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Meteo, Neve in pianura a Natale? Ecco quando potrebbe arrivare!

Natale 2025 con maltempo diffuso e neve abbondante in montagna oltre i 700-1000 metri. In Pianura la Neve potrebbe arrivare non per Natale ma per la Befana!

Le previsioni meteorologiche per i giorni che precedono e accompagnano il Natale 2025 confermano un quadro complesso che vedrà precipitazioni diffuse su gran parte del territorio nazionale, con nevicate abbondanti sui rilievi ma chances ancora limitate per la pianura. Un vero e proprio ciclone invernale si è installato sul Mediterraneo, determinando maltempo persistente che caratterizzerà l’intero periodo delle festività, con accumuli significativi in montagna ma temperature che rimangono sopra le medie stagionali nelle zone pianeggianti.

La formazione di un’area di bassa pressione sul Tirreno, alimentata da correnti atlantiche e successivamente da flussi freddi orientali, sta determinando precipitazioni che si protrarranno ininterrottamente almeno fino a Santo Stefano. Le regioni più interessate dal maltempo sono quelle del Nord-Ovest, in particolare Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, dove le piogge assumeranno carattere di forte intensità con rischio di allagamenti localizzati nelle zone pedemontane e pianeggianti.

Per quanto riguarda la neve, le previsioni indicano scenari differenziati a seconda delle aree geografiche e dell’altitudine. Sulle Alpi Occidentali, in particolare nelle province di Cuneo e Torino, si registreranno nevicate eccezionali con accumuli che potrebbero superare il metro e mezzo oltre i 1200-1300 metri di quota. Zone come Artesina e Prato Nevoso potrebbero vedere accumuli di 100-150 centimetri in sole ventiquattro ore, un fenomeno descritto dai meteorologi come particolarmente rilevante e non osservato con questa intensità da diversi anni.

Sull’Appennino Emiliano-Romagnolo e Tosco-Ligure le nevicate interesseranno inizialmente quote superiori ai 1500-1600 metri, con un progressivo abbassamento previsto per la giornata del 24 dicembre. In questa fase, sui rilievi al confine tra Liguria, Emilia e Toscana la neve potrà scendere oltre i 700-800 metri, con accumuli significativi oltre i 1000 metri di quota. Anche sull’Appennino settentrionale, in particolare nelle zone più occidentali delle province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, si potrebbero verificare nevicate attorno agli 800 metri.

Per quanto concerne la Pianura Padana, le aspettative di nevicate a bassa quota vengono ridimensionate dalla maggior parte dei centri di previsione. Le temperature minime, pur in calo rispetto ai giorni precedenti, si manterranno tra i 4 e i 7 gradi nelle principali città, valori ancora troppo elevati per consentire precipitazioni nevose durature al suolo. A Milano e in Lombardia sono previste piogge intermittenti con cielo coperto, mentre la neve cadrà sulle Alpi e Prealpi solo oltre gli 800-1000 metri.

Nel Veneto la situazione appare simile, con precipitazioni che interesseranno la pianura sotto forma di pioggia e neve relegata alle quote montane oltre gli 800-1000 metri. Le temperature massime non supereranno i 10 gradi nel giorno di Natale, con cielo nuvoloso e condizioni di tempo instabile. Anche per Verona e provincia le previsioni escludono nevicate in pianura, con quota neve attestata inizialmente sui 1600 metri e successivo abbassamento attorno ai 1000 metri solo sui rilievi.

L’Emilia-Romagna vedrà un andamento meteorologico caratterizzato da piogge persistenti in pianura e nevicate sui settori appenninici. Martedì 23 dicembre la quota neve si attesterà sui 1500-1600 metri, per poi scendere tra i 700 e gli 800 metri nella notte della Vigilia e nel giorno di Natale, specialmente sui settori appenninici più occidentali. A Bologna e nelle principali città di pianura le precipitazioni manterranno carattere esclusivamente piovoso, con temperature minime che scenderanno fino a 2-5 gradi ma senza raggiungere valori sufficientemente bassi per la formazione di neve al suolo.

L’unica eccezione degna di nota riguarda la città di Cuneo, dove alcuni modelli non escludono la possibilità di fioccate temporanee anche a quote molto basse, potenzialmente fino al fondovalle cittadino, grazie alla particolare conformazione orografica e all’esposizione ai flussi freddi settentrionali. Si tratterebbe comunque di fenomeni di breve durata e senza accumuli significativi.

Il quadro meteorologico per il giorno di Natale vede il culmine dell’ondata di maltempo, con il vortice ciclonico posizionato sul Tirreno che continuerà a richiamare aria fredda da nord-est. Le precipitazioni saranno diffuse su gran parte del territorio nazionale, con intensità maggiore sulle regioni tirreniche, al Nord-Ovest e sui settori adriatici. La ventilazione si disporrà dai quadranti orientali con flussi sostenuti di Bora al Nord, contribuendo a mantenere bassa la quota neve sui rilievi ma senza effetti significativi sulla pianura.

Per Santo Stefano è previsto un graduale miglioramento delle condizioni meteorologiche, con attenuazione delle precipitazioni e qualche schiarita, specialmente al Nord. Le temperature subiranno un ulteriore calo, con minime che in pianura si porteranno tra 0 e 2 gradi e massime che non supereranno i 5-6 gradi. La quota neve si manterrà comunque su valori collinari, tra i 600 e gli 800 metri, senza interessare le aree di pianura.

Guardando oltre il periodo natalizio, le proiezioni a medio termine suggeriscono la possibilità di un ulteriore raffreddamento tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio. Alcuni modelli prospettano l’arrivo di masse d’aria fredda di origine siberiana che potrebbero finalmente portare le condizioni termiche necessarie per nevicate in Pianura Padana. Si tratterebbe di un’irruzione da est capace di creare il cosiddetto cuscinetto freddo nei bassi strati, prerequisito fondamentale per trasformare eventuali precipitazioni in neve anche a quote pianeggianti. Tuttavia, queste proiezioni mantengono ancora un elevato margine di incertezza trattandosi di previsioni oltre i sette giorni.

La situazione complessiva conferma quindi un Natale caratterizzato da maltempo diffuso con piogge abbondanti in pianura e nevicate copiose sui rilievi alpini e appenninici. Le località sciistiche potranno beneficiare di abbondanti apporti nevosi che miglioreranno notevolmente le condizioni delle piste, con accumuli che sulle Alpi occidentali potrebbero raggiungere i 250 centimetri entro il 27 dicembre oltre i 2000 metri di quota.

Per chi invece attendeva il tradizionale bianco Natale in pianura, l’appuntamento potrebbe slittare alla fine dell’anno, quando le condizioni atmosferiche potrebbero finalmente risultare favorevoli a nevicate anche a bassa quota.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!