L’Italia si prepara ad affrontare la settimana più intensa della stagione invernale dal punto di vista meteorologico, con un’ondata di maltempo che promette di scaricare fino a 200-300 millimetri di pioggia su diverse regioni. L’origine del fenomeno va ricercata in un ciclone di matrice atlantica, formatosi sulla Penisola Iberica e ora diretto verso il bacino del Mediterraneo, dove verrà costantemente alimentato da correnti fredde nordiche. Questo sistema depressionario manterrà condizioni di instabilità diffusa fino al weekend, con particolare intensità prevista tra mercoledì 12 e venerdì 14 marzo 2025.
Già dalla giornata di martedì 11 marzo si assisterà alle prime avvisaglie con precipitazioni sparse al Nord e lungo il Tirreno, ma sarà a partire da mercoledì che il maltempo assumerà carattere generalizzato. Le regioni nordorientali e il versante tirrenico centrale vedranno gli accumuli più consistenti, con picchi localizzati che potrebbero raggiungere i 300 millimetri in Toscana, Lazio settentrionale e aree montuose della Campania. L’Arco Alpino registrerà invece copiose nevicate a quote medie tra 1.100 e 1.300 metri, mentre sull’Appennino le precipitazioni bianche rimarranno confinate oltre i 1.500 metri di altitudine.

La fase più critica è attesa tra giovedì 13 e venerdì 14 marzo, quando l’interazione tra aria fredda nord-atlantica e umidi flussi subtropicali innescherà fenomeni convettivi di forte intensità. I modelli previsionali segnalano rischio di nubifragi, grandinate e improvvise raffiche di vento sui settori centro-settentrionali, con possibile rigenerazione dei temporali sulle stesse aree a causa della lenta progressione del sistema perturbato. La Protezione Civile ha emesso avvisi di criticità idrogeologica per i bacini dell’Arno, del Tevere e del Sarno, dove i cumuli pluviometrici potrebbero equivalere alla pioggia normalmente attesa in tutto il mese di marzo.

Gli effetti a catena comprendono disagi alla viabilità per allagamenti urbani e smottamenti, con particolare attenzione alle infrastrutture viarie della Liguria orientale, della Versilia e del casertano. Le autorità raccomandano massima cautela nel percorrere i fondovalle appenninici e i tratti autostradali costieri, dove potrebbero verificarsi fenomeni di acqua alta eccezionali durante le fasi di alta marea.