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Sanremo 2026, cambia il regolamento per l’accesso all’Eurovision: ecco chi deciderà

Il nuovo regolamento di Sanremo 2026 introduce una significativa novità per stabilire chi rappresenterà l’Italia all’Eurovision.

I preparativi per il Festival di Sanremo 2026 entrano nel vivo con la pubblicazione del regolamento ufficiale della settantaseiesima edizione della kermesse musicale italiana. La manifestazione si svolgerà al Teatro Ariston dal ventiquattro al ventotto febbraio, con la direzione artistica e la conduzione affidate nuovamente a Carlo Conti, che ha già annunciato che questa sarà la sua ultima edizione al timone del Festival, almeno per il momento.

Il direttore artistico ha già avviato l’ascolto dei brani degli artisti candidati alla gara, un processo che culminerà il prossimo dicembre con l’annuncio dei ventisei Big che comporranno il cast della manifestazione. Secondo quanto riportato da diverse fonti, l’annuncio ufficiale dei partecipanti dovrebbe avvenire tra fine novembre e inizio dicembre durante l’edizione del Tg1 delle tredici e trenta, come da consolidata tradizione sanremese.

Il regolamento pubblicato dalla Rai presenta diverse conferme rispetto all’edizione precedente, mantenendo la struttura delle cinque serate e il meccanismo di voto che prevede tre giurie: il televoto del pubblico con un peso del trentaquattro per cento, la Giuria della Sala Stampa, Tv e Web con il trentatré per cento, e la Giuria delle Radio con il restante trentatré per cento. Il numero di Big in gara è stato fissato a ventisei, mentre per la categoria Nuove Proposte accederanno quattro artisti, di cui due provenienti da Area Sanremo e due selezionati durante la finale di Sanremo Giovani, prevista per il quattordici dicembre su Rai Uno.

Tuttavia, come evidenziato da Il Messaggero e altre testate giornalistiche, la novità più significativa del regolamento riguarda le modalità di partecipazione all’Eurovision Song Contest. Fino all’edizione del 2025, il vincitore del Festival di Sanremo aveva il posto garantito per rappresentare l’Italia alla celebre manifestazione europea, e in caso di rinuncia spettava al secondo classificato prendere il suo posto, come accaduto quest’anno con Olly e Lucio Corsi.

L’Italia continuerà a puntare sul Festival di Sanremo come selezione ufficiale per l’Eurovision Song Contest: sarà infatti il vincitore dell’edizione 2026 della storica kermesse ligure a rappresentare il Paese sul palco della competizione europea. Una tradizione ormai consolidata, che riafferma il ruolo centrale del Festival nel panorama musicale italiano e nella strategia di promozione internazionale della musica nazionale.

Tuttavia, resta aperta la possibilità di un piano B: qualora l’artista vincitore dovesse decidere di rinunciare all’invito – come già accaduto in rare occasioni – la scelta del rappresentante italiano spetterà al direttore artistico di Sanremo, in accordo con la Rai. Una responsabilità delicata, che tiene conto del valore artistico, dell’impatto mediatico e della coerenza con lo spirito dell’Eurovision. In ogni caso, la parola finale sarà dell’EBU (European Broadcasting Union), l’ente organizzatore dell’evento, che dovrà verificare la piena conformità del brano selezionato ai criteri stabiliti dal regolamento, come durata, originalità e data di pubblicazione. Una procedura che garantisce trasparenza e uniformità tra i partecipanti, rafforzando la credibilità di una manifestazione seguita ogni anno da milioni di spettatori in tutta Europa.

Nel caso in cui l’EBU non ammetta la partecipazione all’Eurovision dell’artista vincitore di Sanremo 2026, oppure qualora l’artista stesso non consegni il modulo di accettazione nei tempi indicati, la Rai designerà il rappresentante italiano secondo l’ordine della classifica finale del Festival, senza che l’artista o la sua casa discografica abbiano nulla a pretendere. Questa disposizione rappresenta un compromesso tra la discrezionalità della Rai e il rispetto dell’esito della competizione sanremese.

La modifica normativa arriva dopo l’esperienza dell’edizione 2025, quando il vincitore Olly aveva deciso di rinunciare alla partecipazione all’Eurovision Song Contest per concentrarsi sulla sua gavetta live e sui concerti già programmati. Il ventitreenne cantante aveva comunicato la sua decisione attraverso un lungo post sui social media, spiegando di aver bisogno di connettersi con tutto quello che gli stava accadendo prima di guardare ancora più in là, e di voler continuare con la sua amata gavetta live di cui parlava sempre con infinito orgoglio.

La rinuncia di Olly aveva suscitato diverse polemiche, con molti appassionati e addetti ai lavori che avevano chiesto di mandare Giorgia all’Eurovision invece del secondo classificato. Alla fine, secondo il regolamento dell’epoca che prevedeva la successione del secondo in classifica, era stato Lucio Corsi a rappresentare l’Italia a Basilea con il brano Volevo essere un duro, ottenendo un rispettabile quinto posto nella classifica finale della manifestazione svizzera.

Con la nuova disposizione regolamentare, qualora dovesse ripresentarsi una situazione simile, Carlo Conti e la Rai avranno il potere discrezionale di scegliere chi sarà il rappresentante italiano all’Eurovision Song Contest, non essendo più vincolati all’ordine della classifica finale del Festival. Questa flessibilità permetterebbe di designare l’artista ritenuto più adatto a competere sul palco europeo, tenendo conto non solo della posizione in classifica ma anche di altri fattori come la compatibilità del brano con i criteri Eurovision, la disponibilità dell’artista e le strategie comunicative.

L’Eurovision Song Contest 2026 si svolgerà a Vienna, dopo la vittoria dell’Austria ottenuta quest’anno dal controtenore JJ con il brano Wasted Love. La capitale austriaca ospiterà la settantesima edizione del concorso per la terza volta, dopo le edizioni del 1967 e del 2015. Le semifinali sono previste per martedì dodici maggio e giovedì quattordici maggio, mentre la finale si terrà sabato sedici maggio alla Wiener Stadthalle, l’arena coperta più grande dell’Austria con una capacità di oltre sedicimila posti.

La città di Vienna si prepara ad accogliere l’evento con grande entusiasmo, trasformando la Rathausplatz nella zona di public viewing più grande d’Europa, come già avvenuto nel 2015, con schermi giganti per seguire le dirette delle semifinali e della finale. Il sindaco di Vienna ha dichiarato che il concorso rappresenta una festa per tutta l’Austria, sottolineando l’importanza dell’infrastruttura cittadina, con oltre ottantamila posti letto negli hotel, un’estesa rete di trasporti pubblici e un aeroporto internazionale collegato a oltre sessantacinque paesi.

Per quanto riguarda il Festival di Sanremo 2026, Carlo Conti ha confermato in diverse interviste che questa sarà la sua quinta e ultima edizione come direttore artistico e conduttore della manifestazione, raggiungendo così lo stesso numero di edizioni guidate da Amadeus. Il presentatore toscano ha spiegato che arrivare a cinque edizioni gli sembra già un bel numero, e che non intende proseguire oltre il 2026 né come conduttore né come direttore artistico, ruolo che ha definito la parte più complicata e impegnativa del Festival.

Nonostante l’annuncio del ritiro, Conti è già pienamente operativo nella preparazione dell’edizione 2026, avendo già ascoltato un centinaio di brani candidati, con il grosso delle proposte che dovrebbe arrivare nelle prossime settimane. Il direttore artistico ha rivelato di ascoltare le canzoni quando è in treno, nel traffico o mentre aspetta che suo figlio Matteo esca da scuola, e di fare il primo ascolto sempre senza cuffie e a volume basso, per capire subito se una canzone funziona, cercando di mettere da parte i suoi gusti personali per valutarne il potenziale.

Tra le indiscrezioni circolate nelle ultime settimane sui possibili Big in gara figurano nomi come Tommaso Paradiso, che in occasione dell’edizione precedente aveva negato una possibile partecipazione futura, Frah Quintale per il suo debutto all’Ariston, Emma Nolde e La Niña tra le voci emergenti. Non mancherebbe nemmeno una nota internazionale con la possibile partecipazione di Tommy Cash, rapper estone che ha rappresentato il proprio paese all’ultimo Eurovision Song Contest, anche se queste rimangono al momento solo speculazioni che verranno confermate o smentite solo a dicembre.

Il Festival di Sanremo 2026 si preannuncia quindi come un’edizione di transizione, con Carlo Conti che passa il testimone dopo aver raggiunto il traguardo delle cinque edizioni, e con un nuovo sistema di selezione per l’Eurovision che offre maggiore flessibilità alla Rai nella scelta del rappresentante italiano. La data spostata a fine febbraio, necessaria per evitare la sovrapposizione con le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina previste dal sei al ventidue febbraio, rappresenta un ritorno al calendario di fine mese dopo l’ultima edizione in questo periodo risalente al 2008.

Non resta quindi che attendere il prossimo dicembre per scoprire chi saranno i ventisei artisti che si contenderanno la vittoria sul palco dell’Ariston, e il successivo febbraio per conoscere il nome del vincitore che, salvo decisioni diverse della Rai e del direttore artistico, rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest 2026 a Vienna. La manifestazione europea, che lo scorso anno ha attirato circa centosessantasei milioni di telespettatori in trentasette nazioni con un pubblico composto per il sessanta per cento da giovani tra i quindici e i ventiquattro anni, si conferma come una vetrina internazionale di primissimo piano per la musica italiana. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!