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Chi è Eddie Brock, il fenomeno di TikTok virale con “Non è mica te”

Eddie Brock, nome d’arte del cantautore romano Edoardo Iaschi, conquista le classifiche con “Non è mica te” dopo tre rifiuti ad Amici. Cinque milioni di stream su Spotify, ventimila video su TikTok, ma continua a gestire case vacanze con il cugino.

Eddie Brock, nome d’arte di Edoardo Iaschi, è il nuovo fenomeno della musica italiana emerso prepotentemente attraverso le piattaforme social. Il cantautore romano classe 1997 sta vivendo un momento straordinario con il singolo Non è mica te, brano estratto dall’album Amarsi è la rivoluzione pubblicato lo scorso 2 maggio per Sangita Records e distribuito da ADA Music Italy. La canzone ha raggiunto cifre impressionanti: oltre cinque milioni di ascolti su Spotify, più di ventimila video su TikTok che utilizzano il brano in sottofondo e una presenza costante nella Viral Top 50 della piattaforma di streaming. Nonostante questi numeri da artista affermato, Edoardo mantiene saldamente i piedi per terra, continuando a gestire case vacanze insieme a suo cugino dalle otto del mattino alle quattro del pomeriggio, riservando le ore successive alla musica.

La storia di Eddie Brock affonda le radici in una passione musicale coltivata fin dall’adolescenza, quando scriveva poesie che poi trasformava in canzoni. Il nome d’arte deriva dal personaggio Marvel simbionte di Venom, scelto in onore dello zio fumettista che gli disegnava il suo supereroe preferito. La svolta nel percorso musicale arriva nel dicembre 2018, quando viene selezionato per partecipare al Coca-Cola Future Legend nel Team Soul di Annalisa, esperienza che lo porta sul palco del Battiti Live nelle tappe di Vieste, Trani e Bari. L’artista ricorda con gratitudine l’incontro con la cantante, descrivendola come una persona di gentilezza straordinaria che lo ha introdotto ai meccanismi del mondo musicale professionale, trattandolo come un amico nonostante la differenza di carriera e di età.

Il percorso verso il successo non è stato privo di ostacoli. Edoardo Iaschi ha partecipato per tre anni consecutivi ai provini di Amici di Maria De Filippi, venendo sempre scartato. In un’intervista rilasciata a Fanpage, il cantautore riflette con lucidità su questa esperienza, spiegando che bisogna essere portati per quel tipo di contesto televisivo, con la sua quotidianità nelle casette sotto le telecamere e la pressione mediatica costante. All’epoca delle audizioni ammette di non essere un performer da televisione, sentendosi più a suo agio nel contatto diretto con il pubblico, nella possibilità di toccare e parlare con le persone. Nonostante i rifiuti, il sogno di tornare ad Amici rimane vivo, questa volta però come ospite, un traguardo che rappresenterebbe una soddisfazione personale enorme non solo per lui ma anche per la sorella e le persone care, considerando che il programma entra nelle case degli italiani con una portata paragonabile a quella del Festival di Sanremo.

La strada intrapresa da Eddie Brock verso il successo con Non è mica te è stata costruita con determinazione e strategie non convenzionali. Consapevole di non avere grandi budget promozionali, Edoardo ha deciso di investire il proprio tempo pubblicando quotidianamente decine di video su TikTok per promuovere il brano, arrivando a produrne fino a cento al giorno. Questa scelta ha generato polemiche da parte di alcuni utenti che lo accusavano di fare spam, ma il cantautore risponde con educazione a queste critiche, spiegando che se avesse avuto ventimila euro avrebbe certamente pagato qualcun altro per creare contenuti promozionali, come fanno gli artisti già affermati che hanno tiktoker dedicati a creare video sulle loro canzoni. La fatica di questa strategia autopromozionale è stata ripagata quando il brano ha iniziato a scalare le classifiche virali, testimoniando quanto l’artista credesse nella potenzialità della canzone.

Il singolo Non è mica te, scritto da Edoardo Iaschi e composto insieme a Vincenzo Leone che ne ha curato anche la produzione, affronta con una sensibilità autentica il tema della disillusione amorosa e del confronto inevitabile con il passato. Il brano racconta di quella fase delicata dopo la fine di una relazione importante, quando si prova a ripartire con nuovi incontri ma ogni persona viene inevitabilmente confrontata con chi non c’è più, cristallizzando il concetto nel verso centrale: “Lei è bellissima, ma non è mica te”. La canzone ha trovato terreno fertile su TikTok, dove è stata utilizzata in oltre undicimila video con interpretazioni diverse del messaggio: alcuni utenti la utilizzano con senso di rivalsa dopo relazioni finite male, altri invece la impiegano per confessare di essere rimasti ancorati al passato. La produzione del brano fonde sensibilità cantautorale e sonorità moderne, collocandosi tra il pop emotivo e l’indie italiano, con un crescendo che parte da un’apertura intima e sussurrata per poi esplodere in un arrangiamento ricco di chitarre elettriche, batteria e archi.

Il successo radiofonico ha accompagnato quello digitale, con emittenti di primo piano come Radio Zeta, RTL 102.5 e Kiss Kiss che hanno iniziato a trasmettere il brano, contribuendo a consolidare la visibilità dell’artista. A inizio ottobre 2025 la canzone occupava la quarta posizione nella Spotify Viral Chart, un risultato straordinario per un artista che fino a poco tempo prima vantava numeri contenuti sui social: quattordicimilanovecentoseguaci su Instagram e circa settantamila su TikTok. La cifra degli ascolti su Spotify è passata rapidamente dai tre milioni di inizio ottobre ai cinque milioni attuali, mentre il brano è entrato anche nella top 100 di Apple Music e nella playlist Viral Hits di Amazon Music. Questo exploit virale non rappresenta la prima volta per Eddie Brock: già nel 2021 il suo singolo “Lei non sa”, prodotto da Vincenzo Leone e scritto in collaborazione con Edoardo Tuccio, era diventato virale su TikTok totalizzando oltre quindici milioni di visualizzazioni e più di millesecentomila stream su Spotify, con cinquemilaseicento video sulla piattaforma.

L’album Amarsi è la rivoluzione, da cui è estratto Non è mica te, rappresenta un lavoro maturo e stratificato, composto da quindici tracce che racchiudono anni di scrittura, esperienze vissute e trasformazioni personali. Il titolo nasce da un’intuizione avuta al bar con i collaboratori Edoardo e Vincenzo, ispirata da un’intervista a Marcello Mastroianni in cui l’attore sosteneva che la gentilezza fosse il più grande atto di rivoluzione possibile. In un mondo dove l’amore è passato in secondo piano rispetto a ritmi frenetici e relazioni effimere, Eddie Brock ha voluto rimettere al centro questo sentimento come forza trasformativa e come atto rivoluzionario. Il disco non è concepito come una semplice raccolta di singoli ma come un viaggio emotivo coerente, paragonato dall’artista a un film dove ogni traccia rappresenta un’inquadratura. La produzione artistica è stata affidata interamente a Vincenzo Leone, che ha saputo bilanciare elementi pop contemporanei con arrangiamenti più intimi e sonorità che spaziano dal cantautorato italiano a venature rock, creando un equilibrio tra vulnerabilità e forza emotiva.

Nonostante i numeri impressionanti e la crescente visibilità, Edoardo Iaschi ha scelto di mantenere il suo lavoro quotidiano nella gestione di case vacanze insieme al cugino, che lo accompagna anche nella carriera musicale. Questa decisione testimonia una lucidità rara nel panorama degli artisti emergenti: la consapevolezza che il successo virale possa essere effimero e la necessità di non stravolgere completamente la propria vita finché la carriera musicale non raggiunga una solidità definitiva. L’artista ha dichiarato di voler continuare a fare le stesse cose di prima, poiché fino a quel momento è riuscito a portare avanti entrambe le attività senza rinunciare a nessuna delle due. Solo di fronte a richieste importanti come un tour negli stadi sarebbe disposto a riconsiderare questa scelta, ma per il momento preferisce mantenere i piedi per terra e la routine quotidiana che lo caratterizza, lavorando dalle otto alle sedici e dedicandosi alla musica dalle sedici alle venti.

Il percorso artistico di Eddie Brock è partito dall’amore per il rap e il freestyle, praticato in piazza durante l’adolescenza in battaglie mai ufficiali a causa della timidezza. Un episodio segnante è stato quando, recatosi a registrare una canzone, un tecnico gli disse brutalmente che non poteva fare il cantante perché aveva una voce bruttissima. Quella critica lo fermò per un anno, ma poi la passione ebbe la meglio e riprese a registrare. A diciassette anni capì che il rap, con i suoi temi spesso distanti dalla sua realtà quotidiana, non rappresentava il vestito giusto da indossare. La svolta arrivò ascoltando Fabrizio Moro, che rappresentò per lui un anello di congiunzione tra quello che pensava e quello che ascoltava, permettendogli di capire che poteva raccontare le stesse storie ma in forma più cantata, senza stravolgere la propria identità. Determinante fu anche la scoperta del disco “Ognuno ha quel che si merita” di Moro, trovato nella sua scuola e che gli venne permesso di portare a casa perché ormai impolverato, album che lo convinse definitivamente a provarci come cantautore.

La preoccupazione maggiore di Eddie Brock in questo momento di visibilità crescente riguarda il cambiamento della quotidianità e la gestione delle aspettative. L’artista si definisce una persona ambiziosa e la paura più grande che lo accompagna è quella di deludere le aspettative che si crea intorno ai suoi progetti. Anche le persone che lo circondano nel suo lavoro principale non sono contentissime del cambiamento di orari necessario per dedicarsi alla musica, e comunicare questa trasformazione è stato difficile perché comporta inevitabilmente delle delusioni. Tra i messaggi ricevuti dopo il successo, quello che lo ha emozionato di più è stato un video di una mamma con la figlia che cantavano insieme la canzone in macchina, immagine che lo ha colpito perché testimonia come il brano sia riuscito ad arrivare a generazioni diverse, creando un ponte emotivo tra età differenti.

Per presentare il progetto Amarsi è la rivoluzione, Eddie Brock ha organizzato due date live: il 15 maggio 2025 a Roma all’Alcazar, con biglietti in vendita sulla piattaforma XCEED, e il 5 giugno 2025 a Milano al Detune, con ingresso libero fino a esaurimento posti. Questi appuntamenti hanno rappresentato l’occasione per l’artista di confrontarsi direttamente con il pubblico, modalità che sente più congeniale rispetto alle dinamiche televisive. La discografia precedente include l’EP “Roma dorme” del 2023, un concept dalle sonorità principalmente acustiche arricchite da contaminazioni elettroniche e urban, che racconta le varie fasi di una storia d’amore ambientata in una Roma malinconica, dall’incontro fino all’accettazione della fine. Altri singoli significativi nel suo percorso sono stati “Lungomare a Napoli”, “Tarocchi” e “Matematica”, brani che hanno anticipato la pubblicazione dell’album del 2025.

La strategia comunicativa di Eddie Brock su TikTok ha sollevato un dibattito interessante sulle dinamiche promozionali della musica contemporanea. Molti utenti sono abituati a vedere cantanti che non si sponsorizzano direttamente, soprattutto nel panorama rap diventato pop, dove gli artisti già affermati hanno tiktoker dedicati che creano contenuti promozionali al posto loro. Quando vedono lo stesso volto comparire cento volte nei video pensano che ci sia qualcosa che non va, ma Eddie rivendica con orgoglio questa strategia, sottolineando che è tutta farina del suo sacco e testimonia quanto crede nella musica che produce. L’applicazione gli ha dato tanta soddisfazione proprio perché il risultato è frutto esclusivamente del suo impegno personale. Ammette che è un metodo faticoso che non può essere replicato per ogni brano, ma è stato fondamentale per dimostrare la sua determinazione e la convinzione nelle potenzialità di “Non è mica te”.

La figura di Eddie Brock rappresenta un esempio interessante di come il panorama musicale italiano stia cambiando, con artisti che costruiscono il proprio successo attraverso strategie non convenzionali, autopromozione capillare e una presenza costante sui social, bypassando in parte i circuiti tradizionali. La sua storia dimostra che la viralità non è casuale ma può essere il risultato di un lavoro metodico, di una conoscenza approfondita degli algoritmi delle piattaforme e soprattutto di una fiducia incrollabile nel proprio materiale artistico. Allo stesso tempo, la scelta di non abbandonare il lavoro quotidiano testimonia una maturità e una consapevolezza rare, la comprensione che il successo vero si costruisce nel tempo e che la stabilità economica non può dipendere esclusivamente dai risultati volatili delle piattaforme digitali. Il cantautore romano rappresenta una nuova generazione di artisti che deve essere versatile, capace di scrivere, produrre, promuoversi e gestire la propria immagine in autonomia, senza attendere che qualcun altro costruisca la propria carriera.

L’evoluzione stilistica di Edoardo Iaschi dal rap giovanile al cantautorato contemporaneo riflette un percorso di ricerca identitaria tipico di molti artisti della sua generazione, cresciuti tra le influenze del rap americano e la tradizione cantautorale italiana. La capacità di fondere questi due mondi, unendo la narrazione autentica e diretta del rap con le melodie e l’emotività del cantautorato, ha permesso a Eddie Brock di trovare una voce riconoscibile nel panorama musicale italiano. Il riferimento costante a Fabrizio Moro come punto di svolta non è casuale: Moro rappresenta proprio quella figura di cantautore che ha saputo parlare delle periferie, delle difficoltà quotidiane e delle emozioni vere con un linguaggio diretto e contemporaneo, senza rinunciare alla profondità del messaggio.

Il fenomeno Eddie Brock dimostra come il talento, la determinazione e la capacità di adattarsi alle nuove dinamiche della comunicazione musicale possano portare al successo anche senza il supporto immediato dei circuiti tradizionali come i talent show televisivi. I tre rifiuti consecutivi ad Amici, che avrebbero potuto scoraggiare definitivamente un artista meno determinato, si sono trasformati in uno stimolo per trovare strade alternative, costruendo una carriera dal basso attraverso una presenza costante online, la cura maniacale della promozione dei propri brani e soprattutto la creazione di musica autentica capace di toccare corde emotive profonde negli ascoltatori. La speranza di tornare ad Amici come ospite rappresenta non una rivincita ma il riconoscimento di un percorso alternativo che ha portato comunque al successo, dimostrando che esistono molteplici vie per affermarsi nel mondo della musica e che il rifiuto iniziale non determina necessariamente il fallimento del progetto artistico. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!