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Meteo, tra il 2 e il 3 ottobre picco del freddo e dell’instabilità: Rovesci e Neve in queste Regioni

Tra il 2 e il 3 ottobre irruzione fredda balcanica sull’Italia: termometri fino a 8°C sotto media, piogge, venti forti e prime nevicate stagionali sull’Appennino centrale e meridionale.

Tra giovedì 2 e venerdì 3 ottobre, picco dell’irruzione di aria fredda di matrice balcanica, destinata a determinare un drastico calo delle temperature e un peggioramento delle condizioni atmosferiche su gran parte del territorio nazionale. I modelli numerici confermano la traiettoria dell’asse depressionario in discesa dai Balcani verso il cuore del Mediterraneo centrale, un afflusso che, oltre a provocare un importante scarto termico negativo rispetto alle medie stagionali, sarà accompagnato da venti tesi dai quadranti nordorientali e da precipitazioni anche di forte intensità, in particolare lungo il versante adriatico e sull’Appennino meridionale.

Le aree maggiormente esposte a questo assalto freddo saranno il Nordest — in particolare il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e l’Emilia-Romagna — e le regioni del Centro-Sud affacciate sull’Adriatico, con coinvolgimento diretto di Marche, Abruzzo, Molise e Puglia. In queste zone il calo termico sarà marcato, con temperature che potranno risultare inferiori di 6–8°C rispetto alla media climatica del periodo. A rendere ancora più percepibile la sensazione di freddo sarà l’azione combinata dei venti di Grecale e Tramontana, localmente intensi, con raffiche fino a 60–70 km/h nelle zone costiere e in quota.

Dal punto di vista pluviometrico, i modelli indicano un’elevata probabilità di precipitazioni concentrate sul medio versante adriatico, dove tra giovedì e venerdì potranno verificarsi rovesci a carattere temporalesco, localmente persistenti, in particolare tra Abruzzo, Molise e Puglia settentrionale. Contestualmente, le masse d’aria fredda in quota determineranno un abbassamento della quota neve, che potrebbe scendere fin verso i 1500–1600 metri sull’Appennino centrale e meridionale, con le prime spruzzate stagionali su Majella, Gran Sasso, Terminillo e rilievi calabro-lucani.

Le regioni tirreniche e le isole maggiori — in particolare la Campania, la Sicilia e la Sardegna — risulteranno invece solo marginalmente coinvolte, con effetti più attenuati e caratterizzati essenzialmente da ventilazione sostenuta e locali annuvolamenti, senza fenomeni di rilievo.

Sebbene la fase più acuta dell’irruzione sia attesa tra il 2 e il 3 ottobre, la struttura depressionaria manterrà una certa influenza sul quadro meteorologico anche nei giorni successivi, con temperature ancora sotto media e residua instabilità a tratti, specie al Sud. Un possibile ritorno a condizioni più stabili è atteso solo a partire da domenica 5 ottobre, quando l’allontanamento del nucleo freddo verso il Mediterraneo orientale potrebbe favorire una graduale rimonta anticiclonica da ovest.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!