Un’ondata di marcata instabilità atmosferica si sta rapidamente avvicinando alle regioni settentrionali italiane, con previsioni che indicano un significativo peggioramento delle condizioni meteorologiche nelle prossime ore. Il transito di una saccatura proveniente dalla Penisola Scandinava sta determinando l’ingresso di intense correnti umide da sud-ovest sul Nord Italia, creando condizioni particolarmente favorevoli alla formazione di fenomeni temporaleschi di notevole intensità. Le aree più esposte al rischio di nubifragi e supercelle risultano essere il Piemonte nord-orientale, in particolare le province di Verbano-Cusio-Ossola e Novara, e gran parte della Lombardia settentrionale e centrale, dove nelle ore notturne si prevede un’intensificazione dei fenomeni con possibili criticità idrogeologiche localizzate.
I bollettini emessi dalle agenzie regionali per l’ambiente evidenziano una situazione particolarmente delicata per la notte tra l’8 e il 9 maggio, con possibilità di precipitazioni cumulate significative che potrebbero raggiungere valori compresi tra 50 e 80 millimetri nell’arco di 12 ore in alcune zone della Lombardia. Secondo quanto riportato dall’ultimo bollettino del Centro Funzionale Monitoraggio Rischi Naturali lombardo, le previsioni indicano una ripresa delle precipitazioni già dal pomeriggio dell’8 maggio, inizialmente sotto forma di rovesci sparsi sui rilievi alpini e prealpini, ma destinate ad assumere carattere più organizzato e intenso dalla serata, con prevalente sviluppo di rovesci e temporali sulle Prealpi e sui settori di alta pianura occidentali.
La Protezione Civile ha diramato un’allerta gialla per rischio idrogeologico che interessa diverse zone della Lombardia, tra cui la Valchiavenna, i laghi e le Prealpi Varesine, il Lario e le Prealpi occidentali, nonché il nodo idraulico di Milano. Particolarmente esposte risultano le aree di Varese, Milano, Monza, Lecco, Como, Bergamo e Brescia, dove le condizioni di spiccata instabilità potrebbero favorire la formazione di celle temporalesche particolarmente strutturate, con caratteristiche simili alle supercelle già osservate in passato in Piemonte. L’allerta proseguirà almeno fino alle ore 14 di venerdì 9 maggio, con particolare attenzione ai livelli idrometrici dei fiumi Seveso e Lambro nell’area milanese, costantemente monitorati dal Centro Operativo Comunale della protezione civile.
Anche il Piemonte si trova in una situazione di crescente vulnerabilità, con un’allerta gialla per rischio idrogeologico emessa dall’ARPA regionale che interessa specificamente le zone del Toce, della Val Sesia, del Cervo e Chiusella, e della Pianura settentrionale. Il bollettino meteorologico evidenzia una situazione di cielo parzialmente nuvoloso durante la mattinata che evolverà verso una nuvolosità irregolare con formazione di cumuli dalle zone pedemontane nel corso della giornata. Dalle ore centrali sono attesi rovesci e locali temporali sparsi sui settori pedemontani alpini, con fenomeni che tenderanno a transitare sulle zone di pianura a nord durante il pomeriggio, intensificandosi nella notte in particolare sui settori settentrionali al confine con la Lombardia.
I meteorologi dell’ARPA Piemonte sottolineano che il minimo barico, precedentemente posizionato sulla Francia, ha valicato l’arco alpino e attualmente si trova tra Piemonte e Liguria, mantenendo condizioni di instabilità più accentuata nel pomeriggio, soprattutto sulle aree alpine e pedemontane a nord del Po. L’attenuazione della ventilazione garantirà una pausa delle precipitazioni e maggiori schiarite nella mattinata di giovedì, mentre dal pomeriggio nuovi temporali interesseranno le Alpi e i settori tra Torinese, Novarese e Verbano, con locali fenomeni anche intensi nella tarda serata per il transito in quota di una depressione. Il livello di allerta gialla per rischio idrogeologico sul Piemonte settentrionale e occidentale proseguirà anche nella giornata di venerdì.
Particolare attenzione è rivolta anche alla regione Veneto, dove l’allerta gialla per rischio idraulico interessa specificamente le aree del Livenza, Lemene e Tagliamento. Il bollettino di criticità emesso dalla Protezione Civile evidenzia potenziali problematiche lungo i bacini del Basso Brenta-Bacchiglione e Fratta Gorzone, oltre che nelle zone del Po, Fissero-Tartaro-Canalbianco e Basso Adige, Basso Piave, Sile e Bacino scolante in laguna. I temporali previsti potrebbero generare accumuli d’acqua che, secondo alcune stime, potrebbero superare i 40 millimetri in poche ore in alcune aree della regione, provocando potenziali criticità nei bacini fluviali, specialmente lungo il Po, il Piave e i corsi d’acqua minori.
Lo scenario meteorologico si inserisce in un contesto di persistente instabilità che sta caratterizzando l’inizio di maggio in diverse regioni italiane. L’ultimo bollettino del Centro Funzionale Monitoraggio Rischi Naturali della Lombardia mette in evidenza come, data la natura temporalesca delle precipitazioni, permanga un’elevata incertezza previsionale sulla localizzazione precisa dei massimi di pioggia. Tuttavia, con maggiore probabilità, questi sono attesi sulle zone dei Laghi e Prealpi Varesine, Lario e Prealpi Occidentali e Nodo Idraulico di Milano, con valori possibili tra 50 e 80 millimetri nell’arco di 12 ore. Fenomeni di questa intensità potrebbero facilmente innescare criticità idrogeologiche localizzate, con possibilità di allagamenti nelle aree urbane e di frane lungo i versanti più instabili.
Le caratteristiche delle precipitazioni previste destano particolare preoccupazione: i fenomeni temporaleschi potrebbero assumere carattere di supercella, una struttura temporalesca particolarmente organizzata e persistente, caratterizzata da una rotazione interna nota come mesociclone. Le supercelle rappresentano la manifestazione più intensa e potenzialmente distruttiva dei fenomeni temporaleschi, con capacità di generare grandinate di dimensioni significative, raffiche di vento violente e, in alcuni casi, anche trombe d’aria. Questi eventi sono resi possibili dall’elevata instabilità termodinamica dell’atmosfera e dalla presenza di un significativo wind shear verticale, ovvero una variazione di intensità e direzione del vento con l’altitudine, condizioni che appaiono favorevoli nelle prossime ore sulle regioni settentrionali.
Le autorità competenti raccomandano alla popolazione delle aree interessate dall’allerta di limitare gli spostamenti non necessari, soprattutto nelle ore serali e notturne quando è prevista la fase più intensa dei fenomeni. Si consiglia particolare attenzione in prossimità delle aree a rischio esondazione dei fiumi e dei sottopassi, evitando di sostare sotto e nelle vicinanze degli alberi e nei pressi di impalcature di cantieri, dehors e tende. Fondamentale anche provvedere alla messa in sicurezza di oggetti e vasi sui balconi e di tutti i manufatti che possono essere spostati dalle intemperie. Per chi vive vicino a corsi d’acqua o in zone soggette a esondazioni, è essenziale monitorare costantemente i canali ufficiali della Protezione Civile e avere a portata di mano un kit di emergenza con documenti, farmaci e dispositivi di illuminazione autonoma.
Le previsioni per i giorni successivi indicano una graduale attenuazione dell’instabilità, con fenomeni che, pur persistendo nella giornata di venerdì 9 maggio, tenderanno a risultare più isolati e meno intensi. In particolare, per la giornata di venerdì è prevista la permanenza di condizioni di instabilità diffusa nella prima parte della giornata su Alpi e Prealpi, specialmente sui settori occidentali, con marginale interessamento anche dell’alta pianura. Dal pomeriggio l’instabilità sarà limitata a qualche rovescio o temporale sparso, con maggiore probabilità sui rilievi, ma non escluso anche sulla pianura. Per il fine settimana, le prime indicazioni suggeriscono un progressivo miglioramento, con ampie schiarite previste nella giornata di sabato, almeno nelle ore mattutine, grazie a una debole rimonta anticiclonica sul Mediterraneo.