L’Italia si trova attualmente sotto l’influenza di una massa d’aria fredda di origine artica che ha determinato un sensibile abbassamento delle temperature su gran parte del territorio nazionale, riportando condizioni tipicamente tardo-invernali nonostante l’avanzare della stagione primaverile. Questo episodio di freddo anomalo, che ha raggiunto l’apice in questo inizio di settimana, rappresenta l’ennesima testimonianza di un clima sempre più caratterizzato da rapide oscillazioni e contrasti termici marcati, sintomo di un’atmosfera particolarmente irrequieta.
Sino a martedì 8 aprile, il quadro meteorologico non presenterà significative variazioni rispetto all’attuale. Le condizioni resteranno prevalentemente stabili sulla maggior parte delle regioni, con occasionali episodi di instabilità localizzati principalmente sulla Sardegna, dove non si escludono precipitazioni sparse. Il fenomeno più rilevante continuerà ad essere rappresentato dalle temperature decisamente sotto media, con il freddo che si farà sentire in modo particolare lungo il versante adriatico centrale anche durante le ore diurne. Le minime risulteranno particolarmente rigide nelle prime ore del mattino, specialmente nella Valle Padana e nelle aree interne del Centro Italia, dove si prevedono possibili gelate localizzate, soprattutto nelle zone di aperta campagna, favorite da cieli prevalentemente sereni e dalla progressiva attenuazione della ventilazione.

La situazione meteorologica è destinata a subire un radicale cambiamento tra mercoledì 9 e giovedì 10 aprile, quando un campo di alta pressione inizierà a consolidarsi sul bacino del Mediterraneo, determinando un graduale miglioramento delle condizioni generali. Le fredde correnti settentrionali verranno progressivamente sostituite da masse d’aria più miti di origine sud-occidentale, segnando così l’inizio di una fase caratterizzata da maggiore stabilità atmosferica e da un progressivo innalzamento termico. Nonostante la persistenza di qualche residua instabilità sulla Sardegna e, marginalmente, sulla Toscana, nonché la presenza ancora di valori termici piuttosto bassi nelle ore notturne e mattutine sulla Pianura Padana, il contesto meteorologico risulterà decisamente più consono alla stagione primaverile in corso.

Il rafforzamento dell’alta pressione si farà più marcato nella seconda parte della settimana, quando la coltre anticiclonica si estenderà con maggiore decisione sull’Italia, favorendo condizioni di tempo stabile e soleggiato su gran parte delle regioni. Le temperature subiranno un graduale ma costante incremento, con i valori che torneranno a superare diffusamente i 20-22 gradi dapprima al Nord e in Sardegna, per poi estendersi progressivamente anche al resto della penisola. Entro il fine settimana, i termometri potrebbero registrare valori superiori alle medie stagionali, con picchi localmente elevati, specialmente nelle regioni meridionali dove non si esclude il raggiungimento di punte prossime ai 25-26 gradi.
Questo improvviso passaggio da condizioni tardo-invernali a valori tipici della tarda primavera rappresenta un’ulteriore conferma della crescente variabilità del clima mediterraneo, caratterizzato sempre più frequentemente da brusche oscillazioni termiche e repentini cambiamenti delle configurazioni bariche. Tuttavia, le più recenti elaborazioni modellistiche suggeriscono che questa parentesi di stabilità e mitezza avrà vita relativamente breve, con un nuovo significativo cambiamento dello scenario meteorologico all’orizzonte.
Gli ultimi aggiornamenti dei principali centri di calcolo intravedono infatti un nuovo ribaltone atmosferico a cavallo del prossimo fine settimana, quando una saccatura di origine nord-atlantica potrebbe affondare verso il bacino del Mediterraneo, determinando un generale peggioramento delle condizioni meteorologiche a partire dalla Domenica delle Palme, che quest’anno cadrà il 13 aprile. Questa nuova struttura depressionaria sarà preceduta da un richiamo di correnti meridionali particolarmente calde e umide, che contribuiranno a far salire ulteriormente le temperature, specialmente al Sud, ma che al contempo favoriranno l’innesco di fenomeni temporaleschi potenzialmente intensi.
La dinamica prevista è quella tipica delle configurazioni primaverili più instabili: da un lato un afflusso di aria calda di matrice africana richiamata dal movimento ciclonico, dall’altro l’ingresso di correnti più fresche di origine atlantica. Lo scontro tra queste masse d’aria dalle caratteristiche termiche e igrometriche contrastanti potrebbe innescare fenomeni di forte intensità, con precipitazioni abbondanti, temporali e possibili grandinate, soprattutto nelle regioni settentrionali e sul versante tirrenico. Particolarmente a rischio appaiono la Liguria, la Toscana e tutto il Nord Italia, dove non si escludono eventi alluvionali.

La perturbazione che dovrebbe interessare l’Italia tra domenica 13 e lunedì 14 aprile sarà accompagnata anche da forti venti meridionali, che trasporteranno ingenti quantità di sabbia dal deserto del Sahara, fenomeno che potrebbe determinare la caratteristica colorazione giallognola dei cieli e le cosiddette “piogge sporche” in caso di precipitazioni. Il sistema perturbato in questione sembra destinato a influenzare le condizioni meteorologiche italiane per diversi giorni, con il rischio di compromettere buona parte della settimana che precede la Pasqua.
A proposito delle festività pasquali, sebbene manchino ancora due settimane e le proiezioni a così lungo termine siano inevitabilmente caratterizzate da un certo grado di incertezza, gli attuali scenari delineano una tendenza orientata verso condizioni di spiccata instabilità anche per Pasqua e Pasquetta, che quest’anno cadranno rispettivamente il 20 e il 21 aprile. La possibile risalita dell’anticiclone delle Azzorre verso le Isole Britanniche e l’Islanda potrebbe innescare la discesa di una massa d’aria fredda di origine polare verso il bacino del Mediterraneo, creando le condizioni favorevoli per lo sviluppo di celle temporalesche in grado di generare fenomeni meteorologici anche intensi.