Nel silenzio siderale della costellazione della Freccia, a circa 10.000 anni luce dalla Terra, si sta preparando uno degli eventi più spettacolari e rari della nostra galassia: la morte esplosiva del sistema stellare V Sagittae. Secondo le previsioni più accreditate, questo sistema binario culminerà in una supernova così luminosa da poter essere osservata anche in pieno giorno, un evento astronomico che, se confermato, entrerà di diritto nella storia dell’umanità. Un’esplosione così intensa da bucare la luce solare, rendendo visibile ad occhio nudo la fine violenta di due stelle che danzano verso la distruzione.
A rendere V Sagittae un caso unico nel panorama astrofisico non è solo il destino spettacolare che l’attende, ma la sua struttura interna e il comportamento anomalo della nana bianca che la compone. Questa “stella zombie”, residuo ultradenso di una stella simile al Sole, è impegnata in una spirale cannibalesca con la sua compagna, una stella leggermente più massiccia, con cui condivide un’orbita strettissima: appena 12,3 ore per completare una rivoluzione. Ma quella che potrebbe sembrare una danza celeste, è in realtà una corsa suicida. La nana bianca, infatti, sta attirando su di sé enormi quantità di materia dalla sua compagna, a un ritmo così elevato da innescare reazioni termonucleari costanti sulla sua superficie. Un comportamento che ha portato gli scienziati a classificarla come Sorgente di Raggi X Supersoffice (SSS), un tipo rarissimo di sistema binario.
Ogni grammo di materia che cade sulla superficie della nana bianca alimenta una reazione instabile, un processo che nel tempo genera espulsioni violente di gas e plasma: le cosiddette “novae”. Ma ciò che rende V Sagittae ancora più intrigante è l’evoluzione a lungo termine. Secondo uno studio della Louisiana State University del 2020, il progressivo avvicinamento delle due stelle indica che la loro fusione finale potrebbe avvenire intorno all’anno 2067. Questo scontro non si limiterà a generare una nova: innescherà una vera e propria supernova, un’esplosione capace di rivaleggiare con la luminosità di una galassia intera per brevi istanti.
A supportare questa previsione sono anche le osservazioni recenti effettuate con lo spettrografo X-Shooter, montato sul Very Large Telescope dell’ESO nel deserto cileno di Atacama. L’analisi spettrale della luce di V Sagittae ha permesso agli scienziati, guidati da un team dell’Università di Turku, di determinare che le due stelle possiedono masse comparabili a quella del Sole, per un totale inferiore a 2,1 masse solari. Un dato che rafforza l’ipotesi che, al termine di questo processo, la fusione innescherà una supernova di tipo Ia, ovvero una delle più energetiche e luminose conosciute.
Il cielo ci ha già regalato spettacoli simili in passato – basti pensare alla supernova di Keplero del 1604 o a quella del Granchio nel 1054 – ma V Sagittae potrebbe diventare il primo caso documentato in epoca moderna di supernova osservata in pieno giorno. Un evento che gli astronomi definiscono “once-in-a-lifetime”, ovvero irripetibile nell’arco di una vita umana. Al di là del suo valore estetico, però, la futura esplosione fornirà anche preziose informazioni sulla fisica delle stelle, sulla nucleosintesi e sull’espansione dell’universo, contribuendo a risolvere alcune delle questioni più aperte della cosmologia moderna.
Se la previsione sarà confermata, tra poco più di quarant’anni l’umanità potrebbe assistere a un’alba nel cielo di mezzogiorno. Un faro lontano che ci ricorda quanto il cosmo sia in costante trasformazione, e quanto, nonostante la distanza, ogni stella porti con sé una storia che prima o poi arriva a illuminarci. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
