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Meteo, 72 ore di alta pressione poi arriva il FREDDO: ecco l’ultima previsione

Dopo il maltempo natalizio, l’anticiclone porta un temporaneo respiro di stabilità: ma per Capodanno, possibili nevicate al Centro-Sud e freddo intenso su tutta l’Italia.

Dopo giorni di intenso maltempo natalizio che hanno flagellato in particolare le regioni settentrionali italiane, con l’Emilia-Romagna tra le più colpite, la situazione meteorologica va finalmente normalizzandosi. Il ciclone responsabile delle precipitazioni persistenti si sta progressivamente allontanando verso ovest, lasciando in queste ultime ore residua instabilità sulla Sardegna, dove sono ancora possibili rovesci localmente intensi e isolati nubifragi, specialmente sul settore orientale dell’isola.

Nel corso del fine settimana la perturbazione si trasferirà definitivamente verso la penisola iberica, permettendo un deciso miglioramento del tempo sull’intero territorio nazionale. L’ingresso di un campo di alta pressione, di matrice azzorriana, determinerà condizioni di generale stabilità atmosferica da nord a sud, con un progressivo aumento delle temperature in quota favorito dal fenomeno della subsidenza. Tale compressione delle masse d’aria negli strati medio-bassi dell’atmosfera determinerà un sensibile riscaldamento in montagna, dove si potranno registrare valori anomali per il periodo, anche superiori a +8/+10 °C a 1500 metri di quota sulle Alpi centro-occidentali.

Diverso il discorso per le aree di pianura, soprattutto sulla Val Padana, dove l’inversione termica favorirà condizioni di freddo al suolo, nebbie diffuse e un ristagno degli inquinanti. In queste zone, le temperature minime potranno scendere diffusamente sotto lo zero, con gelate anche intense durante le ore notturne e massime che difficilmente supereranno i 5-7 °C.

Tuttavia, questa fase anticiclonica avrà vita breve. I modelli previsionali iniziano infatti a concordare sull’arrivo di un nuovo impulso perturbato a cavallo tra la fine dell’anno e l’inizio del 2026. Già dal 31 dicembre, giorno di San Silvestro, correnti più fredde di origine artica si approssimeranno all’arco alpino orientale, iniziando a scivolare verso sud-est. Tali correnti, in interazione con il Mediterraneo ancora relativamente mite, potrebbero favorire la formazione di una depressione rapida tra il Tirreno e lo Ionio. Il vortice, secondo l’elaborazione più aggiornata del modello statunitense GFS, richiamerebbe aria molto fredda dal Nord-Est europeo, causando un deciso calo termico su tutta la penisola, con valori ampiamente inferiori alle medie stagionali, in particolare tra l’1 e il 3 gennaio.

Le conseguenze di tale irruzione fredda, se confermate, potrebbero essere rilevanti, soprattutto per il Centro-Sud. L’aria artica, entrando nel cuore del Mediterraneo, creerebbe le condizioni per nevicate a quote molto basse tra Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata, con possibili fiocchi fino in collina o, in caso di forte intensità del flusso freddo, addirittura a tratti in pianura o lungo le coste. Al Nord, protetto da un cuscinetto secco e freddo e sottovento rispetto al flusso nord-orientale, il tempo si manterrebbe sereno ma rigido, con gelate notturne diffuse e temperature anche inferiori a -4/-6 °C in pianura.

Sebbene la traiettoria esatta dell’irruzione artica sia ancora oggetto di analisi, e il modello europeo ECMWF mantenga un’impostazione più cauta, la tendenza viene confermata da diverse corse ensemble. Saranno fondamentali le prossime 48 ore per chiarire l’evoluzione barica sull’Europa centro-meridionale e l’effettivo impatto di questo potenziale colpo di coda invernale sull’Italia.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!