Il governo britannico guidato da Keir Starmer e l’Unione europea hanno raggiunto un accordo storico che consente al Regno Unito di rientrare nel programma Erasmus Plus a partire da gennaio 2027, ponendo fine a quasi cinque anni di assenza dal celebre schema di scambio studentesco europeo. L’intesa, annunciata ufficialmente il 17 dicembre 2025, rappresenta uno dei primi risultati concreti della strategia di "reset diplomatico" perseguita dal governo laburista per riavvicinare Londra a Bruxelles dopo la rottura causata dalla Brexit.
Il Regno Unito aveva abbandonato il programma Erasmus nel dicembre 2020, quando l’allora primo ministro Boris Johnson sosteneva che la partecipazione fosse diventata "estremamente costosa" e non offrisse un adeguato rapporto qualità-prezzo. Johnson aveva giustificato la decisione affermando che l’erario britannico subisse perdite consistenti, con un numero di studenti europei in arrivo nel Regno Unito doppio rispetto ai britannici che si recavano nelle università europee. In sostituzione, il governo conservatore aveva lanciato il Turing Scheme nel 2021, un programma nazionale che finanziava esperienze di studio e formazione in tutto il mondo, non solo in Europa, con un budget di circa 105 milioni di sterline per l’anno accademico 2024-25.
Le negoziazioni per il rientro sono state avviate nel maggio 2025, quando Starmer aveva annunciato al vertice bilaterale tra Regno Unito e Unione europea l’intenzione di lavorare verso una nuova associazione con Erasmus Plus. I colloqui hanno incluso discussioni approfondite sui termini finanziari, con il governo britannico che ha richiesto uno sconto sostanziale sulle quote di partecipazione, calcolate tradizionalmente sulla base del prodotto interno lordo di ciascun paese. L’Unione europea ha offerto una riduzione del trenta per cento per il primo anno di adesione, una concessione che ha permesso di sbloccare l’accordo.
Per l’anno accademico 2027-28, il Regno Unito verserà circa 570 milioni di sterline, una cifra significativamente superiore rispetto ai contributi precedenti alla Brexit, quando tra il 2014 e il 2020 il paese aveva versato complessivamente 1,8 miliardi di euro nell’arco di sette anni. L’importo quasi doppio rispetto ai livelli pre-Brexit riflette l’evoluzione del programma e la necessità di garantire una partecipazione equa e bilanciata. I costi per gli anni successivi al 2028 dovranno essere negoziati separatamente, poiché coincideranno con l’inizio di un nuovo ciclo di bilancio pluriennale dell’Unione europea, durante il quale il budget complessivo di Erasmus Plus dovrebbe aumentare del cinquanta per cento, passando dagli attuali 26 miliardi di euro a circa 41 miliardi per il periodo 2028-2034.
L’accordo rappresenta un cambiamento fondamentale per gli studenti europei che desiderano studiare nel Regno Unito nell’ambito del programma Erasmus. Dal gennaio 2027, gli studenti provenienti dall’Unione europea che parteciperanno agli scambi saranno esentati dalle tasse universitarie internazionali, che attualmente possono raggiungere cifre proibitive fino a 40.000 sterline all’anno per molti corsi. Invece, pagheranno l’equivalente delle tasse nazionali britanniche, il cui tetto massimo è fissato a 9.535 sterline all’anno. Questa disposizione renderà nuovamente accessibile e attraente lo studio nel Regno Unito per migliaia di giovani europei, rimuovendo una delle barriere finanziarie più significative create dalla Brexit.
Per gli studenti britannici, la partecipazione al programma seguirà il modello tradizionale di Erasmus: continueranno a pagare le tasse universitarie al proprio ateneo di origine durante il periodo di studio in Europa, senza dover sostenere costi aggiuntivi per la frequenza presso l’università ospitante. Inoltre, tutti i partecipanti avranno diritto a una borsa di studio destinata a coprire le spese supplementari legate alla vita all’estero, come alloggio, vitto e trasporti. Secondo le stime del governo britannico, più di 100.000 persone nel Regno Unito potrebbero beneficiare del programma già nel primo anno di riadesione.
Il programma Erasmus Plus non si limita agli scambi universitari tradizionali, ma include una vasta gamma di opportunità educative e formative. Gli studenti britannici ed europei potranno partecipare a tirocini formativi presso aziende europee, percorsi di formazione professionale, programmi di apprendistato e competizioni di competenze professionali. Questa dimensione più ampia del programma risponde all’obiettivo del governo Starmer di estendere i benefici oltre i tradizionali scambi accademici universitari, coinvolgendo anche studenti di istruzione e formazione professionale, apprendisti e giovani provenienti da contesti svantaggiati, compresi i territori che avevano votato a favore della Brexit.
Il ministro britannico per le relazioni con l’Unione europea, Nick Thomas-Symonds, ha definito l’accordo "una vittoria enorme per i nostri giovani", sottolineando come l’adesione a Erasmus Plus rappresenti molto più di semplici viaggi: si tratta di competenze future, successo accademico e opportunità di livello internazionale per la prossima generazione. Thomas-Symonds ha condotto le negoziazioni finali con Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione europea e responsabile per il commercio, durante incontri cruciali a Bruxelles nelle settimane precedenti l’annuncio. Gli ultimi ostacoli sono stati superati proprio durante questi colloqui, che hanno permesso di finalizzare i dettagli dell’intesa in tempo utile per consentire l’adesione dall’anno accademico 2027-28.
Le università britanniche hanno accolto con entusiasmo la notizia del rientro nel programma. Tim Bradshaw, amministratore delegato del Russell Group, l’associazione che riunisce le principali università di ricerca del Regno Unito, ha dichiarato che Erasmus Plus offre opportunità straordinarie per studenti, discenti adulti e giovani, permettendo loro di beneficiare di nuove esperienze e apprendimento. Bradshaw ha inoltre evidenziato come il programma rinnoverà i contributi significativi che studenti e personale dell’Unione europea apportano alla vita nei campus universitari britannici. Vivienne Stern, amministratrice delegata di Universities UK, ha definito l’accordo una notizia fantastica che segna un enorme passo avanti nelle relazioni tra Regno Unito e Unione europea, offrendo opportunità che cambieranno la vita di migliaia di studenti.
L’annuncio solleva interrogativi sul futuro del Turing Scheme, il programma domestico lanciato dal governo Johnson nel 2021 come sostituto di Erasmus. Il Turing aveva finanziato 43.200 collocamenti in tutto il mondo nell’anno accademico 2024-25, di cui 24.000 nell’istruzione superiore, 12.100 nell’istruzione ulteriore e 7.000 nelle scuole. Il programma era stato progettato con l’obiettivo dichiarato di raggiungere più studenti provenienti da contesti svantaggiati e di fornire maggiore supporto per i costi di viaggio rispetto a Erasmus. Tuttavia, a differenza di Erasmus Plus, il Turing Scheme non prevedeva reciprocità, quindi non supportava la mobilità in entrata verso il Regno Unito, ed è stato criticato per i requisiti di documentazione complicati e lunghi. Al momento non è chiaro se il Turing Scheme verrà eliminato o se continuerà a operare parallelamente a Erasmus Plus, eventualmente concentrandosi su destinazioni extraeuropee.
Il rientro nel programma Erasmus era una delle richieste chiave avanzate da diverse capitali europee nel contesto dei negoziati sul cosiddetto reset delle relazioni post-Brexit. Insieme all’Erasmus, il Regno Unito e l’Unione europea stanno lavorando su un accordo di mobilità giovanile più ampio, denominato Youth Experience Scheme, che consentirebbe ai giovani europei di età compresa tra i 18 e i 30 anni di vivere e lavorare nel Regno Unito per diversi anni, con disposizioni reciproche per i britannici nell’Unione europea. Questo schema di mobilità giovanile, attualmente in fase di negoziazione e che potrebbe essere finalizzato entro il prossimo vertice bilaterale, rappresenterebbe un ulteriore passo verso la normalizzazione delle relazioni tra le due parti.
L’accordo su Erasmus Plus si inserisce in un contesto di progressivo miglioramento delle relazioni bilaterali tra Londra e Bruxelles. Oltre all’istruzione, le due parti hanno concordato di avviare negoziati dettagliati sull’integrazione dei mercati elettrici e si sono impegnate a finalizzare entro il 2026 accordi su prodotti alimentari e bevande, nonché sul collegamento dei sistemi di scambio delle emissioni di carbonio. Questi sviluppi riflettono la volontà del governo Starmer di costruire una partnership strategica più stretta con l’Unione europea, pur continuando a escludere categoricamente un nuovo referendum sulla Brexit o un ritorno al mercato unico o all’unione doganale.
Per gli studenti europei che pianificano di studiare nel Regno Unito attraverso Erasmus Plus a partire dal 2027, il cambiamento sarà sostanziale. La possibilità di pagare le tasse universitarie britanniche invece di quelle internazionali rappresenta un risparmio che può variare da decine di migliaia di sterline, rendendo nuovamente competitivo il Regno Unito come destinazione di studio rispetto ad altri paesi europei. Gli studenti potranno trascorrere periodi di studio che vanno da pochi mesi fino a un anno intero presso università britanniche partner, mantenendo i crediti accademici e beneficiando di sovvenzioni per le spese di soggiorno. Il programma faciliterà anche tirocini presso aziende britanniche e organizzazioni attive nel settore dell’istruzione e formazione professionale o nel mercato del lavoro.
Il governo britannico nominerà un’agenzia nazionale per amministrare il programma Erasmus Plus e pubblicherà linee guida in anticipo rispetto al bando di finanziamento del 2027. Le autorità britanniche lavoreranno inoltre con gli enti di istruzione per massimizzare la partecipazione, con particolare attenzione ai gruppi svantaggiati. Jacqui Smith, ministra britannica per le competenze, ha sottolineato come Erasmus Plus aprirà porte a migliaia di studenti e personale in tutto il paese, nelle università, scuole, college e istruzione per adulti, abbattendo barriere all’opportunità e dando ai discenti la possibilità di costruire competenze, fiducia ed esperienza internazionale che i datori di lavoro apprezzano.
David Hughes, amministratore delegato dell’Association of Colleges, ha definito brillante la notizia del rientro nel programma, evidenziando come per studenti e personale di tutte le età l’opportunità di viaggiare e trascorrere tempo significativo all’estero sia estremamente importante. Per gli studenti, amplia la prospettiva sul mondo, aprendo gli occhi a culture diverse e modi di vita differenti, mentre per il personale l’opportunità di apprendere da altri paesi su come erogare istruzione tecnica e competenze risulta inestimabile. Anche l’opposizione politica ha reagito positivamente all’annuncio: i Liberal Democratici, terzo partito del paese e tradizionalmente filoeuropei, hanno definito la mossa un primo passo cruciale verso un rapporto più stretto con l’Unione europea.
Il programma Erasmus Plus, con un budget complessivo di 26,2 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, è il più grande programma educativo europeo e finanzia progetti di mobilità e cooperazione nei settori dell’istruzione, formazione, gioventù e sport. Lanciato nella sua forma attuale nel 2014, è entrato in un nuovo ciclo settennale nel 2021 con un budget quasi raddoppiato rispetto al periodo precedente. Il programma pone una forte enfasi sull’inclusività, sulla digitalizzazione e sulla sostenibilità ambientale, includendo anche DiscoverEU, che offre ai diciottenni la possibilità di ottenere un pass ferroviario europeo per viaggiare, imparare da altre culture e incontrare giovani europei.
Dal suo lancio nel 1987 fino all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, Erasmus ha rappresentato una delle esperienze più significative per generazioni di studenti britannici ed europei. Molti alumni del programma considerano questa esperienza come una delle più formative della loro vita, che ha portato a cambiamenti di carriera, trasferimenti internazionali e persino matrimoni. L’assenza dal programma negli ultimi cinque anni ha rappresentato una perdita significativa per gli studenti britannici, che si sono trovati svantaggiati rispetto ai loro coetanei europei nell’acquisizione di competenze linguistiche straniere, nella formazione di reti professionali internazionali e nello sviluppo di collaborazioni interculturali.
L’accordo riflette anche un cambiamento nell’opinione pubblica britannica, che secondo recenti sondaggi risulta sempre più favorevole a un riavvicinamento all’Europa. Due settimane prima dell’annuncio, Starmer aveva dichiarato che il Regno Unito deve avvicinarsi maggiormente al resto dell’Europa, aggiungendo che sarà necessario essere adulti e accettare che questo percorso comporti compromessi. Il primo ministro ha tuttavia ribadito più volte che il suo governo non intende indire un nuovo referendum sulla Brexit, nemmeno parziale, mantenendo ferma la posizione che il Regno Unito non rientrerà nell’Unione europea, pur cercando di costruire una relazione più costruttiva e collaborativa.
Per le istituzioni educative britanniche ed europee, il rientro del Regno Unito in Erasmus Plus rappresenta l’opportunità di rinnovare partnership accademiche e di ricerca che erano state interrotte o indebolite dalla Brexit. Le università britanniche, che hanno mantenuto una reputazione di eccellenza a livello mondiale, potranno nuovamente attrarre studenti europei attraverso canali ufficiali e finanziati, mentre le istituzioni europee beneficeranno dell’accesso facilitato a una delle destinazioni più prestigiose per l’istruzione superiore. L’accordo dovrebbe inoltre favorire la collaborazione nella ricerca, nello sviluppo curriculare e nello scambio di buone pratiche tra istituzioni di diversi paesi.
Gli studenti che intendono partecipare al programma dovranno fare riferimento alle proprie istituzioni educative, che dovranno presentare domanda per ottenere l’accreditamento Erasmus o partecipare a progetti di mobilità a breve termine. Prima dell’inizio del periodo di studio o tirocinio, lo studente, l’istituzione di provenienza e l’organizzazione ospitante stipuleranno un Learning Agreement, documento che stabilisce gli obiettivi di apprendimento, i diritti e le responsabilità di ciascuna parte e le modalità con cui il periodo di apprendimento sarà formalmente riconosciuto. Le sovvenzioni dell’Unione europea sono progettate per coprire i costi di viaggio e sostentamento durante il periodo all’estero, con importi che variano in base al paese di destinazione.
Il rientro del Regno Unito in Erasmus Plus dal gennaio 2027 segna dunque un momento di svolta nelle relazioni post-Brexit tra Londra e Bruxelles, offrendo ai giovani europei e britannici l’opportunità di tornare a costruire ponti culturali, accademici e professionali che erano stati interrotti dalla separazione. L’accordo testimonia come, nonostante le difficoltà e le divergenze del passato, sia possibile trovare terreni comuni di collaborazione quando si tratta di investire nel futuro delle nuove generazioni e nel rafforzamento dei legami tra i popoli europei. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
