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Amadeus, pronto il ritorno in Rai: per lui un programma in prima serata con Fiorello

Secondo indiscrezioni di Dagospia, Amadeus potrebbe tornare in Rai nel 2027 grazie all’intermediazione di Fiorello, con la possibile risoluzione del contratto oneroso con Discovery dopo una serie di flop sugli ascolti sul canale Nove.
Credit © Rai

A due anni dal clamoroso addio a Viale Mazzini, Amadeus potrebbe essere pronto a fare ritorno in Rai grazie all’intermediazione dell’amico Fiorello, secondo quanto riportato dal sito di gossip Dagospia in una serie di indiscrezioni che si fanno sempre più insistenti e dettagliate. Il conduttore, che aveva lasciato la tv di Stato per affrontare la sfida di Warner Bros. Discovery con un contratto quadriennale, non avrebbe ottenuto i risultati sperati sul canale Nove, dove i programmi da lui condotti hanno registrato ascolti al di sotto delle aspettative, generando non pochi malumori nei vertici aziendali e sollevando questioni di natura economica legate agli obiettivi di share pattuiti.

La voce di un possibile rientro circola da settimane, ma è con gli ultimi aggiornamenti che il quadro si fa più chiaro: Fiorello agirebbe da “burattinaio” dell’operazione, spingendo perché il collega ritrovi una collocazione in Rai, probabilmente a partire dal 2027, anno in cui si rinnoverà la questione della conduzione del Festival di Sanremo, attualmente affidata a Carlo Conti. La complicità tra i due, già collaudata nelle cinque edizioni consecutive del Festival che hanno segnato il record di ascolti per Amadeus, rappresenterebbe la chiave di volta per un rilancio televisivo che includerebbe non solo l’evento canoro più importante della tv italiana, ma anche nuovi progetti in access prime time e in prima serata.

I retroscena fanno emergere come la decisione di Amadeus di lasciare la Rai fosse stata motivata dalla ricerca di nuovi stimoli professionali, ma l’esperienza sul Nove non ha prodotto i risultati sperati. Programmi come “Suzuki Music Party”, che su Rai1 aveva ottenuto ottimi ascolti, sul Nove si è fermato a numeri modesti, mentre “Chissà chi è”, riadattamento del format dell’access di Rai1, ha registrato una media share di appena 2,8%. Anche “The Cage”, schierato contro colossi come Gerry Scotti, non ha ottenuto i risultati sperati, e “La Corrida” non è mai riuscita a superare significativamente il 4,2% di share, limite che non avrebbe soddisfatto le aspettative economiche di Discovery.

L’aspetto economico riveste un ruolo centrale in questa vicenda. Secondo quanto riportato da Dagospia, la catena di flop avrebbe avuto conseguenze concrete sui bilanci della rete, con pubblicità incassata e poi rimborsata a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi di share stabiliti contrattualmente, per una cifra stimata intorno ai 15 milioni di euro. Questo scenario renderebbe la risoluzione del contratto vantaggiosa per entrambe le parti: da un lato Discovery si libererebbe di un impegno oneroso che non ha portato i frutti sperati, dall’altro Amadeus potrebbe rientrare in Rai senza ostacoli di natura contrattuale, facilitato anche dal nuovo assetto societario del gruppo, recentemente acquisito da Netflix per 83 miliardi di dollari, che farebbe presagire un netto cambio di strategia.

Il ruolo di Fiorello emerge con chiarezza dalle indiscrezioni: lo showman siciliano, spesso definito “ingessato” dalla paura di cadere nel mignolo d’ascolto, avrebbe brigato per il suo amico Ama, promettendo di rimettersi in gioco in televisione proprio per favorire il rientro del collega. Con Amadeus nella parte del “tontolone medio-italiano” a fargli da spalla, Fiorello potrebbe ritrovare la spinta creativa necessaria per un nuovo show di prima serata o per un progetto nell’access, restituendo centralità a una formula che il pubblico generalista ha sempre apprezzato per la sua capacità di combinare ironia, improvvisazione e complicità.

All’interno della Rai, la notizia del possibile ritorno avrebbe generato reazioni contrastanti. Da una parte ci sarebbero figure come Stefano Coletta, attuale direttore di Rai1, che potrebbe tornare alla direzione Intrattenimento Prime Time dove aveva lavorato a stretto contatto con Amadeus, e che insieme a Fiorello spingerebbe per il rientro del conduttore. Anche Rai Pubblicità vedrebbe di buon occhio il ritorno di un volto noto e familiare che non ha perso il suo appeal sul pubblico della tv di Stato. Dall’altra parte, l’amministratore delegato Giampaolo Rossi, con cui Amadeus ebbe frizioni al momento dell’addio, sarebbe tra gli oppositori, rendendo la partita ancora aperta e complessa da gestire.

La questione dell’access prime time rappresenta un nodo critico. La fascia attualmente presidiata da Stefano De Martino con “Affari Tuoi” sarebbe difficile da modificare senza innescare spostamenti di pedine e malumori nell’organizzazione, ma le indiscrezioni parlano di un programma inedito che potrebbe alternarsi al game show, oltre alla conduzione di “Mirror”, un programma musicale il cui format è stato acquistato dalla tv di Stato. L’ipotesi più fantasiosa, ma non del tutto da escludere, è quella di un ritorno di coppia Fiorello-Amadeus proprio sul palco dell’Ariston per il Festival di Sanremo 2027, dopo l’intermezzo di Carlo Conti, che dovrebbe condurre l’edizione del 2026 e poi lasciare.

Il possibile addio al Nove non sarebbe ostacolato dai vertici Discovery, anzi, potrebbe rivelarsi conveniente per entrambe le parti. La rete si libererebbe di un contratto oneroso dopo una serie di risultati deludenti, mentre Amadeus avrebbe la possibilità di ritornare alla casa madre dove ha dimostrato di saper guidare grandi eventi e di parlare a un pubblico ampio, ritrovando la centralità che aveva conquistato con anni di successi. Il futuro potrebbe riservare un ritorno ancora più clamoroso, con un’operazione che coinvolgerebbe non solo la conduzione di Sanremo, ma anche altri programmi di prima serata, magari in compagnia proprio di Fiorello, in quella che sarebbe l’ennesima dimostrazione di come nella televisione italiana le alleanze personali e la capacità di reinventarsi continuino a contare più di qualsiasi piano industriale.

La situazione resta fluida e non ci sono ancora annunci ufficiali né contratti firmati, ma le indiscrezioni rilanciate da Dagospia si fanno sempre più precise, lasciando intendere che dietro le quinte qualcosa si stia muovendo davvero. L’equilibrio rodato tra Amadeus e Fiorello, la necessità di Discovery di tagliare i costi, la voglia di Rai1 di riportare a casa un volto che ha fatto la storia della rete e le frizioni interne all’azienda di Stato creano un quadro complesso ma non impossibile, dove l’unica certezza è che il 2027 potrebbe essere un anno di grandi cambiamenti per il panorama televisivo italiano. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!