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Gran Ballo Viennese di Roma, quando l’eleganza senza tempo diventa realtà

Sabato 8 novembre 2025 torna all’Acquario Romano la XVII edizione del Gran Ballo Viennese di Roma, evento che dal 2007 propone alle nuove generazioni un modello alternativo di socialità attraverso la riscoperta dei valori della tradizione asburgica.
Instagram @granballodelledebuttantiroma

Sabato 8 novembre 2025, nella suggestiva architettura dell’Acquario Romano, la Capitale torna a vestirsi di sete bianche e divise d’alta uniforme per accogliere la XVII edizione del Gran Ballo Viennese di Roma, evento che da diciotto anni rappresenta molto più di una semplice serata di gala, configurandosi come un vero e proprio manifesto culturale e sociale rivolto alle nuove generazioni.

Trentadue giovani donne provenienti da tutta Italia, con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni, saranno le indiscusse protagoniste della serata sotto la direzione artistica di Elvia Venosa, ideatrice della manifestazione che dal 2007 ha portato nella Capitale la tradizione dei balli viennesi, rendendolo l’unico evento italiano ufficialmente riconosciuto dall’Austria e gemellato con il celebre Opernball di Vienna. Le debuttanti, accompagnate dagli Allievi Ufficiali dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, volteggeranno sulle note dei più celebri Valzer di Strauss, eseguiti dall’Orchestra Vincenzo Bellini di Roma diretta dal Maestro Lorenzo Lupi, in un connubio di tradizione asburgica e identità italiana.

La location scelta per questa edizione, l’Acquario Romano in Piazza Manfredo Fanti, rappresenta essa stessa un simbolo della capacità di rinnovarsi pur mantenendo integra la propria identità storica. Edificato nel 1887 su progetto dell’architetto Ettore Bernich come stabilimento di piscicoltura, il complesso monumentale ha attraversato oltre un secolo di trasformazioni, mutando da acquario a teatro, sala cinematografica, circo, fino a diventare oggi la Casa dell’Architettura. La struttura neoclassica, con le sue decorazioni ispirate al tema dell’acqua e il giardino che custodisce testimonianze archeologiche di tre età romane, inclusi i resti delle Mura Serviane, offre una cornice di rara bellezza per un evento che celebra la capacità di coniugare passato e presente.

Il Gran Ballo Viennese di Roma si distingue come progetto unico nel panorama italiano proprio per la fase preparatoria che precede la serata di gala. Una settimana intera durante la quale le partecipanti vivono un’esperienza di immersione totale in un modello di socialità alternativo a quello dominante, fatto di disconnessione digitale, recupero delle relazioni autentiche e riscoperta di valori apparentemente desueti. Durante questo periodo formativo, le ragazze frequentano lezioni di valzer e danza storica, corsi di portamento, galateo e make-up, in un percorso che diventa occasione per crescere, rafforzare l’autostima e condividere principi di gentilezza, rispetto e armonia. Niente smartphone, niente eccessi, niente frenesia da social: solo il piacere di conoscersi, di stringere amicizie sincere, di riscoprire la bellezza delle cose semplici.

La manifestazione, che gode del Patrocinio della Città di Vienna, dell’Ambasciata d’Austria in Italia e del Ministero della Difesa Austriaca, rappresenta un importante momento di scambio culturale tra i due Paesi. Ogni anno, la giovane che viene incoronata la sera del ballo ha l’opportunità di rappresentare l’Italia al celebre Opernball di Vienna, il “ballo dei balli” che si svolge nel Teatro dell’Opera della capitale austriaca durante il Giovedì Grasso, evento trasmesso in mondovisione e seguito da quasi due milioni di spettatori. Si tratta di un riconoscimento che testimonia il prestigio acquisito dalla manifestazione romana nel corso degli anni e la sua capacità di incarnare autenticamente lo spirito della tradizione asburgica.

L’ispirazione all’Opernball viennese non è casuale né superficiale. Il valzer viennese, dichiarato Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO nel 2017, rappresenta uno dei più antichi balli sociali borghesi moderni, nato nel XVIII secolo nella regione bavarese-austriaca. Inizialmente considerato sconveniente e bandito dai circoli elevati per la stretta vicinanza tra i partner che imponeva, il valzer conquistò progressivamente l’alta società durante il Congresso di Vienna del 1814-1815, diventando simbolo dell’ascesa della borghesia e dell’apertura dei salotti alle belle arti. La dinastia Strauss, con Johann Strauss padre e soprattutto il figlio Johann Strauss II, noto come il re del valzer, rese questa danza il cuore pulsante della vita sociale e culturale viennese, con composizioni come “An der schönen blauen Donau” che ancora oggi rappresentano l’inno nazionale non ufficiale dell’Austria.

Il Gran Ballo Viennese di Roma si propone come controcanto rispetto a una contemporaneità dominata dalla virtualizzazione delle relazioni e dall’effimero del divertimento usa e getta. Il ballo di coppia viene qui riportato alla sua essenza di mezzo di comunicazione che va oltre le barriere sociali e incoraggia l’interazione umana in un contesto inclusivo e coinvolgente. La scelta di affiancare alle giovani debuttanti gli Allievi Ufficiali dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, istituzione militare che dal 1923 forma gli ufficiali dell’Aeronautica Militare attraverso un percorso quinquennale di rigore morale e professionale, sottolinea l’intenzione di proporre modelli di comportamento fondati su valori come il senso del dovere, il rispetto e la galanteria.

Significativo è il cambiamento generazionale registrato negli anni. Se inizialmente le richieste di partecipazione provenivano soprattutto da adolescenti, oggi sempre più giovani donne laureate tra i 23 e i 24 anni chiedono di prendere parte all’esperienza, testimoniando un bisogno diffuso di ritrovare spazi di autenticità e di espressione di una femminilità non omologata agli stereotipi dominanti. Elvia Venosa, insieme alla figlia Valeria Giardini, ha saputo creare in chiave moderna un evento che rappresenta un’antica tradizione trasformandolo in un messaggio sociale a difesa del diritto di ogni donna di poter essere romantica e sognatrice senza essere giudicata retrò.

La serata dell’8 novembre si articolerà secondo il protocollo tradizionale dei grandi balli viennesi, con l’apertura affidata alla cerimonia delle debuttanti, seguita da esibizioni di danza classica e moderna, performance artistiche e naturalmente l’Allez Walzer, il momento in cui tutti gli ospiti sono invitati a danzare. L’Orchestra Vincenzo Bellini di Roma, diretta dal Maestro Lorenzo Lupi, violinista formatosi al Conservatorio Francesco Morlacchi di Perugia e attivo da anni nell’insegnamento e nella direzione orchestrale, garantirà l’autenticità dell’atmosfera viennese attraverso l’esecuzione dal vivo dei valzer, delle polke e delle marce della tradizione straussiana.

Come nelle edizioni precedenti, la manifestazione unisce cultura, spettacolo e solidarietà, avendo sostenuto nel corso degli anni organizzazioni quali UNICEF, Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica, Doppia Difesa, Croce Rossa Italiana, Make-A-Wish Italia Onlus e l’Associazione Frida – Donne che sostengono donne. Questo impegno benefico conferma la vocazione sociale dell’evento, che non si limita a rievocare il fascino di un’epoca passata ma si propone di offrire un contributo concreto alla comunità.

Gli ospiti potranno partecipare alla serata prenotando l’ingresso con cena di gala a partire dalle 19.30 oppure l’ingresso senza cena dalle 21.15, nel rigoroso rispetto del dress code che prevede abito lungo da sera per le signore e smoking per gli uomini. Il trionfo di dolci tipici viennesi, Strudel e Sacher accompagnati da Prosecco italiano, le esibizioni artistiche e la musica dal vivo completano un’offerta che mira a ricreare fedelmente l’atmosfera dei grandi balli dell’epoca asburgica.

La manifestazione ha acquisito negli anni un prestigio tale da richiamare ospiti del jet set internazionale, della nobiltà e dello spettacolo, diventando uno degli eventi più attesi e ambiti non solo della Capitale ma dell’intero panorama nazionale. La risonanza mediatica, con la presenza costante sui principali telegiornali, programmi televisivi e radiofonici e sulle maggiori testate giornalistiche italiane ed estere, testimonia l’interesse che questo modello di evento culturale continua a suscitare.

Il Gran Ballo Viennese di Roma rappresenta dunque una scommessa vinta sulla possibilità di proporre alle nuove generazioni un’alternativa credibile e attraente rispetto ai modelli di intrattenimento massificati e superficiali che caratterizzano l’epoca contemporanea. La scelta di investire su valori apparentemente anacronistici come l’eleganza, il romanticismo, la galanteria e il rispetto delle forme si rivela paradossalmente modernissima, intercettando un bisogno profondo di autenticità, di relazioni genuine, di esperienza diretta non mediata dagli schermi. Il valzer, con il suo ritmo in tre quarti e la stretta vicinanza dei partner che un tempo scandalizzava i benpensanti, diventa metafora di una socialità possibile, fatta di contatto reale, di sguardi che si incrociano, di corpi che imparano a muoversi in armonia seguendo la musica e reciprocamente rispettandosi.

L’appuntamento dell’8 novembre all’Acquario Romano si configura quindi come occasione per sperimentare concretamente che esiste un modo diverso di stare insieme, di divertirsi, di celebrare la bellezza e l’incontro tra persone. Una serata che, come nella più classica delle favole, permetterà a trentadue ragazze di essere principesse, non in senso infantile o caricaturale, ma nel significato più profondo di protagoniste consapevoli di un rito di passaggio che le vedrà crescere e maturare attraverso la scoperta di sé e la relazione con gli altri. E che permetterà a tutti coloro che vi parteciperanno, in veste di debuttanti o di ospiti, di portare con sé un ricordo prezioso e la certezza che esiste ancora spazio, nella frenesia della modernità, per la lentezza, l’eleganza e la magia senza tempo del valzer viennese. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!