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Si mimetizza tra le statue del presepe, il sindaco lo smaschera: “Quel pupo si muove”. Arrestato straniero latitante

A Galatone, un latitante 39enne ricercato dalla Procura di Bologna è stato arrestato dopo essersi nascosto tra le statue del presepe in piazza.

Nel cuore del Salento, tra le luminarie che iniziano a vestire a festa i centri storici e l’aria frizzante che anticipa il Natale, la quiete della comunità di Galatone è stata interrotta da un episodio che ha del surreale, in bilico tra la cronaca nera e una sceneggiatura teatrale. In Piazza Santissimo Crocifisso, dove come da tradizione è stato allestito il monumentale presepe cittadino con figure a grandezza naturale, la rappresentazione della Natività si è arricchita, per qualche ora, di un figurante decisamente inatteso. Un uomo di 39 anni, cittadino ghanese ricercato da settimane dall’autorità giudiziaria, ha tentato di sfuggire alla cattura mimetizzandosi tra i pastori e i Re Magi, restando immobile come una statua di cartapesta. A smascherare l’ingegnoso, seppur precario, nascondiglio non sono stati i sofisticati sistemi di videosorveglianza o un blitz delle forze dell’ordine, bensì l’occhio attento del primo cittadino, Flavio Filoni, che durante un sopralluogo ha notato un dettaglio impercettibile ma inequivocabile: quel “pupo” respirava.

Tutto si è svolto nella mattinata di ieri, quando il sindaco Filoni si è recato nella piazza principale del paese per verificare gli ultimi dettagli dell’allestimento natalizio, un’opera a cui la comunità locale dedica ogni anno grande attenzione. Le statue, realizzate con maestria artigianale e imponenti nelle loro dimensioni reali, creano un suggestivo quadro immobile che rievoca la Betlemme di duemila anni fa. Mentre il sindaco osservava la disposizione delle figure, la sua attenzione è stata catturata da una sagoma che, sebbene perfettamente integrata nel contesto scenografico per abbigliamento e posizione, presentava una rigidità innaturale, tradita da lievi sussulti. Avvicinandosi per esaminare meglio quella che credeva essere una nuova installazione o forse un manichino danneggiato dal vento, Filoni si è reso conto di trovarsi di fronte a una persona in carne ed ossa. L’uomo, immobile e silenzioso, cercava disperatamente di confondersi con l’ambiente circostante, sperando che l’immobilità fosse sufficiente a garantirgli l’invisibilità agli occhi dei passanti.

La reazione del sindaco è stata immediata ma cauta. “Ho notato la presenza delle belle figure che, come ogni anno, fanno parte del presepe”, ha raccontato successivamente Filoni, ricostruendo l’accaduto. “All’inizio non vedevo nulla di strano. Fino a quando, però, una delle sagome ha cominciato a muoversi. A quel punto mi sono avvicinato e gli ho chiesto di uscire”. La risposta ricevuta dall’intruso ha aggiunto un ulteriore tassello di drammaticità e confusione alla vicenda: “Questa è casa mia”, avrebbe mormorato l’uomo, in evidente stato di alterazione psicofisica. Di fronte a tale situazione, e comprendendo che non si trattava di un semplice atto vandalico o di uno scherzo di cattivo gusto, il primo cittadino ha prontamente allertato la Polizia Locale e le forze dell’ordine. In pochi minuti, la piazza si è trasformata da luogo di raccoglimento religioso a teatro di un’operazione di polizia. Gli agenti del comando di Polizia Locale di Galatone, supportati dai colleghi del Commissariato di Nardò, sono intervenuti per mettere in sicurezza l’area e procedere all’identificazione del soggetto.

Dagli accertamenti effettuati in loco e successivamente presso gli uffici competenti, è emersa una verità ben più complessa di quella di un senzatetto in cerca di riparo. L’uomo, un 39enne originario del Ghana, non era un semplice vagabondo, bensì un latitante ricercato su tutto il territorio nazionale. Su di lui pendeva infatti un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Bologna circa un mese fa, verso la metà di novembre. Il 39enne deve scontare una pena definitiva di nove mesi e quindici giorni di reclusione per reati che denotano una certa pericolosità sociale: resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate. La sua fuga, iniziata nel capoluogo emiliano, si è conclusa a quasi ottocento chilometri di distanza, in un piccolo comune del basso Salento, in un nascondiglio tanto improvvisato quanto grottesco. Non è ancora chiaro come l’uomo sia arrivato in Puglia né da quanto tempo stazionasse nella zona, anche se alcune testimonianze raccolte nelle ore successive all’arresto riferiscono di averlo visto vagare a piedi lungo la strada provinciale che collega Galatina a Galatone nelle prime ore del mattino.

La procedura di arresto si è svolta senza violenza, nonostante i precedenti specifici dell’uomo per resistenza. Dopo essere stato convinto a uscire dal perimetro della sacra rappresentazione, il 39enne è stato preso in custodia dagli agenti del vicequestore Pantaleo Nicolì. Il suo stato confusionale ha richiesto un approccio fermo ma attento, per evitare che la situazione potesse degenerare in Piazza Santissimo Crocifisso, sotto gli occhi dei cittadini incuriositi dall’insolito dispiegamento di divise. Dopo le formalità di rito e la notifica del provvedimento restrittivo pendente a suo carico, l’uomo è stato trasferito presso la casa circondariale di “Borgo San Nicola” a Lecce, dove sconterà la pena residua stabilita dai giudici bolognesi. Si chiude così, tra le mura di una cella, la fuga di chi aveva pensato di trovare l’impunità mescolandosi tra i pastori di gesso e cartapesta, in una simulazione di normalità che non ha retto alla prova della realtà. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!