Dopo un autunno dominato da instabilità diffusa, ma privo di vere irruzioni fredde degne di nota, il quadro meteorologico sull’Europa centro-occidentale è destinato a cambiare radicalmente. Le ultime elaborazioni modellistiche, ormai in convergenza, indicano l’imminente discesa di masse d’aria polare-marittima dal Nord Atlantico, con effetti significativi anche sul Mediterraneo e in particolare sull’Italia settentrionale. Due sono le date chiave da monitorare: il 20–21 novembre per il primo vero calo termico e il 22–23 novembre per un possibile evento nevoso a bassa quota, se non addirittura in pianura.
Il primo impulso freddo si sta già manifestando in queste ore, con l’approfondimento di una saccatura nord-atlantica in discesa verso la penisola Iberica e successiva estensione sul bacino occidentale del Mediterraneo. Contestualmente, la formazione di un minimo depressionario tra il Golfo del Leone e l’alto Tirreno favorirà la risalita di umide correnti meridionali al suolo e la contestuale irruzione di aria artica in quota. Questo contrasto termico sarà alla base di un peggioramento marcato al Nord e parte del Centro, con precipitazioni diffuse e nevicate in progressivo abbassamento di quota.
Tra il 20 e il 21 novembre, infatti, la quota neve è prevista in calo fino a 600–400 metri su Alpi, Prealpi e settori collinari del Nordovest. In particolare tra Piemonte occidentale, basso Piemonte e alta Lombardia, dove la struttura orografica e la disposizione delle correnti favoriranno l’incanalamento dell’aria fredda nei bassi strati, non si esclude la possibilità di fiocchi misti o neve bagnata localmente anche al piano, specie durante le ore notturne e nei fondovalle.
Lo scenario diventa più incerto – ma potenzialmente più significativo – tra sabato 22 e domenica 23 novembre. Alcuni cluster modellistici, seppur minoritari ma coerenti tra loro, delineano la possibile formazione di un cut-off freddo in quota, con isolamento di un nucleo depressionario sul Mediterraneo centro-occidentale.
Questo tipo di configurazione, associato a una colonna d’aria sufficientemente fredda e all’eventuale richiamo di umidità da sudest nei bassi strati, potrebbe innescare un evento nevoso anche a quote di pianura sul Nord Italia, soprattutto lungo il comparto padano occidentale. Tuttavia, tale evoluzione dipenderà dalla posizione dell’anticiclone sull’Europa centrale, che potrebbe ostacolare o deviare l’affondo artico verso i Balcani, lasciando il Nord Italia ai margini delle precipitazioni più attive.
L’ultima decade di novembre si prospetta dunque come un periodo di elevata dinamicità atmosferica, con possibilità di sorprese invernali anche precoci. Le tendenze a lungo termine per l’inizio di dicembre confermano la persistenza di scenari favorevoli a nuove discese fredde e ciclogenesi mediterranee: condizioni ideali per nevicate abbondanti sull’arco alpino, sull’Appennino centro-settentrionale e, in caso di pattern bloccati e inversioni termiche nei bassi strati, anche sulle pianure del Nord.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
