Festa scudetto a Napoli, decine di auto rubate e trasformate per i caroselli -VIDEO-

Durante i festeggiamenti per il quarto scudetto del Napoli, decine di auto sono state rubate e modificate per i caroselli, principalmente nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, scatenando l’indignazione dei proprietari che definiscono questi atti criminalità e non goliardia.
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La conquista del quarto scudetto nella storia del Napoli, celebrata venerdì 23 maggio 2025 con la vittoria per 2-0 contro il Cagliari allo stadio Maradona, ha scatenato l’entusiasmo di migliaia di tifosi partenopei ma ha anche fatto emergere episodi di criminalità urbana che hanno macchiato i festeggiamenti. Nel quartiere di San Giovanni a Teduccio e in altre zone della città, decine di veicoli sono stati sottratti dai legittimi proprietari durante la notte precedente alla festa, per essere successivamente modificati, verniciati di azzurro e utilizzati nei caroselli che hanno animato le strade del capoluogo campano.

Le testimonianze raccolte dal deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli descrivono un fenomeno criminale diffuso che ha interessato diversi quartieri della città, da Secondigliano a Ponticelli, da Forcella fino al centro storico. Una delle vittime ha denunciato come l’auto della madre sia stata rubata, tagliata a metà, verniciata e fatta circolare per animare i caroselli nelle strade cittadine, per poi essere riportata nel luogo del furto in condizioni completamente inutilizzabili. La beffa maggiore per molti proprietari consiste nel dover sostenere anche i costi di smaltimento dei veicoli devastati, trasformando la gioia per la vittoria della squadra del cuore in un incubo burocratico ed economico.

I criminali responsabili di questi furti hanno operato con una metodologia precisa e organizzata, selezionando principalmente utilitarie come Fiat Panda, 500 e Punto, che rappresentano i modelli più facilmente reperibili e modificabili per gli scopi festaioli. Le auto rubate sono state sottoposte a modifiche sommarie ma radicali: taglio della carrozzeria a metà per renderle più spettacolari durante i caroselli, verniciatura rapida con colori azzurri per richiamare i colori della squadra, e in alcuni casi rimozione di parti della carrozzeria per permettere il trasporto di un numero maggiore di persone durante le sfilate improvvisate. Le immagini e i video di questi veicoli trasformati hanno rapidamente invaso i social network, accompagnati dai commenti indignati dei proprietari che hanno riconosciuto i propri mezzi in condizioni irriconoscibili.

Il fenomeno ha assunto proporzioni tali da costringere molti cittadini a recarsi nelle caserme dei carabinieri e nei commissariati di polizia per sporgere denuncia, trasformando quella che doveva essere una notte di festa in un calvario burocratico. Il deputato Borrelli ha evidenziato come questi episodi abbiano creato panico e scompiglio tra famiglie, cittadini e turisti che volevano vivere tranquillamente la giornata di celebrazione, con veicoli che sfrecciavano a folle velocità per le strade cittadine trasportando decine di persone a bordo e dando vita a scontri pericolosi in mezzo alle vie affollate di tifosi. La situazione ha raggiunto livelli di pericolosità tali da mettere a rischio l’incolumità pubblica, con scene che nulla avevano a che vedere con i tradizionali festeggiamenti sportivi.

La reazione delle vittime si è caratterizzata per la netta distinzione tra quello che considerano legittimo entusiasmo sportivo e vera e propria attività criminale, con molti proprietari che hanno respinto categoricamente ogni tentativo di giustificare questi atti come semplice goliardia o folklore napoletano. Una delle testimonianze più emblematiche recita testualmente: “Questa non è goliardia, questo non è vandalismo, questa è criminalità”, sottolineando come questi episodi non possano essere minimizzati o romanticamente interpretati come manifestazione di passione calcistica. I social network sono stati invasi da video di giovani che mostravano con rabbia e incredulità le condizioni dei propri veicoli, con uno sfogo diventato virale in cui una ragazza accusava i responsabili dicendo: “Fate schifo, poi dite che al Nord vi odiano”.

Il bilancio complessivo dei festeggiamenti ha evidenziato come gli episodi di criminalità non si siano limitati ai furti di veicoli, ma abbiano incluso anche una decina di rapine, diverse aggressioni, tre feriti per accoltellamento e l’arresto di un tiktoker di 26 anni trovato in possesso di un revolver con matricola abrasa e sei proiettili calibro 38 special. Le forze dell’ordine hanno inoltre sequestrato una pistola scacciacani in un’auto modificata abbandonata in piazza Nazionale e arrestato due giovani di 17 e 18 anni sorpresi mentre innescavano petardi artigianali del peso complessivo di 280 grammi. L’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate” ha segnalato almeno quaranta feriti, prevalentemente per ustioni da fuochi d’artificio, mentre un uomo di 47 anni ha perso la vita in un incidente stradale collegato ai festeggiamenti.

In mezzo a questo scenario di degrado urbano, si è distinto positivamente il gesto di solidarietà del rapper napoletano Geolier, che venuto a conoscenza del furto dell’auto appartenente alla madre di un residente di San Giovanni a Teduccio, ha deciso di acquistarne una nuova per la donna. Il deputato Borrelli ha definito questo intervento “un bel gesto di amore per i propri concittadini”, evidenziando come la solidarietà spontanea possa in parte compensare i danni causati dalla criminalità urbana. Insieme al conduttore radiofonico Gianni Simioli de La Radiazza, Borrelli ha inoltre lanciato una gara di solidarietà per sostenere coloro che non possono permettersi di acquistare un nuovo mezzo di locomozione dopo aver subito il furto.

I festeggiamenti per lo scudetto del Napoli si sono estesi anche oltre i confini regionali, con caroselli segnalati a Latina e Formia da parte della numerosa comunità campana residente nel Lazio, dimostrando come la passione per la squadra azzurra travalichi i confini geografici tradizionali. Tuttavia, questi episodi positivi non possono oscurare la gravità di quanto accaduto nel capoluogo campano, dove il confine tra legittimo entusiasmo sportivo e attività criminale è stato drammaticamente oltrepassato, gettando un’ombra sulla celebrazione di un traguardo sportivo atteso da anni dalla città e dai suoi tifosi.