La storica trasmissione domenicale di Rai1 si avvia verso una stagione di cambiamenti epocali, con dichiarazioni che stanno ridisegnando il futuro del contenitore televisivo più longevo della televisione italiana. Mara Venier, durante la sua partecipazione al Festival della Tv di Dogliani nella giornata del 24 maggio, ha fornito indicazioni precise sui nomi che considera più idonei per raccogliere la sua eredità, escludendo categoricamente l’ipotesi Fiorello e concentrando l’attenzione su due figure specifiche del panorama televisivo nazionale.
La conduttrice veneta, che tornerà alla guida del programma per celebrare la cinquantesima edizione prevista per il 2026, ha espresso con chiarezza la sua visione per il futuro dello show che ha condotto per sedici stagioni complessive, di cui otto consecutivamente dal 2018. Stefano De Martino e Alberto Matano rappresentano, secondo la Venier, i candidati ideali per portare avanti l’eredità di un programma che ha saputo mantenere ascolti elevati e una forte connessione emotiva con il pubblico italiano, registrando nell’ultima edizione un incremento di share rispetto all’anno precedente nonostante la concorrenza sempre più agguerrita.
La questione Fiorello ha dominato il dibattito mediatico degli ultimi giorni, dopo che lo showman siciliano aveva espresso in una diretta Instagram insieme a Fabrizio Biggio il desiderio di raccogliere l’eredità della Venier con una formula completamente rinnovata. La proposta di Fiorello prevedeva la trasformazione del contenitore domenicale in "il grande varietà del sabato sera la domenica pomeriggio", con scenografie spettacolari, balletti, canzoni e super ospiti internazionali, una visione che si discostava significativamente dall’impostazione tradizionale del programma basata su interviste e momenti di intrattenimento familiare.
Mara Venier ha però categoricamente smentito la serietà della proposta di Fiorello, definendola una "boutade" che lo stesso conduttore avrebbe successivamente ritrattato attraverso l’invio di un messaggio audio affettuoso. La conduttrice ha sottolineato di non avere "paura di niente, certamente non della televisione e di chi vorrebbe fare Domenica In", dimostrando una sicurezza derivante dai risultati eccezionali ottenuti nell’ultima stagione televisiva, che ha visto il programma superare le aspettative di ascolto con una media del 37,7% di share in occasioni speciali come quella del Festival di Sanremo.
L’indicazione di Stefano De Martino come possibile successore non rappresenta una sorpresa nel panorama televisivo contemporaneo, considerando la crescita professionale del conduttore napoletano che ha saputo conquistare il pubblico con la sua naturalezza e professionalità. Mara Venier ha elogiato De Martino definendolo "bravissimo, simpatico, cresciuto moltissimo" e soprattutto ha apprezzato il fatto che "non si è montato la testa" nonostante i successi ottenuti, caratteristica fondamentale per chi deve gestire un programma che richiede una forte connessione emotiva con il pubblico delle famiglie italiane.
Il secondo nome proposto dalla Venier, quello di Alberto Matano, riflette una visione diversa del futuro del programma, orientata verso un taglio più giornalistico e informativo. Matano, attuale conduttore de "La Vita in Diretta" e presenza consolidata nel panorama dell’informazione Rai, rappresenterebbe una scelta di continuità rispetto all’impostazione che ha caratterizzato alcune delle edizioni più apprezzate di Domenica In, quelle in cui l’attualità e l’approfondimento giornalistico trovavano spazio accanto all’intrattenimento tradizionale.
La strategia della Rai per il futuro di Domenica In prevede una trasformazione significativa della formula tradizionale, con l’introduzione di una conduzione più corale che alleggerisca Mara Venier dai carichi di lavoro che negli ultimi anni sono diventati particolarmente pesanti, anche considerando le difficoltà personali legate alle condizioni di salute del marito Nicola Carraro. La conduttrice ha espresso soddisfazione per questa evoluzione, dichiarando di essere "molto felice" di potersi alleggerire pur mantenendo il ruolo di guida del programma, in una formula che rievoca le prime edizioni storiche con personaggi come "Bisteccone" e altri collaboratori fissi.
L’edizione che si avvia nel settembre 2025 rappresenterà un momento di transizione fondamentale, non solo per celebrare il traguardo dei cinquanta anni del programma creato da Corrado nel 1976, ma anche per sperimentare quella formula corale che potrebbe rappresentare il futuro del contenitore domenicale. Angelo Mellone, direttore dell’Intrattenimento Day Time Rai, ha supportato questa evoluzione sottolineando l’importanza di mantenere lo spirito familiare e accogliente che ha reso Domenica In "un po’ casa per tutti", come ha definito la stessa Mara Venier.
Il dibattito sul futuro di Domenica In riflette le trasformazioni più ampie del panorama televisivo italiano, dove la necessità di rinnovamento si scontra con l’esigenza di preservare quei valori di familiarità e autenticità che hanno reso il programma un punto di riferimento per milioni di telespettatori. La scelta tra un’evoluzione graduale rappresentata da figure come De Martino e Matano e una rivoluzione completa come quella proposta da Fiorello evidenzia le diverse visioni strategiche per il futuro dell’intrattenimento domenicale, in un contesto mediatico sempre più competitivo e frammentato dove la capacità di mantenere una connessione autentica con il pubblico rappresenta il vero elemento distintivo di successo.