Un Natale all’insegna del maltempo quello che attende gran parte dell’Italia, con una fase perturbata che si protrarrà quasi senza soluzione di continuità almeno fino al giorno di Santo Stefano. Le ultime elaborazioni modellistiche confermano un’evoluzione atmosferica marcata, guidata da una serie di impulsi atlantici che manterranno il nostro Paese sotto un flusso umido e instabile, responsabile di precipitazioni diffuse, nevicate sui rilievi e un generale peggioramento delle condizioni meteo già a partire dalle prossime ore.
Il primo peggioramento si manifesterà rapidamente sulle regioni di Nord-Ovest, dove piogge a carattere diffuso interesseranno in particolare la Liguria, la Lombardia occidentale e il Piemonte, con particolare attenzione a quest’ultimo per l’innesco di precipitazioni nevose che, tra cuneese, alessandrino e astigiano, potranno risultare abbondanti già dai 600–700 metri, ma con quota in progressivo calo nel corso della notte. Contemporaneamente, il peggioramento avanzerà verso il Centro e la Sardegna, con piogge anche intense lungo il versante tirrenico e raffiche di vento da Sud-Ovest sui litorali.
Martedì 23 dicembre il maltempo sarà ormai pienamente organizzato su tutto il Nord, con piogge battenti in pianura e nevicate che interesseranno le Alpi e, a tratti, l’Appennino settentrionale oltre i 1000–1200 metri. Qualche fenomeno raggiungerà anche il Meridione, in particolare le aree ioniche, con precipitazioni sparse tra Calabria e Salento, ma si tratterà di fenomeni più deboli e discontinui.
La giornata di mercoledì 24 dicembre, Vigilia di Natale, sarà con ogni probabilità la più perturbata dell’intera settimana: è atteso un nuovo impulso freddo che attraverserà la penisola da Nord a Sud, rinvigorendo le precipitazioni e determinando un netto calo delle temperature. Le nevicate si faranno via via più abbondanti su tutto l’arco alpino, con quota neve in discesa fin verso i 400–500 metri tra Piemonte e Lombardia, localmente anche più in basso entro sera. Anche l’Appennino sarà coinvolto con nevicate fino ai 600–700 metri sul settore tosco-emiliano, e oltre i 1000 metri su quello centrale. Il Sud resterà più ai margini, ma non si escludono rovesci sparsi, in particolare tra Campania e Basilicata.
Il giorno di Natale, giovedì 25, sarà caratterizzato da una situazione ancora instabile ma in graduale attenuazione. Le piogge continueranno ad insistere su parte del Nord-Est e del versante adriatico centrale, mentre saranno ancora possibili nevicate a bassa quota sul Piemonte meridionale, sull’entroterra ligure e lungo l’Appennino settentrionale. Il meridione sarà interessato da nuvolosità irregolare e precipitazioni sparse tra la Puglia, la Calabria e il settore ionico.
Il miglioramento si farà più evidente dal tardo pomeriggio del 25 dicembre e proseguirà nel giorno di Santo Stefano, venerdì 26, quando l’espansione di un promontorio anticiclonico sul Mediterraneo centrale favorirà condizioni più stabili e asciutte, seppur con un temporaneo richiamo di correnti più fredde da Est.
Dal 27 dicembre in poi, la rimonta dell’alta pressione sarà più decisa, ma con baricentro sbilanciato verso il Nord Europa: tale configurazione aprirà la strada a un afflusso di masse d’aria secche e continentali, con conseguente crollo termico soprattutto al Nord e sulle zone interne del Centro. Le minime scenderanno sotto lo zero in molte località di pianura, con diffuse gelate mattutine e cieli sereni o poco nuvolosi fino alla fine dell’anno.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
