La Corte di Cassazione ha emesso oggi una sentenza definitiva nei confronti di Alessandro Basciano, 35 anni, dj e influencer noto per la sua partecipazione al Grande Fratello Vip, confermando il divieto di avvicinamento e di comunicazione con l’ex compagna Sophie Codegoni. La decisione, che rende esecutiva l’ordinanza precedentemente emessa dal Tribunale del Riesame di Milano lo scorso 28 febbraio, impone a Basciano di non avvicinarsi a meno di 500 metri dai luoghi frequentati dalla Codegoni e di indossare obbligatoriamente il braccialetto elettronico per garantire il rispetto di tale misura. Qualora l’influencer si rifiutasse di indossare il dispositivo, o in caso di non fattibilità tecnica della sua applicazione, scatterebbe automaticamente la misura più restrittiva degli arresti domiciliari.
Questa sentenza rappresenta l’ultimo capitolo di una complessa vicenda giudiziaria iniziata nel novembre 2024, quando Basciano venne arrestato con l’accusa di atti persecutori nei confronti della Codegoni, per poi essere scarcerato dopo appena 48 ore su decisione del Giudice per le Indagini Preliminari. La Procura di Milano, non condividendo tale scarcerazione, aveva successivamente presentato appello al Tribunale del Riesame, chiedendo gli arresti domiciliari per l’influencer e sottolineando il concreto rischio che potesse reiterare comportamenti persecutori verso l’ex compagna. La vicenda è particolarmente rilevante anche per la notorietà dei due protagonisti, entrambi volti noti dei social e della televisione, con un seguito combinato di oltre due milioni di follower.
Un anno e mezzo di presunti abusi e intimidazioni
Sophie Codegoni, 24 anni, modella e influencer anch’essa nota al pubblico televisivo, aveva presentato denuncia contro Basciano nel dicembre 2023, accusandolo di comportamenti persecutori protrattisi per quasi un anno e mezzo. Secondo quanto emerge dagli atti dell’inchiesta condotta dai carabinieri e coordinata dall’aggiunta Letizia Mannella e dal pm Antonio Pansa, Basciano avrebbe manifestato nei confronti dell’ex compagna una gelosia ossessiva e comportamenti controllanti, culminati in episodi di minacce anche di morte e aggressioni verbali. La coppia, che si era conosciuta proprio durante la loro partecipazione al Grande Fratello Vip, aveva avuto anche una figlia, Celine Blue, la cui nascita risale a maggio 2023, ma la relazione si era deteriorata poco dopo.
Durante un lungo interrogatorio di oltre cinque ore tenutosi a fine novembre 2024, la Codegoni ha confermato agli inquirenti le sue accuse, fornendo come prove circa tremila pagine di chat che documenterebbero gli insulti e le minacce ricevute dall’ex compagno. Le indagini hanno rivelato un quadro inquietante fatto di intimidazioni, controlli ossessivi e comportamenti violenti, che avrebbero generato nella vittima uno stato di ansia e paura costante, costringendola a modificare le proprie abitudini di vita con riflessi negativi anche sulla sua professione di influencer.
L’episodio del centro commerciale e le minacce all’amico della Codegoni
Particolarmente significativo, tra gli episodi denunciati dalla Codegoni, è quanto sarebbe accaduto il 16 novembre scorso durante un evento pubblico in un centro commerciale a Locate Triulzi, nel Milanese. In quell’occasione, secondo il racconto della modella agli inquirenti, sarebbe stata pedinata da due persone, presumibilmente incaricate da Basciano di controllarla. “Durante l’evento mi accorgo della presenza di due soggetti, forse nordafricani, che avevano un atteggiamento strano, continuavano a fissare l’interno del negozio”, ha dichiarato la Codegoni, come riportato nei verbali.
Lo stesso giorno, sempre secondo la testimonianza dell’influencer, Basciano avrebbe minacciato un suo amico che l’aveva raggiunta al centro commerciale. “Basciano gli intima di ritirare la denuncia – l’ex concorrente del Grande fratello vip lo aveva bloccato quando era in auto e aggredito qualche sera prima – sostenendo di essere uno di strada disposto anche a farsi vent’anni di carcere”, si legge nelle dichiarazioni della Codegoni. Questo episodio è stato determinante per la valutazione della pericolosità sociale di Basciano da parte dei magistrati, che hanno ritenuto concreto il rischio di reiterazione dei comportamenti persecutori.
Il valzer di decisioni giudiziarie: dall’arresto alla sentenza definitiva
L’iter giudiziario che ha portato alla decisione odierna della Cassazione è stato caratterizzato da diversi colpi di scena. Il 21 novembre 2024, Basciano venne arrestato per atti persecutori su richiesta della Procura di Milano, autorizzata dalla gip Anna Magelli, che nell’ordinanza sottolineava la condotta “pervasiva, controllante e violenta” dell’influencer, dettata da una “ossessiva gelosia” nei confronti della giovane donna. Tuttavia, meno di 48 ore dopo, lo stesso giudice revocò l’ordinanza cautelare, sostenendo che fosse venuto meno il requisito della gravità indiziaria, anche alla luce di alcune chat presentate dalla difesa di Basciano.
La Procura impugnò immediatamente tale decisione, rivolgendosi al Tribunale del Riesame di Milano e chiedendo che venissero disposti per Basciano gli arresti domiciliari, sottolineando il rischio concreto che potesse commettere nuovamente atti persecutori nei confronti dell’ex compagna. Il 28 febbraio 2025, il Riesame accolse parzialmente la richiesta, disponendo per Basciano il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla Codegoni, con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico per garantirne il rispetto. Contro tale decisione, l’influencer presentò ricorso in Cassazione, definitivamente respinto con la sentenza di oggi.
Braccialetto elettronico: una misura sempre più diffusa nei casi di stalking
Il caso di Alessandro Basciano non è isolato nell’utilizzo del braccialetto elettronico come misura cautelare nei procedimenti per stalking. Un caso analogo, che ha interessato recentemente il mondo dello spettacolo, riguarda Lucrezia Hailé Selassié, conosciuta come Lulù, anche lei ex concorrente del Grande Fratello Vip. La Selassié è stata sottoposta a divieto di avvicinamento con obbligo di indossare il braccialetto elettronico a seguito della denuncia per atti persecutori presentata dall’ex fidanzato Manuel Bortuzzo, campione paralimpico di nuoto, che l’ha accusata di averlo perseguitato dopo la fine della loro relazione, anch’essa nata proprio all’interno della casa del GF Vip.
Il braccialetto elettronico rappresenta uno strumento tecnologico sempre più utilizzato dal sistema giudiziario italiano nei casi di stalking e violenza domestica, permettendo alle forze dell’ordine di monitorare il rispetto delle misure cautelari imposte e garantendo una maggiore protezione alle vittime. Nel caso specifico di Basciano, il dispositivo sarà collegato a un analogo strumento in possesso della Codegoni, che potrà lanciare un allarme immediato in caso di violazione del divieto di avvicinamento da parte dell’ex compagno.
Le reazioni e la posizione della difesa
Nonostante la sentenza definitiva della Cassazione, Alessandro Basciano continua a dirsi estraneo alle accuse mosse nei suoi confronti. L’influencer, attualmente a Miami come documentato dalle storie pubblicate sul suo profilo Instagram nelle ore precedenti alla sentenza, è difeso dall’avvocato Leonardo D’Erasmo, che sin dall’inizio ha sostenuto l’innocenza del suo assistito. Durante l’interrogatorio seguito all’arresto, Basciano aveva “negato di avere mai usato violenza fisica né nei confronti della ex compagna, né nei confronti dell’amico di quest’ultima”, presentando anche una serie di chat con la Codegoni che, secondo la difesa, dimostrerebbero l’assenza di uno stato di timore da parte della donna.
Tuttavia, i giudici del Riesame, nella loro ordinanza, avevano osservato come Basciano non avesse dato alcuna prova di aver compreso la gravità dei suoi comportamenti, continuando invece a screditare l’ex compagna e addirittura incolpandola di essere responsabile dei suoi atteggiamenti aggressivi. Elementi, questi, che hanno pesato sulla valutazione della sua pericolosità sociale e sulla necessità di adottare misure cautelari per proteggere la Codegoni. Con la decisione odierna della Cassazione, si chiude almeno temporaneamente questa vicenda giudiziaria, in attesa degli sviluppi del procedimento principale per l’accusa di stalking.