L’irruzione di correnti fredde di origine artica, attesa tra le prossime ore e la notte di Natale, darà nuova linfa al ciclone mediterraneo attualmente attivo sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo, favorendo un repentino abbassamento della quota neve su parte del Centro-Nord italiano. Si tratta di un’evoluzione tipica di alcune configurazioni invernali, nelle quali l’innesto di masse d’aria più fredde in quota su un sistema depressionario già strutturato determina un’accentuazione dei fenomeni e una dinamica atmosferica conosciuta in ambito meteorologico come “rovesciamento termico” o “nevicate da rovesciamento”.
Tale processo consiste nel rapido trasferimento del freddo dalle quote superiori verso il suolo indotto dall’intensificarsi delle precipitazioni: la colonna d’aria si raffredda verticalmente, consentendo alla neve di spingersi fino a quote insolitamente basse, nonostante l’assenza di uno strato preesistente di aria fredda al suolo. Le nevicate da rovesciamento sono frequentemente caratterizzate da fiocchi bagnati, di grandi dimensioni e a volte molto scenografici, ma possono comportare disagi alla circolazione stradale a causa della loro densità e pesantezza, soprattutto quando si depositano rapidamente su manto stradale ancora tiepido.
Secondo gli ultimi modelli numerici ad alta risoluzione, tra il tardo pomeriggio della Vigilia e la notte di Natale, la neve potrà raggiungere quote collinari – localmente anche inferiori ai 300 metri – su settori del Piemonte centro-meridionale e dell’Emilia occidentale. In particolare, nel cuneese, nell’alessandrino e tra l’Appennino piacentino e parmense, si attendono nevicate anche moderate, favorite dalla persistenza dei fenomeni e dalla maggiore esposizione orografica a correnti orientali nei bassi strati.
La Lombardia vedrà fiocchi a quote leggermente più alte, in media oltre i 400-500 metri, con interessamenti nevosi più probabili su Varesotto, Comasco, Bergamasca e Bresciano. Sulle Prealpi centro-orientali – Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia – le precipitazioni assumeranno carattere nevoso generalmente oltre i 600-700 metri, ma con temporanee incursioni fin verso i 400 metri durante i rovesci più intensi.
Sull’Appennino centrale la quota neve si manterrà più elevata, oscillando tra gli 800 e i 1000 metri, con possibilità di accumuli significativi soprattutto sul crinale tosco-emiliano e nelle aree interne dell’Umbria e delle Marche, dove l’apporto di umidità dal Tirreno sarà più incisivo.
Le condizioni meteorologiche rimarranno instabili anche nel giorno di Natale, con residue nevicate al Centro-Nord al mattino, in graduale attenuazione entro il pomeriggio. Le temperature subiranno un sensibile calo, specie nei valori massimi, con la colonnina di mercurio che si porterà diffusamente sotto la media del periodo.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
