva continui a produrre economie tangibili ben oltre la sua messa in onda. Nel caos calcolato di Times Square, il Central Perk potrebbe quindi trasformarsi in un laboratorio di storytelling applicato al mattone: un luogo dove la finzione televisiva diventa motore di rigenerazione urbana, mentre i visitatori, tazza alla mano, si accomodano su un divano che — seppure ricostruito — promette di farli sentire, almeno per un momento, parte di una delle amicizie più celebri della cultura pop.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!