La semifinale del Grande Fratello, andata in onda lunedì 8 dicembre su Canale 5, ha registrato un risultato che difficilmente potrà essere ignorato dai vertici Mediaset. Con uno share fermo al 13,6% e appena 1 milione e 186mila spettatori sintonizzati, la puntata ha segnato il record negativo assoluto di questa 19esima edizione. Un colpo durissimo, soprattutto considerando che si trattava dell’ultima curva prima della finalissima prevista per il prossimo 15 dicembre.
Neppure la conduzione di Simona Ventura, al suo debutto al timone dello storico reality, è riuscita a invertire la tendenza discendente di un format che, anno dopo anno, sembra ormai aver esaurito la sua forza propulsiva. L’attesa operazione di rinnovamento promessa nei mesi scorsi non ha sortito l’effetto sperato, e i segnali di disaffezione da parte del pubblico sono diventati ormai evidenti. Di fronte alla fiction Sandokan in onda su Rai 1, che ha dominato la serata con numeri ben più solidi, il Grande Fratello si è letteralmente sbriciolato, lasciando ai palinsesti Mediaset una domanda urgente: quanto ha ancora senso insistere su un titolo che non risponde più alle attese?
È chiaro che il reality, che un tempo catalizzava milioni di spettatori e scandiva il dibattito pubblico, oggi fatica a parlare al pubblico italiano. I meccanismi narrativi sono logori, la sovraesposizione dei concorrenti stanca, e il contesto culturale è profondamente cambiato. Il rischio, ora, è che l’insistenza nel voler mantenere in vita a ogni costo un programma ormai fuori fase finisca per danneggiare ulteriormente l’immagine del network e del suo intrattenimento di prima serata.
Ci sono momenti in cui anche i programmi più iconici devono sapersi fermare, prendere fiato, reinventarsi altrove o semplicemente lasciare spazio a nuove idee. Per il Grande Fratello, questo momento sembra essere arrivato. E non è una resa: è un atto di lucidità editoriale. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
