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La Spagna copia Germania e Ungheria, arriva abbonamento unico a 60 euro al mese per viaggiare in tutto il Paese

La Spagna annuncia un abbonamento trasporti mensile da 60 euro, valido su treni e bus nazionali. Analisi comparativa con il Deutschlandticket tedesco, l’Hungary Pass e il Green Rail Pass portoghese.
Credit © Wikipedia

Il governo spagnolo ha annunciato l’introduzione di una nuova misura strutturale volta a ridefinire le abitudini di spostamento dei cittadini e a mitigare l’impatto dell’inflazione sui costi della vita quotidiana: un abbonamento mensile unico per i trasporti pubblici al costo di 60 euro. L’iniziativa, presentata dal primo ministro Pedro Sánchez, si inserisce in un quadro europeo sempre più orientato verso politiche di tariffazione agevolata per il trasporto su ferro e gomma, seguendo le orme di analoghe sperimentazioni già avviate con alterne fortune in Germania, Ungheria e Portogallo. Il nuovo titolo di viaggio, che avrà un costo ridotto a 30 euro per i giovani di età inferiore ai 26 anni, permetterà ai titolari di viaggiare illimitatamente su tutto il territorio nazionale, coprendo le tratte dei treni a media distanza, i servizi ferroviari suburbani e le linee di autobus nazionali.

Secondo le stime fornite dall’esecutivo di Madrid, l’adesione a questo programma potrebbe garantire ai lavoratori pendolari una riduzione dei costi di viaggio mensili fino al 60 per cento, rappresentando un sostegno significativo al potere d’acquisto delle famiglie in una fase economica complessa. Tuttavia, permangono ancora alcuni nodi da sciogliere riguardo l’applicabilità della misura: non è stato ancora chiarito in via definitiva, infatti, se il programma sarà accessibile anche ai visitatori stranieri e ai turisti occasionali o se, al contrario, sarà riservato esclusivamente ai residenti in Spagna, seguendo un modello più protezionistico simile a quello adottato dal Portogallo. La strategia spagnola sembra puntare su una semplificazione radicale dell’accesso alla mobilità, eliminando la frammentazione tariffaria che spesso scoraggia l’utilizzo dei mezzi pubblici per le lunghe percorrenze interne, pur mantenendo una distinzione rispetto all’alta velocità pura.

Il confronto immediato e inevitabile è con il “Deutschlandticket”, l’abbonamento introdotto dalla Germania nel 2023, che ha rappresentato il primo grande esperimento europeo di biglietto unico nazionale a basso costo. Lanciato inizialmente al prezzo di 49 euro al mese, il ticket tedesco ha subito e subirà progressivi adeguamenti tariffari dovuti alla necessità di garantire la sostenibilità finanziaria del sistema: la tariffa è salita a 58 euro all’inizio del 2025 e le previsioni indicano un ulteriore aumento a 63 euro nel 2026. Nonostante i rincari, la validità del “D-ticket” rimane estremamente ampia, coprendo autobus, metropolitane e tram in tutte le città tedesche, oltre ai trasporti a breve e media distanza, inclusi i treni regionali. Un aspetto cruciale del modello tedesco, che potrebbe differenziarlo da quello spagnolo in via di definizione, è la sua apertura totale: il titolo di viaggio può essere acquistato sia dai residenti che dai turisti, rendendolo uno strumento formidabile anche per la promozione del turismo interno sostenibile.

Tuttavia, anche il sistema tedesco presenta delle limitazioni precise che ne definiscono il perimetro d’uso: il biglietto non è valido sui treni a lunga percorrenza operati da Db Fernverkehr Ag, inclusi i convogli RE specifici, né sui servizi di altri operatori privati come FlixTrain, che gestisce le tratte Intercity (Ic), Eurocity (Ec) e Intercity Express (Ice). Questa distinzione tra trasporto regionale/locale e alta velocità commerciale è un tratto comune a quasi tutte le iniziative europee di questo tipo, necessaria per non cannibalizzare i segmenti di mercato più redditizi delle compagnie ferroviarie. La Spagna, con il suo nuovo abbonamento, sembra voler replicare questa logica, includendo i servizi di media distanza ma lasciando presumibilmente fuori l’AVE, l’alta velocità spagnola, anche se i dettagli tecnici finali saranno determinanti per valutare l’effettiva convenienza per chi deve coprire grandi distanze in tempi ridotti.

Spostando lo sguardo verso l’Europa centrale, l’Ungheria offre un altro esempio di integrazione tariffaria con il suo “Hungary Pass”. Questo abbonamento mensile, valido in tutto il Paese, ha un costo di circa 49 euro per trenta giorni, allineandosi inizialmente al prezzo di lancio tedesco, ma si distingue per una politica di sconti estremamente aggressiva rivolta agli studenti, i quali hanno diritto a una riduzione del 90 per cento sul prezzo nominale. Il pass ungherese garantisce l’accesso a quasi tutti i servizi della Bkk (l’azienda dei trasporti di Budapest), agli autobus suburbani e regionali, nonché alle ferrovie suburbane HÉV e ai treni indicati nel regolamento. Un’eccezione notevole, che i viaggiatori devono tenere a mente, è l’esclusione del 100E Airport Express, il collegamento diretto per l’aeroporto, che rimane soggetto a tariffazione speciale.

L’Ungheria ha inoltre introdotto una flessibilità geografica che manca in altri sistemi, affiancando all’abbonamento nazionale gli “abbonamenti di contea”. Questi titoli permettono di utilizzare autobus e treni all’interno di una delle 19 contee del Paese a un costo ridotto di circa 25 euro, mantenendo anche in questo caso lo sconto del 90 per cento per la popolazione studentesca. La struttura modulare del sistema ungherese impone però una valutazione attenta da parte dell’utente: se il viaggio prevede l’attraversamento del confine di una contea, sono necessari due abbonamenti distinti, rendendo spesso l’abbonamento nazionale l’opzione più conveniente e pratica per evitare complicazioni burocratiche durante gli spostamenti. Un punto di forza del modello ungherese, simile a quello tedesco e potenzialmente diverso da quello portoghese, è l’accessibilità: sia gli abbonamenti di contea che quelli nazionali possono essere acquistati liberamente dai cittadini stranieri, e le tariffe ridotte per studenti sono applicabili anche ai viaggiatori internazionali, purché in possesso di una tessera studentesca valida.

Nel 2024, il Portogallo ha lanciato la propria sfida alla mobilità privata con il “Green Rail Pass”, un nuovo abbonamento ferroviario mensile dal costo estremamente competitivo di 20 euro. Tuttavia, a differenza dei modelli tedesco e ungherese, l’approccio di Lisbona si configura più come una misura di welfare interno che come uno strumento turistico: il pass è infatti accessibile esclusivamente ai residenti in Portogallo, poiché per finalizzare l’acquisto è obbligatorio fornire il numero di identificazione fiscale nazionale. Questa barriera all’ingresso esclude automaticamente la platea dei visitatori occasionali, concentrando le risorse statali sul sostegno ai pendolari locali.

Il Green Rail Pass portoghese consente di viaggiare su quasi tutti i servizi urbani, regionali, interregionali e intercity operati dalla compagnia ferroviaria statale Comboios de Portugal (Cp), offrendo una copertura capillare della rete ferroviaria convenzionale. Tuttavia, anche in questo caso esistono esclusioni di rilievo che delineano il target dell’iniziativa: i treni “Alfa Pendular” premium, ovvero i convogli ad alta velocità dotati di sistema di pendolamento attivo, non sono inclusi nell’abbonamento. Inoltre, una limitazione significativa rispetto all’integrazione modale vista in Germania riguarda l’intermodalità urbana: l’abbonamento ferroviario portoghese da 20 euro non è valido per altri mezzi di trasporto pubblico locale come le metropolitane o i sistemi di tram leggeri, costringendo l’utente a munirsi di titoli di viaggio separati per completare gli spostamenti all’interno delle aree metropolitane, riducendo parzialmente l’efficacia della misura come soluzione “all-in-one”.

La mossa della Spagna di introdurre un pass da 60 euro si posiziona in un segmento intermedio tra l’accessibilità quasi totale ma costosa della Germania e l’economicità vincolata alla residenza del Portogallo. Mentre l’Europa cerca di incentivare il trasporto pubblico per ridurre le emissioni di carbonio, ogni nazione sta calibrando i propri strumenti in base alle specificità del proprio bilancio e delle proprie infrastrutture, creando un mosaico di offerte che, pur condividendo la stessa filosofia di fondo, presentano regole di ingaggio molto diverse per i cittadini e i viaggiatori internazionali. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!